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Google Canada

Ecco come Google rottamerà i chip Intel

Google prevede di costruire propri chip per alimentare laptop e tablet Chromebook nel 2023

Alla carenza di chip Google risponde con lo sviluppo “in casa” di semiconduttori.

Il colosso di Cupertino sta sviluppando processori centrali per i suoi computer notebook e tablet, segno di come i principali player tech considerino lo sviluppo interno dei chip come la chiave per la loro competitività, mentre continua la crisi di disponibilità di semiconduttori.

Il colosso web Usa prevede di implemento le Cpu per laptop e tablet, che girano sul sistema operativo Chrome, intorno al 2023, secondo quanto riferito da Nikkei Asia, che cita tre fonti che hanno familiarità con lo sviluppo.

Le CPU possono essere pensate come il cervello di un computer mentre svolgono tutte le attività principali di una macchina.

Aziende come Amazon, Facebook, Microsoft, Tesla e le cinesi Baidu e Alibaba stanno lavorando per costruire i propri semiconduttori elettronici e dispositivi.

Ma sembra che Google sia incoraggiato dal successo di Apple con i suoi chip M1 personalizzati, sottolinea Nikkei. Il colosso di Cupertino punta a sostituire i chip di Intel con le proprie versioni personalizzate per i suoi computer Mac.

Tutti i dettagli.

I PROGETTI DI GOOGLE PER I PROPRI CHIP

Google si sta avvicinando al lancio delle proprie unità di elaborazione centrale, o CPU, per i suoi laptop Chromebook, secondo il rapporto di Nikkei.

Ad agosto, il gigante della tecnologia aveva annunciato che avrebbe utilizzato i propri chip, chiamati Tensor, per alimentare i suoi smartphone Pixel 6 e Pixel 6 Pro.

L’anno scorso, Axios ha riferito per la prima volta che Google stava sviluppando chip per i suoi telefoni Pixel e che le versioni successive potevano essere utilizzate per eseguire i suoi prodotti Chromebook, ma non ha specificato quando. Ma secondo il rapporto odierno di Nikkei i nuovi chip di Google potrebbero arrivare entro i prossimi due anni.

Secondo il rapporto, Google sta assumendo ingegneri di chip in tutto il mondo, inclusi Israele, India, Taiwan e Stati Uniti. Il colosso di Mountain View avrebbe già assunto talenti per i chip da fornitori critici tra cui Intel, Qualcomm e MediaTek.

BIG G SEGUE LE ORME DI APPLE

Pare proprio che Google sia stato ispirato dai progressi di Apple nello sviluppo di propri chip per iPhone, come hanno detto due fonti anonime a Nikkei.

PROPRI CHIP BASATI SUI PROGETTI DI ARM

“Le nuove Cpu e i processori mobili che Google sta sviluppando si basano sui progetti di chip di Arm, la società britannica di chip controllata da Softbank la cui proprietà intellettuale è utilizzata in oltre il 90% dei dispositivi mobili del mondo”, ha aggiunto Nikkei.

Proprio Arm è al centro delle polemiche negli ultimi tempi a causa del progetto di acquisizione da parte di Nvidia.I critici dell’accordo sostengono che la fusione combinerebbe la principale fornitura di chip grafici di Nvidia con i prodotti mobili dell’azienda di Cambridge. La coppia dominerebbe anche la fornitura di progetti di chip per data center. (Qui l’approfondimento di Start su perché Amazon, Samsung e Tesla strattonano Nvidia su Arm).

AL POSTO DI QUELLI DI INTEL E AMD

Al momento Google utilizza chip prodotti da Intel e AMD per alimentare i Chromebook. Ma dal 2023 potrebbero essere chip targati Google.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

“Abbiamo scoperto che tutti i titani della tecnologia si stanno unendo all’incursione per costruire i loro chip personalizzati perché in questo modo potrebbero programmare le proprie funzionalità in quei chip che potrebbero soddisfare le sue esigenze specifiche”, ha commentato al Financial Times Eric Tseng, capo analista di Isaiah Research.

Se Google può sviluppare chip che migliorano i suoi sistemi operativi, potrebbe raccogliere grandi frutti, evidenzia il quotidiano finanziario britannico. “La maggior parte dei principali produttori di smartphone al mondo, tra cui Samsung, Xiaomi, Oppo e Vivo, utilizza il sistema operativo Android di Google per i propri telefoni. Google ha anche concesso in licenza il suo Chrome OS a HP, Dell, Acer, AsusTek, Lenovo e Samsung per costruire Chromebook.”

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