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Darktrace

Cybersecurity, ecco perché Darktrace è aggredita dal fondo Quintessential

La società informatica britannica Darktrace lancia buyback delle azioni dopo il crollo del titolo a seguito dell'attacco di Quintessential Capital Management. Il fondo newyorchese ha accusato la società in un report di pratiche contabili irregolari

 

Darktrace risale la china alla Borsa di Londra dopo le accuse dell’hedge fund Quintessential sui rendiconti finanziari.

Lunedì la quotazione della società di cybersecurity britannica ha perso il 12% e martedì il 4,4%. Ad abbattersi sul titolo di Darktrace la posizione short della società newyorchese di gestione di fondi “attivista” fondata dall’italiano Gabriele Grego. Quintessential Capital Management ha pubblicato infatti un rapporto dettagliato di 70 pagine in cui sostiene potenziali irregolarità nei contratti con rivenditori e clienti di Darktrace, risalenti prevalentemente a prima della quotazione nel 2021.

In reazione al rapporto pubblicato martedì da Quintessential Capital Management, che si era detto “scettico” sui conti della società britannica, Darktrace ha assicurato in un comunicato stampa di avere “piena fiducia nelle sue pratiche contabili e nell’integrità delle sue relazioni finanziarie”, verificate da un organismo indipendente.

Il ceo di Darktrace Poppy Gustafsson ha aggiunto che è “importante confutare qualsiasi inferenza infondata sull’attività quotata che siamo oggi e respingere con la massima fermezza qualsiasi suggerimento che si tratti di un’attività non gestita con la massima integrità”.

E dopo due giorni di batoste, Darktrace si riprende alla Borsa di Londra (segno positivo del 5,8% a 232 pence alle 15 di oggi). A risollevare le sorti del titolo Darktrace è stato per altro anche il lancio di un programma di riacquisto di azioni da 75 milioni di sterline. Da tempo, comunque, la società è sotto pressione in Borsa, sottolinea Radiocor.

Tutti i dettagli.

COS’È DARKTRACE

Con sede a Cambridge, fondata nel 2013, Draktrace aveva fatto un debutto in Borsa molto mediatico alla fine di aprile 2021, con un prezzo di Ipo di di 250 pence che consentiva una capitalizzazione di mercato iniziale di 1,7 miliardi di sterline.

LA DIFESA DELLA SOCIETÀ BRITANNICA

“Abbiano controlli rigorosi su tutte le attività dell’azienda per assicurare che vengano rispettati i principali contabili Ifrs. Siamo orgogliosi della società che abbiamo creato, che oggi aiuta 8.100 clienti nel mondo a proteggersi dagli attacchi informatici”, ha sottolineato Darktrace.

La società quotata a Londra ha affermato che l’intenzione di acquisire fino a 35 milioni di azioni è un tentativo di aumentare il proprio titolo, che è crollato di oltre un quinto dall’inizio del mese.

SOTTO PRESSIONE IN BORSA

Già prima dell’attacco del fondo Quintessential, il prezzo delle azioni del gruppo di sicurezza informatica era già sceso di oltre il 14% questo mese dopo aver tagliato le previsioni sui ricavi per l’intero anno.

All’inizio di gennaio, Darktrace ha riferito di aver registrato un quarto di nuovi clienti in meno negli ultimi tre mesi del 2022 rispetto all’anno precedente, avvertendo che le difficili condizioni macroeconomiche stavano avendo un impatto sulla crescita dei clienti.

L’OMBRA DI AUTONOMY

Inoltre, su Darktrace continua ad incombere l’ombra del controverso businessman Mike Lynch, il primo ad investire nella società informatica. Il miliardario britannico combatte l’estradizione negli Stati Uniti per accuse di frode relative alla vendita da 11 miliardi di dollari della sua società di software Autonomy a Hewlett-Packard nel 2011. Si presume che Autonomy abbia utilizzato false pratiche contabili per gonfiare eccessivamente il valore dell’attività in vista della sua vendita del 2011 a Hewlett-Packard.

Da tempo gli azionisti di Darktrace lamentano il collegamento ad Autonomy.

IL RIPENSAMENTO DI THOMAS BRAVO

L’anno scorso, Thoma Bravo, un gruppo di private equity tecnologico con sede negli Stati Uniti, ha flirtato con l’acquisizione di Darktrace per aggiungere la società al suo crescente portafoglio di investimenti nella sicurezza informatica, ma ha cambiato idea all’inizio di settembre, ricorda il Financial Times.

L’ATTACCO DI QUINTESSENTIAL

Nel suo rapporto, Quintessential ha indicato le connessioni tra le pratiche commerciali di Darktrace e Autonomy. “Siamo dell’opinione che non si possa fare affidamento sul bilancio di Darktrace in quanto la società sembra una replica sofisticata della debacle di Autonomy”, sottolinea Quintessential.

Nel suo comunicato, Quintessential ha spiegato di avere svolto “un’indagine approfondita sul modello di business, le pratiche di vendita, le partnership internazionali e la forza vendita” di Darktrace, arrivando alla conclusione di essere “scettica sulla validità dei rendiconti finanziari di DT e di temere che le vendite, i margini e i tassi di crescita possano essere sopravvalutati e vicini a una brusca correzione”. Quintessential precisa di avere rilevato “numerose transazioni nel periodo che ha portato all’Ipo di DT che apparentemente comportavano vendite simulate o anticipate a utenti finali fantasma attraverso una rete di rivenditori”.

Secondo il fondo Usa, inoltre, “sembra che DT abbia utilizzato ripetutamente attività di marketing per convogliare fondi verso i suoi partner come pagamento per acquisti apparentemente fittizi”, coinvolgendo società di comodo in giurisdizioni offshore gestite da individui con legami con la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro.

Infine, anche l’hedge fund Shadowfall ha una posizione corta pubblica sulla società, sostenendo che Darktrace sopravvaluta la sua potenziale base di clienti e spende meno in ricerca e sviluppo rispetto ai suoi pari.

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