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Spese Militari

F-35, tutti i problemi tecnici rilevati dal Pentagono e spiattellati da Defense News

Un'inchiesta di Defense News ha messo in evidenza tutte le carenze tecniche riscontrate nei test dagli F-35

Ancora grane per l’F-35. Se a inizio settimana il Pentagono ha annunciato di aver rinegoziato il prezzo del caccia F-35 ottenendo uno sconto dall’appaltatore della difesa Lockheed Martin, una nuova tegola si è abbattuta sul programma più costoso della storia statunitense. I velivoli potrebbero incorrere in problemi strutturali dal forte impatto negativo sui piloti e sulle missioni. È quanto emerge dall’indagine “The Hidden Troubles of the F-35” curata da Defense News e pubblicata mercoledì.

IL PROBLEMA DELLA VELOCITÀ SUPERSONICA

Alla fine del 2011, il Joint Program Office dell’F-35 del Pentagono ha osservato che i modelli B e C dell’F-35 avevano subito “danni termici” post-volo a velocità Mach 1.3 e Mach 1.4. nella parte posteriore del velivolo durante il volo supersonico, tra cui “bolle” del rivestimento stealth sulla coda orizzontale del jet.

Ad altitudini estremamente elevate, il caccia di quinta generazione potrebbe dunque volare a velocità supersoniche solo per brevi periodi di tempo prima di incorrere in rischi di danni strutturali e perdita di capacità stealth.

LA RISPOSTA DI LOCKHEED MARTIN

A replicare a Defense News ci ha pensato Mat Winter, direttore esecutivo del programma congiunto F-35. “La sicurezza è gestita molto attentamente all’interno del programma Joint Strike Fighter e stiamo lavorando con il Joint Office Program per garantire che eventuali problemi vengano affrontati nel momento in cui si presentano”. Il dipartimento ha adottato misure per mitigare il problema con un rivestimento spray-on migliorato ma non c’è in realtà una soluzione al problema riscontrato nel 2011. Come ha precisato lo stesso Winter, dal momento che il danno non è stato riscontrato nei test successivi, non è stata cercata alcuna soluzione definitiva. “Quante volte ci aspettiamo che succeda qualcosa del genere?” “È molto, molto raro”. Ha concluso Winter.

Greg Ulmer, capo del programma F-35 della Lockheed Martin, ha dichiarato che non ci sono stati casi in cui questo problema si è verificato nella flotta operativa e che gli incidenti si sono limitati ai “massimi estremi delle condizioni dei test di volo, improbabili in scenari operativi”.

A RISCHIO L’OPERATIVITÀ

Sempre Defense News ha rivelato che ulteriori test supersonici nel dicembre 2011 hanno riportato danni strutturali su un F-35C derivanti dal calore estremo proveniente dal motore Pratt & Whitney dell’aereo, uno dei motori da caccia più potenti mai realizzati. Per non correre rischi, i piloti F-35B e F-35C dovrebbero volare a velocità supersonica per meno di un minuto alla volta.

Ma in situazioni di combattimento questa limitazione potrebbe penalizzare i piloti del velivoli rispetto agli avversari che volano a velocità ipersonica senza restrizioni simili.

ALTRI PROBLEMI PER GLI F-35 B E C

Secondo l’indagine di Defense News, i caccia avrebbero riportato anche una seconda problematica di categoria 1. Nel gergo militare, un difetto di categoria 1 in un velivolo può impedire a un pilota di portare a termine la propria missione. Se durante una ripida salita i caccia superassero un “angolo di attacco” di 20 gradi potrebbero diventare instabili e potenzialmente incontrollabili. Per evitare un possibile incidente, i piloti dovrebbero evitare salite ripide e altre difficili manovre. I piloti della flotta hanno concordato che è molto difficile manovrare il velivolo in tali circostanze, ha riferito da Defence News.

L’F-35A dell’Air Force sembra essere esente da questi difetti, ma l’F-35B con atterraggio verticale del Corpo dei Marines e l’F-35C compatibile con la Navy hanno riportato entrambi difetti di “categoria 1”. Alla luce di questa inchiesta, c’è chi si spiega l’esternazione del segretario alla Difesa ad interim Patrick Shanahan che avrebbe descritto il programma F-35 come “fottuto”.

VA AVANTI LA PRODUZIONE

I funzionari del Pentagono pianificano di dichiarare la fine della fase di collaudo dello sviluppo dell’F-35 verso la fine del 2019. L’indagine di Defense News arriva proprio quando il Pentagono e Lockheed  Martin discutono di una produzione del sistema d’arma a pieno regime. Ma se il programma non applica tutte le correzioni prima che la produzione dell’F-35 riprenda, è possibile che le carenze diventino “rodate” su decine o addirittura su centinaia di F-35. Riparare retroattivamente i jet difettati potrebbe costare miliardi di dollari. Il direttore esecutivo del programma congiunto F-35, Mathis Winter, ha dichiarato che la flotta globale è composta da più di 390 F-35. Questo numero si gonfierà fino a quasi 500 entro la fine del 2019.

PROSEGUONO LE VENDITE

Sebbene undici Paesi si siano già impegnati per gli ordini dell’F-35 sia come partner formali del programma Jsf (Australia, Canada, Danimarca, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Turchia e Regno Unito) sia in regime di Foreign Military Sales (Israele, Giappone, Corea del Sud e Belgio),  il colosso del Maryland sta cercando di espandere ulteriormente la sua presenza a livello globale. Secondo Winter, “i futuri potenziali clienti delle vendite militari straniere includono Singapore, Grecia, Romania, Spagna e Polonia”.  Come ha già scritto Start Magazine, in questi giorni Lockheed Martin sta presentando i dettagli degli F-35 alla Svizzera. Il paese deve decidere entro il 2020 con quale velivolo sostituire gli F/ A-18 C e D Hornets e F-5 Tiger II tra i caccia presentati da Airbus, Boeing, Dassault, Saab e LM. Oltre la Svizzera, anche Finlandia ed Emirati Arabi Uniti avrebbero messo gli occhi sul cacciabombardiere.

Tra i possibili nuovi acquirenti spunta anche la Polonia. In occasione della visita del presidente polacco Andrej Duda alla Casa Bianca, Donald Trump ha dichiarato ieri che la Polonia era interessata ad acquistare 32 caccia F-35 dagli Stati Uniti.

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