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Spazio, come è andata la ministeriale Esa

L'Italia sul podio come terzo contributore. La Germania scalza la Francia per il primo posto. L'articolo di Chiara Rossi

 

L’Europa punta sullo spazio, dalla Luna a Marte. Con 14,4 miliardi di euro da investire nel futuro, l’Agenzia spaziale europea batte il record per il budget in conclusione alla conferenza ministeriale che ha riunito ieri a Siviglia i rappresentati dei suoi 22 Stati membri. Una somma senza pari da quando l’agenzia intergovernativa è stata fondata nel 1975.

Il budget finanzierà una serie di attività e missioni, dal riportare sulla Terra campioni di suolo marziano alla sperimentazione della tecnologia per deviare gli asteroidi. Ci sarà anche un grande aumento dei finanziamenti per il programma satellitare Copernicus per l’osservazione della Terra, gestito da Esa e Commissione europea.

Successo anche per l’Italia, che si è affermata come leader nel settore del trasporto spaziale con il Vega e secondo contributore al programma Copernicus.

BUDGET SUPERIORE DEL 20% RISPETTO AL 2016

“Avete una Dg felice di fronte a voi”, ha dichiarato il direttore generale dell’Esa Jan Woerner in conferenza stampa. Il budget stabilito rappresenta un risultato superiore alle attese, se si pensa che che nel 2016 si era ottenuto il 90% di quanto chiesto. “Non c’era un solo programma che dovevamo interrompere, come l’ultima volta” ha puntualizzato Woerner.

ITALIA, “POTENZA SPAZIALE MONDIALE”

Soddisfazione anche per il nostro paese. “Forte dei risultati raggiunti in termini di ritorno economico degli investimenti e maggior efficienza garantita alle istituzioni, l’Italia raddoppia i fondi stanziati per i programmi dell’Esa. Con una sottoscrizione totale pari a 2 miliardi e 288 milioni di euro, la più alta di sempre, il nostro Paese si afferma come una potenza spaziale mondiale”, ha detto da Siviglia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro (M5s) a margine del consiglio ministeriale.

Anche il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, ha parlato di “risultato estremamente positivo” per l’Italia. “Si tratta di una proposta che sposta gli equilibri Europei del settore spaziale verso una maggiore leadership del nostro Paese, rispetto ad altri importanti attori storici, quali la Francia e la Germania” ha sottolineato Saccoccia. “Dimostrazione di questo è stata l’adesione entusiasmante di Paesi medio-piccoli nel settore spaziale europeo a programmi a guida italiana, quali l’evoluzione del lanciatore Vega ed il sistema di trasporto spaziale riutilizzabile Space Rider”.

In questo l’Italia contribuisce in maniera sempre più decisiva alla definizione delle politiche spaziali europee. “Non potremmo essere più soddisfatti di un risultato che darà enorme impulso allo sviluppo industriale, scientifico e tecnologico del comparto nazionale” ha sostenuto Fraccaro.

TERZO CONTRIBUTORE DELL’ESA

L’Italia continua dunque a essere il terzo partner dell’Esa in termini di contributi, con 2,282 miliardi pari al 15,9%. Al primo posto troviamo a sorpresa la Germania, che con 3,294 miliardi è il principale contributore al budget dello spazio europeo (22,9%).

Sono 630 milioni di euro in più rispetto alla Francia, ora seconda, che ha ampiamente perso la sua posizione storica di leader europeo con 2.664 miliardi (il 18,5% del bilancio dell’Esa).

GERMANIA LEADER

Se per le velleità spaziali europee questa manna finanziaria è una benedizione, per la Francia un po’ meno. Come ha puntualizzato La Tribune, gli industriali francesi dovranno imparare ad inseguire i loro partner tedeschi a causa del famoso principio del giusto ritorno geografico degli investimenti. Principio che è ancora in vigore all’interno dell’Esa ma che il presidente del Cnes, Jean-Yves Le Gall, spera si evolva in meglio.

I PROGRAMMI

TRASPORTO SPAZIALE

Ma passiamo alla suddivisione del budget. Al trasporto spaziale sono assegnati 2,238 miliardi più gli oltre 500 milioni in cinque anni destinati alla base di lancio di Kourou nella Guyana Francese. Un settore nel quale l’Italia ha ormai un ruolo di leader, ha evidenziato Saccoccia riferendosi alle future versioni del lanciatore Vega costruito in Italia da Avio, Vega C e Vega E, e alla navetta riutilizzabile Spacerider.

