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Samsung

Ecco perché l’Antitrust scruterà Samsung

L'Antitrust ha avviato un'istruttoria nei confronti di Samsung per presunte condotte ingannevoli e aggressive riguardo le permute degli smartphone. Tutti i dettagli

Indagine dell’Antitrust su Samsung in Italia per presunte condotte ingannevoli.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle imprese Samsung Electronics Italia S.p.A., Opia Ltd e World Business S.r.l. per presunte condotte ingannevoli e aggressive. Lo rende noto l’authority presieduta da Roberto Rustichelli.

Sotto la lente dell’Autorità sono finite le promozioni con cui si offre la possibilità di cedere a prezzi vantaggiosi il vecchio telefonino in caso di acquisto di uno nuovo.

Ieri i funzionari dell’Agcm hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società interessate con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Si tratta dell’ultimo intervento nel giro di un mese dell’Autorità in materia di tutela dei consumatori nel campo degli smartphone.

A inizio luglio l’Antitrust ha comminato una sanzione da 3,2 milioni al produttore di smartphone chinese Xiaomi. Secondo l’Autorità, la società italiana dell’omonimo gruppo cinese ha ostacolato i consumatori nel tentativo di usufruire della garanzia legale di conformità.

Tutti i dettagli.

L’INDAGINE AVVIATA DALL’AGCM

Nel mirino dell’Agcm ci sono le promozioni commerciali con cui, insieme alla vendita di cellulari nuovi, si offre la possibilità di cedere apparecchi usati a prezzi vantaggiosi.

Secondo l’Antitrust mancherebbe un’adeguata e chiara informazione tanto che il consumatore non sarebbe in grado di capire che si tratta di un articolato processo di vendita del prodotto usato e che quella indicata rappresenta solo una stima di massima. Inoltre il regolatore valuterà il modo in cui è rivenduto il prodotto usato. Il consumatore infatti non conosce il prezzo di cessione ed è un soggetto terzo, ovvero l’acquirente, che decide lo stato d’uso e il prezzo stesso.

Dunque oltre Samsung Electronics Italia, anche le pratiche della britannica Opia Ltd e l’italiana World Business Srl saranno oggetto di indagine.

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