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Nato Ucraina

Ecco come la Nato sosterrà l’Ucraina nella guerra dei droni con la Russia

"Un gruppo di alleati si sta unendo, con l’obiettivo di consegnare un milione di droni all’Ucraina", ha annunciato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Prova del ruolo cruciale che tali dispositivi svolgono nella moderna conduzione della guerra. L'articolo di Giuseppe Gagliano

Alcuni paesi membri della Nato hanno annunciato l’intenzione di equipaggiare l’Ucraina con un’impressionante quantità di droni, circa un milione, oltre alla creazione di un centro per l’addestramento e un’iniziativa per lo sminamento, secondo quanto comunicato dai ministri della difesa dell’Alleanza Atlantica.

UN MILIONE DI DRONI PER L’UCRAINA

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles il 15 febbraio, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha rivelato l’esistenza di un piano da parte di alcuni alleati per dotare l’Ucraina di un milione di droni, al fine di soddisfare la domanda urgente impostata dallo scenario bellico attuale. Nonostante ciò, non sono stati forniti dettagli sul calendario delle consegne o sull’identità dei paesi fornitori, come indicato dall’agenzia Anadolu.

UN CENTRO DI ADDESTRAMENTO UCRAINO SOTTO L’EGIDA NATO

Stoltenberg ha inoltre annunciato che un gruppo di venti nazioni dell’alleanza si è impegnato a costituire una coalizione per lo sminamento, per proteggere la popolazione ucraina, e a stabilire un nuovo centro di addestramento e analisi congiunto Nato-Ucraina, che verrà ospitato in Polonia. Queste informazioni giungono dopo le anticipazioni del quotidiano El Pais, che aveva precedentemente segnalato l’ubicazione del centro di addestramento in Ucraina, sotto l’egida della Nato.

LE ESIGENZE DI KIEV

Il 14 febbraio, in occasione di una riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina “Ramstein”, il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha enfatizzato l’importanza di incrementare la produzione e accelerare le consegne, con un focus particolare su droni e sistemi di difesa aerea.

Precedentemente, il Ministero della Trasformazione Digitale ucraino aveva valutato come realizzabile l’obiettivo del presidente Volodymyr Zelensky di produrre un milione di droni entro il 2024. Già il 6 novembre, il direttore di Ukroboronprom, la compagnia militare di stato dell’Ucraina, German Smetanin, aveva annunciato l’avvio della produzione di massa di droni simili ai modelli iraniani Shahed, utilizzati estensivamente dalla Russia nel conflitto. Smetanin ha poi evidenziato le differenze tra il progetto ucraino e il drone Shahed, assicurando che l’Ucraina non si limita a replicare tali modelli ma sta sviluppando versioni avanzate.

I DRONI SHAHED UTILIZZATI DA MOSCA

I droni Shahed, noti in Russia come Geran-2, sono stati impiegati dalla Russia in azioni belliche dall’anno scorso. Inizialmente, l’Iran aveva negato di aver fornito tali droni a Mosca, ammettendo successivamente la consegna di una quantità limitata prima del 24 febbraio 2022, data dell’avvio dell’offensiva russa sull’Ucraina. Questi droni sono stati assemblati a Elabuga nel 2023,  e il Washington Post ha rivelato che Russia e Iran avevano firmato un accordo per la produzione di 6.000 droni iraniani in Russia, nella regione del Tatarstan.

IL RUOLO DEGLI UAV NEL CONFLITTO

Nel mezzo del conflitto con la Russia, l’Ucraina ha notevolmente ampliato la propria industria militare, dando priorità allo sviluppo di droni, che hanno assunto un ruolo fondamentale nella guerra in corso. Tale strategia ha ispirato anche Taiwan a potenziare il proprio settore dei droni in previsione di un confronto futuro con la Cina. Le forze armate di Kiev fanno regolare uso di questi apparecchi per condurre operazioni sul suolo russo, benché molti vengano intercettati dalle difese russe, progettate per contrastare minacce di dimensioni maggiori, come i missili. Tuttavia, grazie alle loro dimensioni ridotte, i droni riescono più facilmente a superare le difese e a infiltrarsi in territorio avversario. Kiev ha dichiarato di voler investire notevolmente nella produzione domestica di droni, annunciando un impegno di 40 miliardi pari a circa 1 miliardo di dollari, dedicati esclusivamente a questo scopo.

TAIWAN SEGUE L’ESPERIENZA UCRAINA

Questo enfatizza il ruolo cruciale che tali dispositivi svolgono nella moderna conduzione della guerra, dove capacità di sorveglianza avanzata, precisione nei colpi e flessibilità operativa sono diventati aspetti determinanti.

Parallelamente, il Ministero della Difesa di Taiwan ha confermato il suo piano di accelerare lo sviluppo di droni militari, riflettendo una visione strategica simile e evidenziando l’importanza critica di questa tecnologia nel rafforzamento delle proprie difese di fronte a minacce future. L’esperienza dell’Ucraina nel conflitto attuale ha illustrato l’efficacia dei droni non solo per compiti di ricognizione ma anche come strumenti offensivi in grado di eludere le difese nemiche e fornire un supporto decisivo nelle operazioni militari.

Questi sviluppi sottolineano una tendenza mondiale verso l’integrazione di tecnologie avanzate nel teatro bellico, con una particolare attenzione verso la produzione e l’impiego di droni. Con il sostegno della comunità internazionale, l’Ucraina aspira a superare le sfide imposte dal conflitto in corso, mentre altre nazioni osservano e traggono insegnamenti, adattando le proprie strategie di difesa in un’era sempre più dominata dalla tecnologia e dall’interconnessione globale.

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