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Incentivi

Digital Act e Intelligenza artificiale, cosa farà Bruxelles?

Cosa pensa PromethEUs - il nuovo network di quattro think tank sud-europei da Grecia, Italia, Spagna e Portogallo - su Digital Service Act e Intelligenza artificiale 

 

La Commissione europea lavora, in questi mesi, su due iniziative legislative dell’attuale ciclo istituzionale: la regolamentazione sull’intelligenza artificiale e il Digital Services Act.

Si tratta di due pilastri dell’Agenda digitale dell’Ue e dei due argomenti di discussione alla conferenza di debutto di PromethEUs, il nuovo network di think tank coordinato dall’Istituto per la Competitività (I-Com).

Ecco tutti i dettagli.

COSA E’ IL DIGITAL ACT

Il Digital Services Act è la proposta di riforma delle regole per le piattaforme digitali: la regolamentazione dei contenuti pubblicati da tali piattaforme e di quelli immessi sui loro server dagli utenti.

La consultazione della Commissione europea sull’argomento è partita il 2 giugno 2020. L’Europa è a lavoro anche per regolamentare l’intelligenza artificiale.

IL DEBUTTO DI PROMETHEUS

Di due priorità dell’Agenda digitale ha discusso PromethEUs, il nuovo network di quattro think tank sud-europei da Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, coordinato dall’Istituto per la Competitività (I-Com), in occasione del convegno di debutto, tenutosi a Bruxelles, “A new framework for Europe’s digital rules. Leading the path towards AI and digital services revolution”.

La conferenza è stata occasione di confronto tra 20 relatori e 100 stakeholder. Tra i relatori il direttore generale, DG CNECT, della Commissione europea, Roberto Viola, gli eurodeputati Brando Benifei (membro della Commissione Speciale sull’intelligenza artificiale), Eva Kaili (presidente del Panel per il futuro della scienza e della tecnologia – STOA) e Alex Agius Saliba (relatore sul Digital Services Act).

A rappresentare PromethEUs, i cui membri sono Istituto per Competitività, I-Com (Italia), EsadeGeo – Center for Global Economy and Geopolitics (Spagna), IOBE – Foundation for Economic and Industrial Research (Grecia) e Fundação Francisco Manuel dos Santos (Portogallo), l’economista e presidente dell’Istituto per la Competitività (I-Com) Stefano da Empoli, Óscar Fernández (Senior Researcher del think tank spagnolo EsadeGeo) e Aggelos Tsakanikas (Scientific advisor del think tank greco IOBE).

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: NO A MOSSE UNILATERALI SU REGOLAMENTAZIONE

“Un approccio europeo alla regolamentazione dell’IA è fortemente raccomandabile innanzitutto per evitare gravi rischi di frammentazione del mercato interno europeo: gli Stati membri dovrebbero pertanto astenersi da mosse unilaterali e cercare accordi e alleanze a livello Ue. L’obiettivo dell’Unione di aumentare la propria capacità di R&S non deve inoltre compromettere la possibilità per cittadini e imprese di avere accesso a prezzi competitivi alle migliori tecnologie di IA disponibili. È necessario quindi adottare un approccio equilibrato, che tenga conto degli interessi di tutte le parti interessate, compresa la grande maggioranza di cittadini e imprese che, nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale, si trovano a essere utilizzatori piuttosto che produttori” hanno dichiarato i rappresentanti di PromethEUs.

I CONSIGLI DI PROMETHEUS SUL DIGITAL SERVICE ACT

I rappresentanti di PromethEUs si sono espressi anche sul Digital Service Act: “Nel riscrivere le regole di internet, è senz’altro importante garantire un efficace sistema di tutela degli utenti, ed è essenziale, allo stesso tempo, evitare il rischio che la nuova normativa ostacoli l’ingresso nel mercato di nuove imprese (intermediari e venditori) e scoraggi l’innovazione e la fornitura di nuovi servizi a prezzi accessibili a cittadini e imprese. Il nuovo quadro normativo dovrebbe pertanto garantire un «playing field» affidabile, senza sovraccaricare le piattaforme digitali né ostacolare l’ingresso di nuovi operatori e PMI nei loro mercati, e – al tempo stesso – dovrebbe richiedere alle stesse piattaforme la piena responsabilità per la vendita dei propri prodotti etichettati”.

ROBERTO VIOLA: LA TECNOLOGIA MIGLIORI L’INTERAZIONE UMANA

Approccio uomo-centrico del digitale e della tecnologia per Roberto Viola, che in occasione del convegno ha detto: “La cifra caratteristica del digitale made-in-Europe deve essere un approccio incentrato sull’uomo (human-center). Le tecnologie digitali devono porsi come obiettivo primario il miglioramento dell’interazione umana, della nostra qualità di vita, della società nel suo complesso. L’Europa deve avere l’ambizione, da un lato, di investire nelle proprie eccellenze, e dall’altro, di utilizzare il proprio capitale politico per stabilire regole chiare (governance dei dati, servizi digitali, intelligenza artificiale “centrata sull’uomo”). Solo così sarà possibile fornire una direzione europea alla trasformazione digitale e rendere l’innovazione digitale la soluzione per una crescita duratura”.

MIRELLA LIUZZI: SU DIGITAL ACT SERVE CAMPO DA GIOCO AFFIDABILE

Assente all’evento, il sottosegretario allo Sviluppo economico Mirella Liuzzi (M5S) ha inviato un messaggio: “La via italiana all’Intelligenza artificiale si propone di accompagnare l’intero ecosistema verso una maggiore combinazione di competizione e cooperazione. Per l’Europa, e per l’Italia, resta fondamentale creare le basi per un’intelligenza artificiale valida, affidabile e trasparente, che sia in grado di generare fiducia negli utenti. Per quanto riguarda il pacchetto legislativo sul Digital Services Act, come indicato nelle osservazioni di PromethEUs, il quadro normativo dovrebbe garantire un campo da gioco affidabile, senza sovraccaricare le piattaforme digitali né ostacolare l’ingresso di nuovi operatori e PMI nei loro mercati”.

BRANDO BENIFEI: LA REGOLAMENTAZIONE SIA CERTEZZA GIURIDICA, NON OSTACOLO

Nelle osservazioni conclusive, l’eurodeputato Brando Benifei ha dichiarato: “La Digital Conference di PromethEUs arriva in un momento appropriato, dato che il Parlamento europeo si appresta a votare in seduta plenaria la prossima settimana una serie di relazioni in materia di intelligenza artificiale e Digital Services Act che contribuiranno alle proposte della Commissione. In materia di digitale, la regolamentazione europea fatta bene e proporzionata non ostacola l’innovazione, ma anzi contribuisce a fornire quella certezza giuridica che è essenziale per evitare la frammentazione legislativa e stabilire linee rosse da non oltrepassare”.

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