skip to Main Content

Dema

Cosa serve per il rilancio del gruppo Dema

L'intervento di Michele Zanocco, segretario nazionale Fim Cisl 

Ieri si sono incontrati da remoto il Ministero dello Sviluppo Economico, le Organizzazioni Sindacali nazionali territoriali e le RSU ed il  Gruppo Dema/Cam.

Nel corso dell’incontro l’azienda ha rappresentato lo stato della situazione relativa al gruppo che è riuscito, il 7 aprile scorso, a cogliere l’obiettivo dell’omologa relativa a Dema/Cam con la conseguente ristrutturazione del debito; a valle di questo, l’azionista ha provveduto alla ricapitalizzazione ed al rifinanziamento della società.

Il Gruppo ha inoltre comunicato di aver concluso l’acquisizione dell’asset industriale di DCM da parte di DAR e di aver intrapreso azioni di confronto con i debitori per provvedere al pagamento dei debiti pregressi.

Invitalia, anche alla luce di quanto oggi descritto dall’azienda, ha confermato la disponibilità a considerare positivamente la proposta di Contratto di Sviluppo che sarà presentata dal Gruppo per i sostegni previsti, ovviamente a valle delle necessarie verifiche di congruità della proposta.

Queste azioni consentono di uscire dal tunnel del default finanziario che ha tenuto con il fiato sospeso centinaia di lavoratori dei siti campani e pugliesi.

Il Gruppo ha confermato la prosecuzione del percorso di investimenti già avviato e finanziato, funzionale all’ammodernamento tecnologico ed al recupero dell’efficacia e della qualità del prodotto necessari a recuperare il pesante gap precedentemente presente. Sono stati confermati infatti gli investimenti già previsti nei prossimi anni che saranno pari a 7,9 mln€ nel 2021, mentre saranno previsti di 8,7 mln€ nel 2022 e di 7,6mln€ nel 2023.

Ha comunicato che la situazione industriale relativa al mercato delle aerostrutture ed aeronautico in generale per gli anni 2021 e 2022, conferma il trend negativo derivato dalla pandemia che ha prodotto una pesante frenata sulla richiesta di aeromobili commerciali a livello mondiale con prospettive di ulteriore riduzione per ATR e Boeing ed una tenuta di Airbus (seppur a livelli inferiori al periodo pre-Covid).

A fronte di questo è stato comunicato che sono in corso importanti azioni commerciali funzionali a ricercare nuove attività con i clienti tradizionali ed a ricercarne di nuovi esplorando quello della difesa, l’after market e il business aviation per implementare il campo di attività funzionale a sostenere anche nel lungo periodo l’azienda.

In questa situazione è stata ribadita la necessità di tenere sotto controllo i costi complessivi per evitare di compromettere la situazione patrimoniale/finanziaria e parallelamente garantire efficacia, efficienza e qualità nei programmi che oggi sembrano resistere alla crisi che riguardano A220 e Global 7500 gli unici oggi in grado di sostenere l’azienda.

I carichi di lavoro a portafoglio riescono a coprire circa poco più del 50% dell’organico nel 2021 e 2022 e questo genererà la necessità di utilizzare ammortizzatori sociali per la tenuta dell’organico; relativamente a questi la situazione più delicata riguarda CAM che, al termine della “Cassa Covid” non avrebbe a disposizione ammortizzatori sociali per i prossimi 12 mesi e per la quale sarà necessario trovare soluzioni conservative.

Come Fim Cisl, nel ribadire soddisfazione per aver colto l’obiettivo dell’omologa che ha consentito all’azienda di non dover avviare il fallimento della società, abbiamo sottolineato la necessità di strutturare il confronto sulla fase industriale. Abbiamo chiesto di conoscere i dettagli del rump-up degli investimenti, relativamente ai siti, i programmi di riorganizzazione della produzione ed i relativi carichi di lavoro.

Abbiamo inoltre chiesto che prosegua il confronto, a partire da quello in sede ministeriale per comprendere il supporto economico che potrà discendere dal Contratto di Sviluppo che sarà presentato e trovare tutte le soluzioni, a partire dagli ammortizzatori sociali, necessari a dare continuità occupazionale a tutti i lavoratori.

Back To Top