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Breton Fair Share

Ecco la stretta Ue su Amazon, Apple, Google, Meta, Microsoft e TikTok con il Dma

La Commissione Europea ha etichettato sei piattaforme digitali - Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e ByteDance - come gatekeeper, pertanto saranno sottoposte a regole stringenti all'interno del Digital Markets Act (Dma)

È il D-Day per il Dma!

Così il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato tramite post sul social network X, l’identificazione di sei Big Tech come gatekeeper, o guardiani, chiamate quindi ad adeguarsi entro sei mesi ai nuovi vincoli del Digital Markets Act (Dma) avvertendo che ora “dovranno giocare secondo le nostre regole – le regole europee”.

Il Digital Markets Act è la nuova normativa europea che punta a promuovere una maggiore concorrenza nel settore tecnologico in Europa. Il Dma fa seguito al Digital Services Act (Dsa), la legge sui servizi digitali, entrata in vigore il 25 agosto che mira a frenare l’odio online, gli abusi sessuali sui minori e la disinformazione con le prime leggi in assoluto che regolano i contenuti online.

Ieri la Commissione europea ha designato, per la prima volta, come “gatekeeper”, le aziende informatiche, Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta e Microsoft, ai sensi della Legge sui mercati digitali (Dma). In base al Dma, si legge nel comunicato, “la Commissione europea può designare le piattaforme digitali come ‘gatekeeper’ se forniscono un importante passaggio tra le imprese e i consumatori, in relazione ai servizi di base della piattaforma”.

Il Dma mira ad annullare la posizione di gatekeeper o di controllo che le grandi aziende tecnologiche hanno esercitato negli ultimi 10 anni e conferisce all’Esecutivo europeo il potere di condurre indagini di mercato e progettare rimedi se le aziende non rispettano le regole.

Tutti i dettagli.

COSA CAMBIA PER BIG TECH DEFINITE GATEKEEPER

Il primo elenco di “guardiani” ai sensi del Digital Markets Act, comprende sei delle più grandi aziende tecnologiche del mondo: Apple, Microsoft, Google, Amazon e Meta con sede negli Stati Uniti, insieme alla cinese ByteDance, che possiede TikTok.

In totale, sono stati designati 22 servizi di piattaforma essenziali forniti dalle sei aziende, che avranno ora sei mesi di tempo per garantire il pieno rispetto degli obblighi previsti dal Dma per ciascuno dei servizi principali designati.

Allo stesso tempo, l’esecutivo Ue ha avviato quattro indagini di mercato per valutare ulteriormente le osservazioni di Microsoft e Apple, che sostengono che alcuni dei loro servizi di piattaforma principale non si qualificano come “gateway”. Per Microsoft, si parla dei servizi Bing, Edge e Microsoft Advertising, mentre per Apple di iMessage.

Come rivelato infatti a inizio settimana dal Financial Times, i due giganti della tecnologia statunitensi stanno protestando con Bruxelles per mantenere iMessage, l’app di messagistica di Apple e Bing, il motore di ricerca di Microsoft, fuori dalla disciplina del Dma.

La Commissione ha inoltre avviato un’indagine di mercato per valutare ulteriormente l’opportunità di designare come gatekeeper l’iPadOS di Apple, anche se non raggiunge le soglie.

Queste indagini mirano ad accertare se le confutazioni presentate dalle aziende dimostrano che i servizi in questione non dovrebbero essere designati come “gateway” ai sensi del Dma.

L’OBIETTIVO DEL DIGITAL MARKETS ACT (DMA)

Secondo la normativa, saranno considerate gatekeeper le piattaforme digitali che hanno un fatturato annuo superiore a 7,5 miliardi di euro, un valore di mercato superiore a 75 miliardi di euro e 45 milioni di utenti mensili attivi nell’Ue. Sulla base di questi criteri, Samsung ha sostenuto con successo che il suo browser web per smartphone, Samsung Internet, non dovrebbe essere soggetto alle nuove regole, ha reso noto la Commissione europea.

Secondo le disposizione del Dma, alle piattaforme non sarà consentito dare priorità ai propri servizi rispetto a quelli dei concorrenti. Inoltre, sarà loro vietato unire dati personali provenienti da servizi diversi o utilizzare dati raccolti da commercianti terzi per intraprendere pratiche competitive nei loro confronti. Non solo, le aziende saranno obbligate a consentire ai propri clienti di scaricare app da piattaforme rivali.

Ad esempio, i sistemi operativi mobili di Google e Apple – che sono le principali piattaforme di sistemi operativi mobili in tutto il mondo – addebitano una commissione del 30% per gli acquisti in-app, che aziende come Spotify ed Epic Games hanno affermato essere troppo alta.

LE CONSEGUENZE

Amazon, Alphabet, Apple, Microsoft, Meta e ByteDance avranno sei mesi per adeguare i servizi principali della loro piattaforma agli obblighi stabiliti nel DMA dell’Ue.

Inoltre, come ricorda il Ft, entro marzo del prossimo anno, queste aziende dovranno anche pubblicare un rapporto di conformità per mostrare come stanno rispettando la legge. Coloro che risulteranno operare in violazione della nuova legislazione rischiano multe fino al 10% del loro fatturato globale, tale importo può aumentare fino a raggiungere il 20% in caso di recidiva. In caso di violazioni sistematiche, alla Commissione è inoltre conferito il potere di adottare rimedi aggiuntivi, quali l’obbligo per un gatekeeper di vendere un’impresa o parti di essa o il divieto per il gatekeeper di acquisire altri servizi correlati all’inosservanza sistemica.

Come riassume Politico, il Digital Markets Act (DMA) costringerà le grandi aziende tecnologiche a rendere più semplice ed economico per le aziende competere sulle loro piattaforme a partire da marzo, altrimenti dovranno affrontare gravi multe.

Tuttavia, alle big tech è comunque sempre concesso fare ricorso, ma la Commissione è già pronta ad affrontare le sfide legali.

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