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Ecco come Facebook bisticcia con la privacy

Un bug di Facebook ha cambiato le impostazioni di condivisione post di 14 milioni di utenti senza che ne fossero a conoscenza Facebook ci ricasca. Stavolta però gioca d’anticipo. Nessuno scoop del Times o del Guardian a rivelare al mondo intero le magagne sulla privacy degli utenti ma un post pubblico con cui la società…

Facebook ci ricasca. Stavolta però gioca d’anticipo. Nessuno scoop del Times o del Guardian a rivelare al mondo intero le magagne sulla privacy degli utenti ma un post pubblico con cui la società di Mark Zuckerberg ha dichiarato che un bug del software ha reso pubblici i post di circa 14 milioni di utenti di Facebook.

LO STATUS DEL POST TE LO CAMBIA FACEBOOK

Ogni volta che pubblichiamo un post sul social network blu questo è impostato su una preselezione della privacy predefinita: solo io, amici specifici, amici tranne…, amici, o tutti. Tuttavia, un bug – errore di programmazione per capirci – attivo dal 18 maggio al 27 maggio ha cambiato i post in pubblici in modo automatico.

I post erano dunque contrassegnati come pubblici, ma gli utenti abituati alle loro impostazioni sulla privacy avrebbero potuto facilmente trascurare la designazione pubblica.

L’errore è stato scoperto dopo dieci giorni ma non è chiaro quanto sia diffuso il problema. Non è stato reso noto al momento quanti di quei 14 milioni di persone hanno condiviso qualcosa pubblicamente che doveva restare privato, o quanti si sono accorti del cambiamento dell’impostazione in prima persona.

ALTRE SCUSE…

“Abbiamo risolto la questione e a partire da oggi informeremo tutti coloro che sono stati impattati chiedendo di rivedere i post pubblicati in questo lasso di tempo” ha dichiarato Erin Egan,  Chief Privacy Officer di Facebook. “Ci piacerebbe scusarci per questo errore”, ha aggiunto. L’immediata ammissione di responsabilità sembra rientrare nell’impegno sulla trasparenza assunto da Facebook (diciamo anche obbligato) dopo lo scandalo degli 87 milioni di profili violati dalla società britannica Cambridge Analytica con l’obiettivo di utilizzare i dati per influenzare elezioni politiche.

…E CORSA AI RIPARI

Il social network sta ora notificando ai 14 milioni di persone in tutto il mondo che sono stati potenzialmente colpiti dal bug per rivedere i loro aggiornamenti di stato e bloccarli. Il problema infatti è stato risolto e il compositore di stato è stato modificato in base all’impostazione della privacy prima del bug.

QUESTIONE DI FIDUCIA

Come sottolinea il sito Techcrunch, il fulcro della piattaforma di Mark Zuckerberg è la fiducia nelle sue caratteristiche di privacy per mantenere la condivisione delle persone. Se gli utenti sono preoccupati che le proprio foto personali, gli aggiornamenti dello stato o altri contenuti sensibili possano diventare pubblici a loro insaputa, mettendoli in imbarazzo o danneggiandone la reputazione, rimarranno in silenzio.

Questo ennesimo problema mostra come lo scandalo Cambridge Analytica non sia affatto lontano e che i problemi di Facebook con la privacy riguardano sia policy sia sviste tecniche.

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