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Cosmo SkyMed, che cosa fa Leonardo (ex Finmeccanica)

Il ruolo delle aziende italiane (in primis Leonardo, ex Finmeccanica) in Cosmo SkyMed: la nuova generazione del programma debutta oggi con il lancio del primo satellite. Tutti i dettagli e le curiosità

C’è un ruolo determinante dell’industria italiana nel programma Cosmo SkyMed, la cui nuova generazione debutta oggi con il lancio del primo satellite dalla base europea di Kourou (Guyana Francese), e nella missione Cheops di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Svizzera, destinata a cercare pianeti esterni al Sistema Solare capaci di ospitare la vita.

ECCO IL RUOLO DI LEONARDO IN COSMO SKYMED

Leonardo è inoltre responsabile della gestione delle attività di messa in messa in orbita e della fase di test del satellite, il cui quartier generale è la sala Leop (Launch and Early Orbit Phase) presso il Centro Spaziale del Fucino della controllata Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales).

IL COMMENTO DI TELESPAZIO

“Il satellite completerà la fase Leop tra una settimana”, ha detto Luigi Pasquali, coordinatore delle attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio. “Per rendere possibili queste cruciali attività di Leop – ha aggiunto – recentemente è stata rinnovata una sala con nuove tecnologie e capacità potenziate, che costituirà un asset fondamentale per questi servizi. Telespazio è l’unico operatore privato in Europa in grado di gestire la fase Leop di una missione satellitare”.

CHE COSA HA FATTO LEONARDO

Leonardo, inoltre, ha contribuito al satellite della nuova generazione di Cosmo SkyMed fornendo i sistemi cruciali per l’alimentazione di bordo: i pannelli fotovoltaici (PVA) in fibra di carbonio (8 per satellite con circa 5000 celle solari) e le sofisticate unità elettroniche per la gestione, trasformazione e distribuzione ai sistemi e sottosistemi di bordo, della luce del sole. Il satellite sarà inoltre orientato e mantenuto nella corretta orbita con l’aiuto dei sensori di assetto stellare (A-STR) di Leonardo.

GLI OCCHI DEL SATELLITE

Per la missione Cheops dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), infine, Leonardo ha progettato e realizzato gli occhi del satellite. In orbita a 7000 chilometri dalla Terra. Con le sedi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) dell’Università di Padova e di Catania e con il contributo di piccole e medie imprese, Leonardo ha curato la realizzazione del sistema ottico del telescopio, che per tre anni e messo permetterà di osservare i pianeti di altri sistemi solari per capire se sono in grado di ospitare la vita.

CHE COSA DICE PROFUMO DI LEONARDO (EX FINMECCANICA)

A bordo dei due satelliti ci sono infatti strumenti realizzati da aziende del gruppo Leonardo (ex Finmeccanica). “Siamo orgogliosi di partecipare con competenze e tecnologie al programma italiano Cosmo SkyMed Second Generation”, ha rilevato in una nota l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. “Come già avvenuto per la costellazione attualmente operativa, la nuova Generazione – ha proseguito – rappresenterà il meglio delle capacità di osservazione della terra a servizio di istituzioni e cittadini italiani ed europei per esigenze di sicurezza e difesa. Fedeli alla nostra tradizione di eccellenza nello sviluppo di strumenti per lo studio e l’esplorazione del Cosmo, siamo certi che il telescopio sviluppato da Leonardo per la missione Cheops, fornirà dati e informazioni unici alla comunità scientifica internazionale”.

CHE COSA HA DETTO AMOROSO DI THALES ALENIA SPACE

“Noi applichiamo tutta la nostra competenza e la nostra tradizione in questo programma così complesso e nei programmi così complessi, oltre alla passione che è un elemento imprescindibile”. A evidenziarlo è stato l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, commentando il lancio avvenuto oggi con successo del primo satellite COSMO-SkyMed di Seconda Generazione. “Noi -ha aggiunto- applichiamo tutta la nostra competenza e la nostra tradizione in questo programma così complesso oltre alla passione che è un elemento imprescindibile”. “Ora raccogliamo tutte le forze perché, intanto ci sono ancora il secondo, il terzo e il quarto lancio” dei satelliti COSMO-SkyMed di Seconda Generazione, “che ci devono accompagnare ma soprattutto -ha proseguito Amoroso- guardiamo ancora più lontano” a “quello che deve essere l’evoluzione tecnologica che accompagnerà lo sviluppo” e che “deve esser in forte competizione per mantenere questa leadership tutta italiana”. Una leadership, ha rimarcato ancora l’ad di Thales Alenia Space Italia, “che molto spessa viene attaccata da altri competitors nel mondo. E anche questo” sollecita in Thales Alenia Space Italia, ha argomentato Amoros, “un senso di responsabilità” per “mantenere questo primato”.

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