Il conto alla rovescia ormai è partito. Presto l’Italia disporrà di uno dei computer più potenti del mondo. È già stato ribattezzato supercomputer di Genova, quello che verrà installato nel capoluogo ligure a partire dal prossimo 15 ottobre. Il mega elaboratore di Leonardo (ex Finmeccanica) sarà il centro nevralgico della sede genovese dei Leonardo Labs, i nuovi laboratori di ricerca e sviluppo corporate dedicati all’innovazione nei settori tradizionali di Leonardo e allo sviluppo di nuove tecnologie per il lungo periodo. “I Labs – fanno sapere dal gruppo – stanno sorgendo in prossimità dei principali siti industriali di Leonardo in Italia e all’estero con l’obiettivo di facilitare anche il trasferimento tecnologico e di massimizzare i benefici per i territori di riferimento, consolidando la collaborazione con le istituzioni locali”.
CONTINUA LA SELEZIONE DEL PERSONALE
Leonardo sta continuando la selezione di 68 giovani talenti che verranno inseriti in sei specifiche aree di ricerca (Artificial Intelligence and Autonomous Intelligent System, Big Data Analytics, High Performance Computing, Electrification of Aeronautical Platforms, Materials and Structures e Quantum Technologies) e che faranno parte dei team in fase di costituzione nelle sei sedi dei Labs, presenti, oltre in Liguria dove avrà sede il supercomputer di Genova, nelle aree di Milano, Torino, Roma, Napoli e Taranto. Per quelle sessantotto posizioni sono già arrivate oltre 900 domande che il Gruppo ora sta scremando. “I nuovi laboratori consentiranno di alimentare un flusso continuo di talenti per assicurare flessibilità e rinnovamento, sia di capacità sia di competenze professionali, in base a un modello adottato su scala internazionale in cui giovani ricercatori esterni di provenienza internazionale, lavoreranno insieme ad esperti e ricercatori interni alle Divisioni di Leonardo”. Come ai tempi della scoperta dell’America, Genova torna insomma in prima linea nel progresso tecnico e scientifico. Il Cristoforo Colombo della situazione sarà Roberto Cingolani, per 14 anni numero 1 dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e oggi responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo.
IL SUPERCOMPUTER DI GENOVA
Il super computer di Leonardo sarà collocato nell’ex torre di sedici piani del gruppo a Genova che fino a pochi anni fa ospitava la sede Selex (controllata dell’ex Finmeccanica), nella zona della Fiumara. Non sarà completato prima dell’autunno 2020 e, se la road map verrà rispettata senza intoppi, la prima accensione è prevista entro fine 2020. “La macchina deve avere 10-20 peta byte per iniziare”, aveva spiegato qualche tempo fa Cingolani. Siamo nell’ordine di grandezza cioè di biliardi di byte. “Dal punto di vista del calcolo normalmente si usano i flop”, ha aggiunto il responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo, l’ex gruppo Finmeccanica: “Questo sarà un supercomputer che farà tanti peta flop”, ovvero un miliardo di miliardi di operazioni al secondo. “Ormai – aveva spiegato annunciando il progetto – il trend a livello mondiale è fare macchine exaflop (trilioni di operazioni al secondo), che non sono ancora raggiunte. Se uno fa decine di peta flop comincia ad entrare nel novero dei grandi”. E il supercomputer ligure sarà un mostro dall’hardware tra i 10 e i 20 betabyte di potenza di calcolo.
ALCUNI NUMERI DEL SUPERCOMPUTER DI GENOVA
Il nuovo centro di calcolo sarà uno tra i primi in Europa, e il primo in Italia, a essere dotato degli acceleratori di ultima generazione NVidia A100. Il supercomputer conterà su una batteria di oltre cento unità di supercalcolo, per una potenza di calcolo complessiva superiore a 5PFlops (5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), collegate da una rete ad alte prestazioni e a un sistema di archiviazione dotato delle più recenti tecnologie hardware e software, per una capacità di memorizzazione dell’ordine dei 20Pbyte (20 milioni di Gigabyte).
L’ITALIA TRA LE PRIME CINQUE NAZIONI AL MONDO
“Il super computer che stiamo sviluppando a Genova rafforzerà significativamente le capacità sia dell’azienda sia su scala nazionale nel supercalcolo, nei big data e nei sistemi autonomi e intelligenti”, aveva detto qualche tempo fa Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo. “Questo progetto contribuirà in maniera significativa al posizionamento dell’Italia fra le prime cinque nazioni al mondo per capacità di calcolo nei settori della ricerca pubblica e industriale”.
UN SUPERCOMPUTER TUTTO EUROPEO
Altra particolarità del super computer di Genova riguarda il fatto che, a differenza di quanto sta avvenendo con il 5G, sfrutterà unicamente tecnologia europea. Leonardo ha infatti scelto Atos, società quotata in Francia specializzata nella nella trasformazione digitale, come partner tecnologico per lo sviluppo del supercomputer di Genova. Leonardo e Atos potranno, inoltre, collaborare su ulteriori progetti di ricerca legati alla computazione quantistica.