L’Iran ha annunciato la creazione di un innovativo drone, denominato Shahed-107, progettato specificatamente per la Russia.
La notizia è emersa da una fonte anonima riferita da Sky News, una rete televisiva britannica, il 10 gennaio.
LE CARATTERISTICHE DEL NUOVO DRONE SHADED-107 SVILUPPATO DALL’IRAN
Questo drone, che si inserisce nella serie Shahed-101, è stato descritto come un dispositivo dual-purpose, adatto sia per operazioni di attacco che per missioni di ricognizione. Con una lunghezza di circa due metri e mezzo e un’apertura alare di tre metri, il drone Shahed-107 è progettato per essere lanciato da veicoli terrestri e ha una portata stimata in 1.500 chilometri. Una delle caratteristiche notevoli del drone è la sua capacità di trasmettere video e di individuare bersagli strategici.
IL VALORE DELLA VENDITA A MOSCA
Secondo quanto riferito da Sky News, il nuovo modello è stato testato da specialisti iraniani e russi, e l’Iran avrebbe proposto all’esercito russo l’acquisto di diverse unità del drone, per un valore complessivo di oltre due milioni di dollari.
Questi sviluppi seguono le dichiarazioni di Yuri Ignat, rappresentante dell’Aeronautica militare ucraina, che il 9 gennaio aveva espresso dubbi sulla conferma dell’esistenza di un nuovo drone Shahed a reazione utilizzato dalla Russia in Ucraina. Il Ministero della Difesa russo è noto per l’utilizzo dei droni kamikaze Shahed-131 e Shahed-136 (ribattezzati Geran-1 e Geran-2 in Russia) in Ucraina.
La produzione di questi droni è stata avviata in Russia, precisamente in Tatarstan, come riportato dal Washington Post il 17 agosto, con un piano di produzione che prevede oltre 6.000 unità entro l’estate del 2025.
PERCHÉ IL CREMLINO SI È RIVOLTO ALL’IRAN PER I DRONI
La Russia, che ha realizzato progressi significativi nella difesa aerea e nella tecnologia dei missili ipersonici, ha avuto un ritardo nello sviluppo della tecnologia dei droni. Per colmare questa lacuna, il Cremlino si è rivolto all’Iran, uno dei pochi paesi disposti a fornire hardware militare. Secondo quanto dichiarato da funzionari statunitensi e occidentali, la Russia ha iniziato a ricevere spedizioni segrete di questi droni nell’estate del 2022.
LA CAPACITÀ DELLO SHAHED-136
Tecnicamente, lo Shahed-136 è capace di trasportare un carico esplosivo di 118 libbre verso un obiettivo prestabilito. I droni russi hanno colpito obiettivi profondi in Ucraina, minacciando le difese aeree di Kiev e consentendo alla Russia di preservare i suoi missili a guida di precisione più costosi. Gli attacchi hanno spesso preso di mira infrastrutture civili critiche, causando gravi danni allo sforzo bellico ucraino, inclusa la distruzione di reti elettriche essenziali e scorte di grano.
In novembre, un think tank di Kiev ha analizzato i resti di un drone Geran-2 abbattuto, rivelando che componenti chiave, tra cui il motore e la testata, erano di fabbricazione iraniana. Nonostante l’Iran abbia ammesso di aver fornito droni alla Russia, ha affermato di averlo fatto solo prima dell’inizio del conflitto, il 24 febbraio 2022. Secondo gli analisti americani la Russia ha attaccato l’Ucraina con più di 600 droni Shahed-136 autodetonanti nel luglio 2022. Infatti esaminando alcuni droni abbattuti, non è stato difficile comprendere che la Russia abbia iniziato a produrre una sua versione nazionale dello Shahed-136.