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F 35 Cavour Indo-pacifico

F-35, che cosa farà Nave Cavour negli Stati Uniti

Partenza da Taranto il 28 gennaio per Nave Cavour alla volta degli Stati Uniti dove avverrà l'integrazione con gli F-35. Tutti i dettagli

 

Missione americana per Nave Cavour.

La portaerei Cavour della Marina Militare italiana inizierà le qualifiche dell’F-35 B il prossimo mese.

La portaerei partirà giovedì da Taranto alla volta degli Stati Uniti per raggiungere Norfolk, base militare sulla costa atlantica. Qui inizierà l’attività che la porterà a qualificarne ponte di volo, strutture, equipaggiamenti e personale per ottenere la certificazione per l’impiego degli F-35B.

La notizia è riportata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno. L’equipaggio è stato sottoposto a isolamento a scopo preventivo nelle settimane di preparazione della partenza per evitare rischi di contagio da Covid-19.

L’F-35B è la versione Stovl (a decollo corto e atterraggio verticale) del caccia di quinta generazione Joint Strike Fighter prodotto da Lockheed Martin. Il programma Jsf Lightining II è realizzato in cooperazione dagli Stati Uniti e l’Italia è partner di secondo livello.

Nel frattempo, l’Aviazione della Marina militare riceverà il suo terzo F-35B ad aprile 2021. Al momento le nostre forze armate hanno preso in consegna 15 F-35, di cui 12 F-35A e 3 F-35B. Sciolto il nodo dunque su chi riceverà il quarto F-35B tra Aeronautica e Marina.

Tutti i dettagli.

CAVOUR PRONTA PER LA MISSIONE “READY FOR OPERATION”

Dopo il lavoro di ammodernamento e adeguamento effettuati nell’Arsenale militare di Taranto, la portaerei ora è pronta per la missione “Ready for operation”. Questa le permetterà di conseguire le certificazioni previste per operare con il nuovo F-35, di quinta generazione, che prenderà il posto dell’AV-8B Plus Harrier.

“L’integrazione del nuovo velivolo — ha spiegato il comandante della Cavour, il capitano di vascello Giancarlo Ciappina — conferirà alla Squadra Navale un potenziale di primissimo ordine nel panorama mondiale, nonché unico tra tutte le marine europee”.

CON LA US NAVY

Dopo l’arrivo negli Stati Uniti, per le successive sei settimane,  la campagna di qualificazione per l’F-35B sarà portata a termine in stretta cooperazione con la US Navy, specialmente con il Corpo dei Marine.

LA PORTAEREI CAVOUR

La ITS Cavour (CVH 550) è una portaerei STOVL (Short Take Off and Vertical Landing), costruita da Fincantieri. È entrato in servizio con la Marina Militare Italiana nel 2009.

Come dicevamo, Cavour ha lasciato l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto nel maggio 2020.

SU CAVOUR IL LAVORO PROPEDEUTICO ALL’IMPIEGO DEGLI F-35B

Lì, da luglio 2019, l’ammiraglia della flotta italiana ha completato un periodo di ammodernamento e upgrade di 16 mesi per operare gli F-35B Joint Strike Fighters, per un valore di circa 90 milioni di euro.

Come ha ricordato Giacomo Cavanna su AresDifesa, “i lavori hanno riguardato diversi aspetti tra cui l’irrobustimento strutturale degli spot 2-3-4-5, riconfigurazione locali, incremento isolamento termoacustico, trattamento Thermal Metal Spray per 4.200 metri quadrati del ponte di volo, area SAPF e installazione ALIS, modifiche al sistema di combattimento della nave, nuove strutture logistiche per l’armamento, ecc”.

15 F-35B ALLA MARINA

La Marina Militare sta ricevendo 15 F-35B, “di cui il prossimo velivolo sarà consegnato in aprile e sarà il primo velivolo ad essere imbarcato sull’unità”.

Il cronoprogramma, salvo imprevisti ritardi, prevede: “con questo ritmo, queste scadenze e con il diagramma di assegnazione degli aerei alla Marina il Cavour otterrà la IOC nel 2024 con 8 aerei consegnati ed almeno 12 piloti Combat Ready”. Come ha spiegato il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, riportato da AresDifesa.

LA CONTESA DEGLI F-35B TRA AM E MM

Al momento le nostre forze armate hanno preso in consegna 15 F-35, di cui 12 F-35A e 3 F-35B.

La Marina ha ordinato un totale di 15 caccia F-35B. Anche l’Aeronautica militare ha ordinato lo stesso quantitativo del modello B, oltre a 60 F-35A Ctol (a decollo convenzionale).

Gli F-35 italiani escono dalla linea di assemblaggio della Faco di Cameri, lo stabilimento gestito da Leonardo e utilizzato per assemblare F-35 per Italia e Paesi Bassi.

Il nodo da sciogliere è la distribuzione tra le due forze armate e poi la gestione e l’impiego dei 30 esemplari (15 a testa) della versione Stovl del caccia F-35. Una diatriba che rischia di ritardare il raggiungimento della Capacità Operativa Iniziale (Ioc) per quel sistema d’arma.

“Dopo che i primi due F-35B italiani sono andati alla Marina e il terzo all’Aeronautica, è prevista una decisione, forse entro poche settimane, su chi otterrà il quarto l’anno prossimo mentre i due rami militari si contendono il primato nel programma”, scriveva lo scorso novembre Tom Kington su Defense News.

Adesso sappiamo che il quarto andrà alla Marina Militare.

LA RIPARTIZIONE DEI 30 F-35B

“La stessa ripartizione salomonica dei 30 F-35B (15 all’Am e altrettanti alla Mm) alla fine non accontenta nessuno”, aveva scritto Silvio Lora Lamia su AnalisiDifesa. “Sono pochi per le due navi attrezzate a imbarcarli portaerei (oltre al Cavour c’è anche la LHA Trieste) e sono insufficienti per l’Arma Azzurra, che nel (suo) futuro gruppo Joint vorrebbe poter impiegare anche gli F-35 degli ammiragli. Pare poi impraticabile alternare al comando di questo Gruppo di volo un aviatore e un marinaio come qualcuno ha proposto”.

IN QUALE BASE ALLOGGIARLI

Oltre a contendersi l’assegnazione degli esemplari, i funzionari continuano anche a discutere se tutti gli F-35B italiani, compresi i jet dell’Aeronautica Militare e della Marina, debbano essere raggruppati in una base per risparmiare sulla logistica, e in tal caso, chi dovrebbe eseguirlo.

La scelta è tra la base della Marina di Grottaglie in Puglia, dove sono basati gli AV-8, o quella del 32° Stormo di Amendola, sempre in Puglia, a cui sono già assegnati gli F-35A.

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