Quest’ultimo sarà un nuovo veicolo spaziale, un piccolo shuttle senza pilota per esperimenti scientifici e dimostratori di tecnologia in orbita. Posto sotto il copricapo di un lanciatore Ariane o Vega, avrebbe un’aspettativa di vita di sei voli. Il programma è finanziato al 75% dall’Italia e coinvolge dieci paesi. La quota di Dassault Aviation, che sperava almeno il 30% per le sue abilità aerotermodinamiche, sarà quindi inferiore.

PROCEDONO INSIEME VEGA E ARIANE

Per quanto riguarda l’accesso allo spazio, “continueremo ad avere due lanciatori sovrani europei (Ariane e Vega, Ed)”, ha dichiarato il ministro francese per l’Istruzione e la ricerca Frédérique Vidal, sottolineando la “complementarità” tra Ariane e il lanciatore italiano. Pare dunque che Parigi non abbia seguito le raccomandazioni parlamentari che invitavano a concentrarsi sullo sviluppo di Ariane 6 e a mettere in discussione gli sviluppi di Vega E (oggi nelle fasi iniziali dello sviluppo tecnologico, sarà lo scuolabus per i piccoli satelliti a partire dal 2024) che porterebbero alla competizione fratricida in Europa.

PER L’EMERGENZA CLIMATICA L’UE SCHIERA COPERNICUS

Ma i veicoli spaziali — lanciatori o razzi — non sono i primi beneficiari dell’Esa. Al primo posto troviamo infatti il settore dell’osservazione della Terra  a cui vanno 2,541 miliardi. L’obiettivo è “rispondere con fatti” alle tante domande della società relative a sicurezza, servizi, tutela dell’ambiente e cambiamento climatico ha evidenziato il direttore generale dell’Esa Jan Woerner.

Copernicus, finanziato congiuntamente dall’Esa e dall’Ue, è il programma di osservazione della Terra più avanzato al mondo e l’iniezione di denaro dovrebbe consentirgli di monitorare i cambiamenti climatici e l’inquinamento in modo molto più dettagliato di prima.

GLI ALTRI INVESTIMENTI

Per il settore della Sicurezza spaziale l’Esa ha stanziato 432 milioni di euro, per le Applicazioni per la sicurezza 109 milioni di euro, per l’Osservazione della Terra 2,5 miliardi di euro, per le Tlc 1,5 miliardi di euro, per la Navigazione satellitare 72 milioni di euro. Alla Tecnologia vanno 561 milioni di euro, al Trasporto spaziale ed ai lanciatori 2,2 miliardi di euro, per lo sviluppo dello Spazio-porto di Kourou nella Guyana francese andrà un fondo di 309 milioni di euro cui si aggiungeranno 203 milioni di euro per i successivi due anni. Alla Scienza sono stati dedicati 1,6 miliardi di euro per i primi tre anni cui si aggiungeranno 1,1 mld per i successivi 2 anni. Per le attività di base dell’Agenzia Spaziale Europea sono stati previsti 825 milioni di euro per i primi 3 anni e per i successivi 2 anni il budget sarà di ulteriori 585 milioni di euro.

NELLA TRAIETTORIA ISS, LUNA E MARTE

Nel corso della ministeriale, l’Esa ha confermato l’impegno per la Stazione Spaziale Internazionale fino al 2030, contribuendo con moduli di trasporto e abitativi vitali per il Gateway, la prima stazione spaziale in orbita la Luna.  Inoltre, gli stati membri hanno confermato il sostegno europeo a una rivoluzionaria missione Mars Return Return, in collaborazione con la Nasa.

NUOVO VOLO PER ASTRO SAMANTHA

Gli astronauti europei voleranno dunque sulla Luna per la prima volta.  Dopodiché, l’Agenzia inizierà anche il processo di reclutamento di una nuova classe per continuare l’esplorazione europea in orbita terrestre bassa e oltre. Gli astronauti dell’Esa reclutati nel 2009 continueranno a ricevere incarichi di volo fino a quando non saranno stati tutti nello spazio per la seconda volta.Tra di loro, l’italiana Samantha Cristoferetti.

“Sono felice di annunciare che Samantha Cristoforetti tornerà presto in orbita” ha annunciato Fraccaro. “L’Esa ha sottoscritto con l’Italia un impegno formale assicurando all’astronauta italiana un nuovo volo”, ma non prima del 2022. “È il giusto riconoscimento per la sua immensa professionalità e dimostra ancora una volta la nostra eccellenza nel settore dello spazio”.

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