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Ddl Concorrenza

Ddl Concorrenza, cosa chiedono i produttori di software

Stop alle piattaforme digitali in house senza concorrenza, è la richiesta di Assosoftware nell'ambito del ddl Concorrenza

 

Stop alle piattaforme digitali in house senza concorrenza.

È la richiesta contenuta nella memoria scritta di Assosoftware, l’Associazione Nazionale dei Produttori di Software Gestionale e Fiscale, mirata a rivedere l’articolo 24 (Delega in materia di semplificazione dei controlli sulle attività economiche) del Ddl annuale per il mercato e la concorrenza 2021.

L’associazione dei produttori di software propone un emendamento che mira a regolamentare l’attività di Enti Pubblici o Enti Privati soggetti a vigilanza pubblica, qualora si avviino iniziative economiche che impattano sul mercato privato.

Lo scopo — si legge nel documento — è evitare che associazioni di categoria, ordini professionali, casse di previdenza e società pubbliche controllate in-house continuino “a usare proprie risorse, ad altro destinate, per realizzare piattaforme digitali esclusive in chiara violazione della concorrenza”.

Emblematico il caso della piattaforma del Notariato per la costituzione digitale di srl e srls.

Tutti i dettagli.

COS’È ASSOSOFTWARE

Nata nel 1994, AssoSoftware è l’associazione nazionale che riunisce, rappresenta e tutela gli interessi di oltre il 90% delle aziende dell’Information Technology che realizzano software applicativo-gestionale per imprese, intermediari e PA.

Come si legge sul sito web, è presente sul territorio nazionale con 230 imprese associate tra cui Aruba, Siscom spa, Cineca e Bluenext. Di fatto rappresenta una realtà produttiva con oltre 94.000 dipendenti e 14,9 miliardi di euro di fatturato globale.

A livello federale AssoSoftware fa parte di Confindustria. È socio di XBRL Italia (Associazione per lo sviluppo e la diffusione di dizionari comuni espressi in XBRL, eXtensible Business Reporting Language), di Uninfo (Ente nazionale di normazione per le Tecnologie Informatiche e loro applicazioni – federato all’UNI). Infine, Assosofware partecipa, in qualità di Day 1 Member, al progetto di cloud europeo del consorzio Gaia-X.

LA RICHIESTA DI MODIFICA AL DDL CONCORRENZA

Nella memoria inviata alla Commissione Industria del Senato, l’associazione richiede “di aggiungere all’Art.24 i seguenti commi: i) disporre che gli Enti di diritto Pubblico e quelli di diritto Privato soggetti a Vigilanza pubblica non possano intraprendere iniziative economiche che esulano dall’oggetto sociale primario dell’Ente senza una preventiva indagine di mercato ad evidenza pubblica; ii) i soggetti sopra identificati se intenzionati ad acquisire beni o servizi rivolti a propri associati o per conto di enti similari, qualora l’indagine di mercato evidenzi la presenza del bene/servizio richiesto, stipulino apposite convenzioni aperte ai fornitori individuati, anche tramite le Associazioni di categoria”.

LE MOTIVAZIONI

Come spiega Assosoftware “numerosi Ordini Professionali, Casse di previdenza e società pubbliche controllate in house stanno usando proprie risorse, a ben altro destinate, per realizzare piattaforme digitali esclusive in chiara violazione della concorrenza, mentre l’offerta di servizi digitali da parte delle imprese private di settore offre una vastissima gamma di soluzioni già testate e disponibili sul mercato”.

DISTORSIONE NEL MERCATO DIGITALE

In questo modo si assiste a “distorsioni nel mercato del digitale dove aziende private stanno facendo grandi investimenti in ricerca e sviluppo per migliorare un’offerta di soluzioni software già ampia e soddisfacente”.

IL CASO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEL NOTARIATO

E ad avvalorare la sua tesi, l’associazione dei produttori di software menziona un caso specifico.

“Il Consiglio Nazionale del Notariato — segnala la memoria — ha realizzato, tramite la propria società in house Notartel, una piattaforma informatica per la fornitura di servizi digitali ai Notai, anche in questo caso in presenza di aziende private che già forniscono analoghi servizi”.

“Lo stesso Governo ha recentemente approvato un Dlgs, che recependo la Direttiva UE 2019/1151, ha stabilito che per la costituzione online di startup Srl e Srls, sia obbligatorio l’utilizzo esclusivo di una piattaforma digitale predisposta e gestita dal Consiglio Nazionale del Notariato; anche in questo caso in presenza di più operatori privati che possono fornire servizi e piattaforme corrispondenti ai requisiti europei” sottolinea Assosoftware.

UNA VIOLAZIONE DELLA CONCORRENZA SECONDO ASSOSOFTWARE

“Tutto questo rappresenta una grave violazione della concorrenza poiché la proposta vincolante di servizi informatici da parte di Ordini Professionali, Casse di Previdenza, Società controllate dalla PA o in-house, ai propri iscritti o associati, in sovrapposizione ad un’offerta di mercato già presente o potenzialmente tale, crea una chiara e palese turbativa di mercato” ha evidenziato Assosoftware.

GIÀ LAMENTATA DA CONFINDUSTRIA

La decisione dell’esecutivo di affidare in esclusiva alla piattaforma del Notariato la costituzione digitale di srl e srls aveva già sollevato all’epoca la protesta di Confindustria.

All’assemblea di Confindustria dello scorso settembre il presidente Carlo Bonomi aveva richiamato infatti l’attenzione del governo sul fatto che, “in tema di transizione digitale, numerosi ordini professionali, casse di previdenza e società pubbliche controllate in-house stiano usando proprie risorse, a ben altro destinate, per realizzare piattaforme digitali esclusive in chiara violazione della concorrenza”.

GLI AUSPICI

Pertanto, Assosoftware esorta i parlamentari a rividere il Ddl concorrenza “disponendo agli Enti di diritto Pubblico e a quelli di diritto Privato soggetti a Vigilanza pubblica di intraprendere iniziative economiche per la fornitura di beni e/o servizi solo dopo un’indagine di mercato ad evidenza pubblica che evidenzi in modo trasparente e inequivocabile la presenza o meno di un’offerta già esistente. Allo stesso tempo, qualora l’offerta di beni e servizi non sia rivolta al singolo Ente ma ad altri soggetti associati al medesimo o similari, in presenza di più fornitori, non si utilizzi lo strumento della gara pubblica ma si stipulino apposite convenzioni aperte a più fornitori anche con accordi specifici con le Associazioni di categoria, se esistenti”.

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