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F-35 britannico precipitato, tutte le operazioni di recupero e le ipotesi

Avviate le operazioni di recupero di uno degli otto caccia britannici F-35 della HMS Queen Elizabeth precipitato nel Mediterraneo il 17 novembre. Che cosa dice il vertice della Difesa britannica sulle ipotesi dell'accaduto

 

“C’è un’operazione in corso per recuperare il caccia F-35” britannico precipitato mercoledì.

Lo ha dichiarato Ben Wallace, segretario alla Difesa del Regno Unito, a Sky News interrogato sulla missione per recuperare il velivolo di quinta generazione affondato.

Il 17 novembre il ministero della Difesa britannico ha confermato lo schianto di un F-35 Lightning II operante dalla portaerei H.M.S.Queen Elizabeth nel Mediterraneo. Il pilota si è espulso in sicurezza, ma l’incidente ha innescato una corsa per recuperare l’aereo, che contiene molte apparecchiature classificate. (Qui l’approfondimento di Start su F-35 precipitato nel Mediterraneo, cosa è successo).

Inoltre, ci sono anche gli occhi puntati di Mosca, secondo il rappresentante della Difesa.

La Russia sta prestando “molta attenzione” alla portaerei di punta del Regno Unito, ha rivelato Wallace.

Ben Wallace ha dichiarato a Sky News che gli aerei russi hanno seguito la HMS Queen Elizabeth, i suoi aerei da guerra top secret e una flottiglia di navi di supporto mentre tornavano da un tour inaugurale di sette mesi in Estremo Oriente.

“Una priorità immediata sarà il recupero del relitto”, osserva il sito di analisi Navy Lookout, ripreso da Forbes. “Questo sia per garantire che la tecnologia sensibile e i dati conservati a bordo non cadano nelle mani sbagliate sia per aiutare qualsiasi indagine sulle cause dell’incidente”.

“La Difesa britannica ha richiesto assistenza alle squadre statunitensi nell’area” per le operazioni di recupero, secondo il Times di Londra.

Tutti i dettagli.

COSA È SUCCESSO

Il 17 novembre un caccia britannico F-35 è precipitato nel Mar Mediterraneo durante un’operazione di routine. Il pilota si è eiettato dal velivolo ed è tornato in sicurezza alla portaerei Hms Queen Elizabeth. L’incidente è avvenuto alle 10:00 in acque internazionali. Nessun altro aereo è stato coinvolto.

Il segretario alla Difesa ha affermato che tutti i voli operativi e di addestramento degli F-35 britannici continuano nonostante l’incidente.

AVVIATA INDAGINE

Il dicastero ha informato anche di aver avviato un’indagine sull’accaduto, ma non ha commentato ulteriormente.

Secondo quanto ha riferito la Bbc, l’indagine si concentrerà innanzitutto sul chiarire le cause dell’incidente, in particolare se si sia trattato di un errore tecnico o umano.

PRIMO INCIDENTE PER UN F-35 BRITANNICO

È il primo incidente che coinvolge un F-35B della Raf, anche se negli ultimi tre anni se ne sono susseguiti tre.

“Il velivolo è uno dei 24 finora consegnati agli inglesi. Finora i britannici stanno ordinando 48 jet, ma si sono impegnati ad acquistarne 138. Anche se è probabile che il numero venga ridotto” segnala Defense News. (Qui l’approfondimento di Start: Il Regno Unito punta tutto su Tempest e temporeggia sugli F-35). Con138 F-35, la Gran Bretagna sarebbe il terzo più grande operatore dei caccia di quinta generazione prodotti dalla Lockheed-Martin, dietro agli Stati Uniti e al Giappone.

Gli F-35B del Regno Unito sono la “variante a decollo corto e atterraggio verticale” dell’F-35. Sono pilotati da piloti della Royal Air Force e della Royal Navy, con sede presso la RAF Marham nel Norfolk.

OPERAZIONE DI RECUPERO IN CORSO

“Ma l’aereo, dotato di radar, sensori e altra tecnologia classificata, è ancora sott’acqua, con un’operazione di recupero in corso” riporta Sky News.

Secondo quanto riportato da fonti stampa, il Regno Unito ha chiesto agli Stati Uniti di aiutare a recuperare l’aereo precipitato. Gli Stati Uniti sono il partner principale del programma F-35.

“Un’unità americana con sede in Spagna specializzata nel salvataggio sottomarino farà parte della missione di recupero insieme alle controparti del Regno Unito. Ci sono 10 F-35B americani a bordo della Queen Elizabeth oltre a otto aerei britannici. Uno dei motivi per il coinvolgimento degli Stati Uniti nel processo di recupero è che la tecnologia a bordo dell’F-35B è americana” riporta Indipendent.

“Fortunatamente il Mediterraneo non è così profondo”, ha riferito al quotidiano British Sun una fonte che ha familiarità con l’operazione di recupero.

Inoltre, “qualsiasi tentativo da parte di uno stato non alleato di raggiungere il relitto sarà tracciato” e saranno “intraprese azioni appropriate”, affermano fonti militari a Indipendent.

L’INTERESSE DI MOSCA

Infine, il segretario Wallace ha rivelato che la Russia ha mostrato un rinnovato interesse per la portaerei Queen Elizabeth e gli F-35 mentre si dirigevano verso casa attraverso il Mediterraneo.

“Non è un segreto che i russi siano molto interessati al gruppo di portaerei sia all’uscita dal Regno Unito — mentre navigava che con il suo gruppo verso il Pacifico — sia al rientro nel Mediterraneo”, ha dichiarato Wallace a Sky News. “Ovviamente i russi stanno prestando molta attenzione, è quello che mi aspetterei”, ha aggiunto. “Ci teniamo d’occhio a vicenda, è anche così che speriamo di evitare malintesi ed errori di calcolo” ha concluso Ben Wallace.

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