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Leonardo Pannelli Juice

Ecco a cosa serviranno i pannelli fotovoltaici di Leonardo per Juice (Esa)

I pannelli fotovoltaici costruiti da Leonardo porteranno la sonda Juice dell'Esa su Giove. Sono i più grandi mai costruiti per missione interplanetaria

 

Sono pronti i dieci pannelli fotovoltaici destinati alla missione Juice (JUpiter ICy moons Explorer), del programma spaziale Cosmic Vision dell’Agenzia spaziale europea (Esa), al quale partecipa l’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Leonardo consegnerà i pannelli realizzati nello stabilimento di Nerviano (Milano).- ha comunicato ieri Leonardo – a Airbus Defence and Space Netherlands che si occuperà di sviluppare il sistema dei pannelli solari della sonda Juice, di cui Airbus è prime contractor.

Si tratta di un nuovo record per Leonardo, dopo il traguardo dei pannelli fotovoltaici realizzati per la missione Rosetta, dice il gruppo dell’aerospazio e della difesa

Il settore della space economy “produce un giro d’affari di 1,6 miliardi l’anno” ha ricordato l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, parlando all’evento virtuale ‘Made in Italy: The Restart’, organizzato da Sole 24 Ore e Financial Times.

Tutti i dettagli.

LA MISSIONE JUICE

Programmata per essere lanciata nel 2022, la sonda Juice studierà Giove e le sue tre lune ghiacciate — Ganimede, Callisto ed Europa — ritenute di grande interesse per la presenza di vasti oceani sotto la loro superficie. Ne verranno esplorate la superficie e gli strati interni alla ricerca di condizioni favorevoli alla vita.

Per raggiungere Giove, Juice impiegherà quasi otto anni durante i quali i pannelli solari garantiranno l’energia necessaria alla strumentazione di bordo. Una volta a destinazione, la sonda si troverà a circa 780 milioni di km di distanza dal Sole, dovendo operare in condizioni di estrema criticità.

IL LAVORO DI LEONARDO

Anche durante l’emergenza Covid-19, sottolinea la nota della società di piazza Monte Grappa, Leonardo ha garantito la continuità delle attività rispettando l’obiettivo del completamento della fornitura.

Con la realizzazione dei pannelli fotovoltaici per Juice, Leonardo, prosegue la nota, supera il proprio primato tecnologico raggiunto con la missione Rosetta e arriva a realizzare pannelli per una superficie complessiva di 85 mq. Si tratta dei più grandi costruiti fino ad oggi per una missione interplanetaria.

I PANNELLI DI LEONARDO ANCHE PER ARTEMIS

Come evidenzia la nota, consegnati i pannelli di Juice, nello stabilimento di Nerviano proseguono intanto le attività per la realizzazione dei pannelli fotovoltaici destinati all’European Service Module che l’Esa fornirà alla navetta Orion. Quale contributo al programma Artemis della Nasa destinato al ritorno dell’uomo sulla Luna per il 2024.

L’European Service Module, alimentato dai sistemi fotovoltaici di Leonardo, trasporterà la capsula Orion garantendo agli astronauti ospitati all’interno della navetta un viaggio sicuro e confortevole.

Leonardo ha già fornito i pannelli per le prime due missioni del programma Artemis, previste per il 2021 e il 2023, che hanno l’obiettivo di verificare e mettere a punto il complesso sistema integrato di trasporto tra la Terra e la Luna.

A Nerviano sono inoltre da poco iniziate le attività per i pannelli solari della terza missione Artemis.

L’INTESA SIGLATA TRA ITALIA E STATI UNITI PER LA MISSIONE ARTEMIS

Proprio lo scorso 25 settembre l’Italia ha firmato infatti un protocollo di intesa con gli Stati Uniti che vedrà il nostro Paese tra i partner del programma Artemis.

Il contributo italiano al programma Artemis sarà dettagliato con dei successivi Accordi Attuativi tra l’Asi e la Nasa. Riguarderà la fornitura di moduli abitativi per l’equipaggio, la conduzione di esperimenti e indagini scientifiche sulla superficie lunare e la fornitura di servizi di telecomunicazione attraverso risorse di superficie e costellazioni orbitali lunari.

IL PESO DEL SETTORE SPAZIO PER LEONARDO

Il progetto Artemis “genererà un giro d’affari da 1 miliardo”, ha detto l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, parlando all’evento virtuale ‘Made in Italy: The Restart’, organizzato da Sole 24 Ore e Financial Times.

Il gruppo ha “cinquemila persone che lavorano” nel settore della space economy “che produce un giro d’affari di 1,6 miliardi l’anno”. Si tratta di un comparto “che genera un volume di occupazione rilevante, consente di sviluppare delle competenze assolutamente uniche in diversi settori”, ha concluso il numero uno di Leonardo.

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