Mentre Elon Musk studia metodi sempre più peculiari e discutibili per rilanciare il social che gli è costato 44 miliardi (finendo nel giro di pochi mesi per valerne ben meno della metà) ospitando Donald Trump e approfittando dell’arresto di Pavel Durov di Telegram per eleggere la piattaforma baluardo del free speech, X viene trascinata in giudizio per una lunga serie di fatture non pagate.
MENTRE MUSK PONTIFICA, X NON PAGA LE FATTURE AI FORNITORI?
Tra le incongruenze cui ci ha abituato Musk c’è anche questa: mentre per Forbes l’imprenditore sudafricano è attualmente la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di 248,7 miliardi di dollari, Business Insider riporta che l’ex Twitter è stato trascinato in tribunale (qui il documento) da Wiwynn, produttore di server custom appartenente alla taiwanese Wistron.
Just want to reiterate that this platform really is meant to support all viewpoints within the bounds of the laws of countries, even those of people with whom I vehemently disagree and personally dislike.
If that doesn’t seem to be happening, please yell at me (ideally on ).
— Elon Musk (@elonmusk) August 27, 2024
I NUMERI DELLA CAUSA
Il fornitore dei server di X lamenta ben 61 milioni di dollari di fatture non pagate collegate proprio all’ingresso di Elon Musk nella piattaforma dato che l’imprenditore, davanti alla necessità di attuare una forte spending review fatta di tagli e licenziamenti di massa del personale, ha rinegoziato anche i contratti con i fornitori col conseguente blocco, secondo The Register, di quanto dovuto a Wiwynn che vantava crediti per circa 120 milioni di dollari.
UN DEBITO DA 120 MILIONI, RIDOTTO DELLA META’
Nella sua denuncia Wiwynn sostiene che X non ha rispettato un Master Purchase Agreement del 2014: nel novembre del ’22, dopo l’acquisizione della piattaforma da parte di Musk, l’azienda ha smesso di pagare i prodotti e interrotto le comunicazioni con Wiwynn. L’azienda taiwanese aveva accumulato 120 milioni di dollari di componenti per server, custom e non, al fine di soddisfare gli ordini di X: con l’interruzione del saldo delle fatture è comunque riuscita ad annullare gli ordini pendenti per circa 40 milioni di dollari e a rivendere o riutilizzare alcuni dei componenti inutilizzati per 19 milioni di dollari.
Ma adesso da Taiwan vogliono i restanti 61 milioni di dollari più interessi, pari al costo dei server customizzati per X che non non possono essere rivenduti o riciclati: Wiwynn sostiene di aver tentato più volte di comunicare con X per risolvere la situazione senza finire di fronte a un giudice, ma il social network ha rifiutato di assumersi la responsabilità per i componenti inutilizzati.
COME STA ANDANDO X?
Con l’arrivo di Musk, X ha avuto numerosi problemi con le entrate pubblicitarie, legati al fatto che diversi grandi inserzionisti – come Apple e Walmart – hanno sospeso i loro annunci sul social network per via delle teorie del complotto e dei messaggi antisemiti diffusi da Musk; il quale, in risposta, disse loro di andare “a fare in culo”.
I DATI PRE-TRUMP
Al di là delle difficoltà nell’advertising, i dati pre colloquio con Trump raccontavano anche un rallentamento – Quartz parla di stallo – della crescita degli utenti sulla piattaforma. Il Financial Times ha scritto che nel secondo trimestre del 2024 su X c’erano 251 milioni di utenti attivi giornalieri, vale a dire solo l’1,6 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Prima che Musk acquisisse il social network, però, il tasso di crescita su base annua era a doppia cifra: nel secondo trimestre del 2022, per esempio, era del 33,8 per cento.
MUSK VUOLE FARNE LA TANA DEL FREE SPEECH (O DELLE FAKE NEWS?)
Molti utenti hanno lasciato X perché contrari alla visione del nuovo proprietario, fermamente interessato a garantire la libertà di espressione ma accusato di favorire la diffusione di messaggi d’odio (il cosiddetto hate speech).
Very important! https://t.co/kCg7nfNWcu
— Elon Musk (@elonmusk) August 26, 2024
I dati diffusi nei giorni scorsi da X in luglio, sempre prima della chiacchierata con Trump, parlano di circa 570 milioni di utenti attivi mensili durante il secondo trimestre del 2024, il 6 per cento in più su base annua.
If freedom of speech is taken away, then dumb and silent we may be led, like sheep to the slaughter.
– George Washington— Linda Yaccarino (@lindayaX) August 26, 2024
Musk, dal canto suo, sul proprio account è una continua gragnuolata di tweet pubblicitari ed elettorali: si comprende che molte delle sue intemerate siano legate proprio alla necessità di far crescere la base dell’utenza, magari anche per pagare le fatture di X. Ma a quale prezzo?