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Mondiali 2018

Facebook vs Twitter, è guerra per i diritti dei mondiali 2018

Facebook e Twitter puntano sui video e sui diritti dei mondiali di calcio 2018: una partita decisiva per le sorti del social del cinguettio   Non solo piattaforme dove condividere e ritrivare amici. I social network crescono, cambiano e offrono sempre più servizi. Obiettivo, ovviamente, è far registare sempre più utenti e fidelizzarli: sono i…

Facebook e Twitter puntano sui video e sui diritti dei mondiali di calcio 2018: una partita decisiva per le sorti del social del cinguettio

 

Non solo piattaforme dove condividere e ritrivare amici. I social network crescono, cambiano e offrono sempre più servizi. Obiettivo, ovviamente, è far registare sempre più utenti e fidelizzarli: sono i numeri che fanno grande un social e che decidono dove le aziende indirizzano la loro pubblicità ( e dunque il denaro).

Nelle prossime settimane si disputa una partita importante: i social vogliono accaparrarsi l’esclusiva delle partite dei mondiali che verranno trasmesse negli Usa. E mentre Facebook, così, potrà continuare a macinare guadagni, Twitter potrebbe finalmente voltare pagina. Ma in corsa c’è anche Snapchat, alla ricerca di qualcosa che faccia salire la sua quotazione. Approfondiamo insieme.

Facebook, Twitter e Snapchat vogliono trasmettere i mondiali 2018

FacebookSaranno guardati in tutto il mondo. E gli spettatori saranno davvero numerosi. È per questo che Facebook e Twitter (ma anche Snapchat), secondo le indiscrezioni di Bloomberg, vorrebbero accaparrarsi i diritti online per trasmettere gli highlights dei prossimi Mondiali di calcio. In realtà, i due colossi di internet avrebbero già promsso decine di milioni di dollari a Fox per poter avere i diritti sui momenti salienti delle partite di Russia 2018 che saranno  trasmesse negli Stati Uniti.

Ma Fox è indecisa

La partita è decisamente aperta. Fox, infatti, starebbe ancora valutando se vendere i diritti a un unico acquirente o se dividerli tra i diversi contendenti.

Fox, nel 2011, quando si è aggiudicata i diritti statunitensi dei Mondiali del 2018 e del 2022 avrebbe messo sul piatto oltre 400 milioni di dollari. Dunque, vendere i diritti online alle compagnie social potrebbe essere occasione per ammortizzare i costi.

twitterIntanto, un precedente c’è, il mese scorso, Fox Sports ha infatti annunciato una partnership con Facebook per lo streaming in diretta delle partite della Champions League 2017-2018. Non solo: Facebook ha anche stretto un accordo con la Major League Baseball americana, con cui ha un accordo di trasmissione anche Twitter.

Mondiali 2018: un nuovo inizio per Twiiter?

Se i conti di Facebook vanno alla grande e dunque i diritti di calcio per i mondiali 2018 potrebbero solo rafforzare questa posizione (che comunque, non è cosa da poco), per Twitter aggiudicarsi la trasmissione delle partite potrebbe significare un nuovo inzio.

Dopo un 2016 chiuso malissimo (non è riuscita nemmeno la vendita) e una trimestrale di chiusura che era andata peggio delle attese, il microblog è alla ricerca di una grande occasione per risollevare le sue sorti. Dobbiamo dire, comunque, che l’inizio del 2017 non è stato proprio brutto. Per la prima trimestrale, il gruppo ha visto i ricavi scendere dell’8% a 548 milioni di dollari, ma ha migliorato la perdita netta che si è ridotta a 62 milioni contro il rosso di 80 milioni dell’analogo periodo nel 2016. Notizie positive anche per il numero degli utenti mensili che è cresciuto del 6% a 328 milioni nei primi tre mesi del 2017.

Un riscatto per Snapchat?

SnapchatI diritti di calcio per i mondiali 2018 potrebbero rappresentare un riscatto per Snap, società a cui fa capo il social Snachat. Già alla prima trimestrale dopo la quotazione, infatti, è apparso chiaro come la competizione con Facebook e i limiti interni alla società pesino sui conti. Snap Inc, infatti, ha registrato una perdita più ampia delle stime, ricavi inferiori alle attese e anche la crescita degli utenti non p delle migliori. E nelle scorse ore, il titolo è arrivato a cedere oltre il 23%.

Vediamo i numeri. Nei tre mesi chiusi a fine marzo, Snap deve fare i conti con una perdita di 2,21 miliardi di dollari, decisamente di più del rosso da 104,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (ma, ad onor del vero, bisogna tener presente i costi legati all’ipo, pari a circa 2 miliardi). A livello operativo, la perdita è stata di 188,2 milioni, in peggioramento da quella di 93,2 milioni dell’anno prima e oltre di quella da 181 milioni ipotizzata dagli analisti.

E ancora. Snap, nei primi tre mesi del 2017, ha registrato vendite inferiori a quelle del trimestre precedente, quando erano state di 165,7 milioni. Gli utenti attivi quotidianamente sono stati 166 milioni, in rialzo del 5% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2016 e del 36% sul primo trimestre 2016. Numeri positivi, ma non alti come ci si aspettava da post quotazione. In occasione della presnetazione dei risultati, il numero uno della società, Evan Spiegel non aveva dato importanza ai numeri e aveva commentato “dobbiamo compiacerci quando ci copiano”, con riferimento alle soluzioni che Facebook ha adottato per la sua app e che richiamano quelle di Snapchat. E ora che in ballo ci sono i diritti per i Mondiali 2018, la guerra potrebbe farsi più ancora più aspra.

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