Segno positivo sia per i ricavi sia per gli utenti di Facebook. Eppure Zuckerberg non dovrebbe stare troppo tranquillo. Ieri pomeriggio le azioni di Facebook sono diminuite di oltre il 7% nel trading after-hours dopo la comunicazione dei risultati del quarto trimestre del 2019.
Il colosso tecnologico di Menlo Park ha registrato infatti un quarto trimestre positivo, incassando più soldi per la pubblicità e raggiungendo più utenti nonostante le sfide normative. Tuttavia, alcuni investitori temono per le crescenti spese della società e le continue indagini da parte delle authority, non solo negli Stati Uniti.
BENE ENTRATE
Innanzitutto, il gruppo fondato da Zuckerberg continua a macinare soldi. Facebook ha realizzato entrate per quasi 70 miliardi di dollari nel 2019, in crescita di oltre il 25% rispetto all’anno precedente e di oltre il 1300% rispetto al 2012, anno dell’ipo a Wall Street.
I ricavi nell’ultimo trimestre del 2019, che provengono in gran parte dalla pubblicità, sono aumentati del 25% su base annua raggiungendo i 21,1 miliardi di dollari, superando le aspettative degli analisti di 20,9 miliardi di dollari. Bene anche l’utile netto, salito a 7,3 miliardi di dollari, circa il 7% in più rispetto all’anno precedente.
RALLENTA LA CRESCITA
Tuttavia, ciò ha segnato il ritmo più lento della crescita delle vendite da quando la società ha debuttato in Borsa. Basta pensare che nello stesso trimestre del 2018, i ricavi sono cresciuti del 30%. E il trend è destinato a persistere.
David Wehner, cfo di Facebook, ha dichiarato di aspettarsi che il tasso di crescita rallenti ulteriormente nel prossimo trimestre, vista “la maturità della nostra attività”, nonché “regolamentazione globale sulla privacy e altri ostacoli relativi al targeting degli annunci”.
E AUMENTANO LE SPESE
I costi e le spese per l’intero anno 2019 di Facebook sono ammontati a 46,71 miliardi di dollari, in crescita del 51% rispetto al totale nel 2018. Ciò coincide con un calo del margine operativo della società, che è passato dal 45% nel 2018 al 34% nel 2019.
RAGGIUNTI 2,5 MILIARDI DI UTENTI
Dalla fondazione nel febbraio 2004, il social network più popolare del mondo ha raggiunto 2,5 miliardi utenti mensili alla fine dell’anno, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.
Facebook ha dichiarato inoltre che circa 2,89 miliardi di persone utilizzano almeno una delle applicazioni della galassia di app: Facebook, WhatsApp, Instagram o Messenger, ogni mese, con un aumento del 9% su base annua. Circa 2,26 miliardi di persone ne usano almeno uno ogni giorno.
Ma alcuni analisti hanno sottolineato in particolare un rallentamento più pronunciato del ritmo di crescita dei ricavi negli Stati Uniti e in Canada, il suo mercato più redditizio. La regione sviluppata ha aggiunto solo 1 milione di utenti attivi mensili rispetto al trimestre precedente.
IL CONTROLLO NORMATIVO
Il colosso di Menlo Park aveva già avvertito lo scorso anno il potenziale impatto sulla sua attività di nuove norme sulla privacy, come il Gdpr europeo e la legge sulla privacy dello stato della California.
Inoltre Facebook è sotto il crescente controllo normativo in tutto il mondo. La società sta inoltre affrontando quattro indagini separate incentrate sull’antitrust, avviate nel corso dell’ultimo anno. Lo scorso agosto, la società di Zuckerberg è stata multata per 5 miliardi di dollari dalla Federal Trade Commission per violazioni della privacy, la più grande multa di sempre per un’azienda tecnologica.
Ma finora queste multe non si sono dimostrate leve sufficienti a convincere il colosso tecnologico a modificare il suo business, che continua a ruotare intorno agli annunci pubblicitari.
GLI ANNUNCI PUBBLICITARI
Ed è probabile che gli annunci pubblicitari rimangano l’entrata principale di Facebook ancora per un po’. Come nota Finimize, con le elezioni presidenziali americane in arrivo e Twitter che hanno annunciato piani per vietare le pubblicità politiche, i coordinatori delle campagne elettorali si rivolgeranno probabilmente a Faccia-libro per diffondere il loro messaggio.