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Ernie Bot Baidu

Ernie Bot, perché dà forfait la risposta della cinese Baidu a ChatGpt?

Come mai è saltata la presentazione pubblica di Ernie Bot, la risposta cinese al rivale ChatGpt? Fatti, indiscrezioni e previsioni sul futuro della competizione tra Cina e Stati Uniti sull’intelligenza artificiale

 

Baidu aveva previsto per ieri un evento in livestream aperto ai media e al pubblico per lanciare Ernie Bot, il suo chatbot di intelligenza artificiale (IA) pensato per competere con il rivale ChatGpt & Co. Tuttavia, stando a quanto dichiarato dalla società, l’incontro è stato improvvisamente cancellato preferendo una riunione a porte chiuse con potenziali clienti aziendali.

La repentina decisione, però, non solo ha sollevato dubbi sull’effettiva capacità del chatbot di competere con il prodotto di OpenAI ma ha anche fatto crollare del 4,5% le azioni di Baidu sul mercato di Hong Kong.

Ecco cosa è successo.

LA VERSIONE DI BAIDU

Baidu, l’azienda del principale motore di ricerca in lingua cinese, con sede a Pechino, secondo quanto riportato da Quartz, ha dichiarato di aver “cambiato il formato dell’evento per dare priorità alle 120.000 aziende che hanno richiesto di testare Ernie”.

Ha anche aggiunto che questo sarà il primo di molti incontri a porte chiuse. A partire dal 31 marzo, fa sapere Reuters, altre aziende potranno iscriversi per testare la versione dedicata al settore, mentre la versione normale dell’app rimarrà aperta per i test agli utenti che avranno la fortuna di ottenere i codici di invito.

PASSI AVANTI E INDISCREZIONI

A fine febbraio, Baidu aveva dichiarato che Ernie sarebbe stato integrato in tutte le attività del motore di ricerca, compresi i servizi di ricerca e cloud, ma anche nel sistema operativo delle sue auto intelligenti.

Ieri, a quanto si apprende da Reuters, Baidu ha condiviso con il pubblico selezionato dei video preregistrati del chatbot in cui viene mostrata la sua capacità di riassumere bilanci e produrre presentazioni in Power Point, oltre ad altre funzionalità specifiche del settore. E stando alle immagini diffuse da un portavoce di Baidu in un gruppo rivolto ai media su WeChat, il chatbot “ha una gamma di competenze più ampia di quella mostrata in precedenza, quando è stato lanciato quasi due settimane fa”.

All’epoca, ricorda l’agenzia di stampa, Ernie aveva dimostrato di saper generare immagini con richieste di testo, comporre poesie e produrre audio in dialetti cinesi. Gli ultimi video, invece, mostrano il chatbot realizzare itinerari di viaggio e livestreamer virtuali in grado di pubblicizzare prodotti utilizzando script personalizzati in base alle esigenze dell’utente.

LE DOMANDE DA NON FARE A ERNIE

Secondo i test condotti da Reuters, la versione normale di Ernie “ha una buona padronanza della lingua cinese, ma produce errori fattuali ed evita di rispondere a domande politiche”.

Se per esempio gli viene chiesto se il presidente cinese Xi Jinping è un buon leader o quale contributo ha dato al Paese, ma anche se si interroga sulla repressione delle manifestazioni pro-democrazia del 1989 in piazza Tiananmen e sul trattamento riservato dalle autorità alla minoranza etnica musulmana degli uiguri nella regione occidentale dello Xinjiang, Ernie si limita a dire “di non aver ancora imparato a rispondere” o propone di cambiare argomento.

Va detto, specifica l’agenzia di stampa, che lo stesso discorso vale anche per altri personaggi politici come Joe Biden o Donald Trump: “I severi limiti alla discussione politica sono in linea con la conformità di Baidu alle richieste del governo di censurare i risultati delle ricerche su argomenti sensibili”.

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELL’IA CINESE

Nonostante Pechino possa sfruttare la sua capacità di creare rapidamente dei prototipi, beneficiare di tutti i dati sui consumatori a sua disposizione e, non ultimo, contare sul sostegno del governo, secondo Quartz, la seconda economia mondiale, rispetto agli Stati Uniti, è in ritardo nei finanziamenti all’IA. I dati della società CB Insights affermano infatti che “nel 2022 i finanziamenti per le startup di IA con sede negli Stati Uniti sono stati più di cinque volte superiori a quelli della Cina”.

Inoltre, per gli esperti, occorre non sottovalutare i limiti imposti dalla censura in Cina e le crescenti restrizioni che gli Usa applicano alle esportazioni di tecnologia.

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