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Deficit

Cosa s’è detto al summit della Casa Bianca su IA, ChatGpt e non solo

ChatGpt preoccupa Biden: convocati alla Casa Bianca i Ceo di Microsoft, Google e OpenAI

 

Gli avversari lo chiamano Sleepy Joe, accusandolo di essere troppo anziano per guidare gli Stati Uniti. E difatti sui social girano diversi frammenti video in cui l’attuale inquilino della Casa Bianca è colto in fallo dalle telecamere in momenti particolarmente imbarazzanti, mentre consulta foglietti in cui è scritto chi sono i suoi interlocutori o mentre cammina, sperduto, tra la folla, in cerca che qualcuno gli indichi la direzione da seguire. Tanto che qualche giorno fa Joe Biden ha sbottato: «Chiamatemi vecchio, io lo chiamo essere esperto. Voi dite che sono antico, io dico che sono saggio». Ma a quanto pare, nonostante l’età, il presidente Usa, deciso a correre per un secondo mandato, sta seguendo con attenzione gli sviluppi di un tema tanto moderno da apparire ancora fantascientifico, ovvero quello dell’intelligenza artificiale, questione esplosa dopo che tutti noi abbiamo avuto modo di saggiare le capacità di ChatGpt.

CHATGPT ALLA CASA BIANCA

Da qui il summit improvviso e a tratti irrituale, alla Casa Bianca, dove sono stati convocati gli amministratori delegati di Google, Microsoft e specialmente di OpenAI, il creatore di ChatGPT. Ovviamente per parlare delle intelligenze artificiali che le Big del Tech a stelle e strisce hanno in cantiere, col timore probabilmente che la competizione serrata tra Redmond e Mountain View spinga gli sviluppatori a creare AI insidiose, anzitutto per il popolo americano.

Le big tech hanno il dovere «etico, morale e legale di garantire la sicurezza», l’ammonimento della numero 2 in comando Kamala Harris accogliendo il Ceo di Microsoft, Satya Nadella, l’omologo di Alphabet e Google, Sundar Pichai e Sam Altman, Ad di OpenAI alla Casa Bianca. Del resto già sappiamo che ChatGpt oltre a preoccupare la Casa Bianca inquieta il Pentagono. “Ecco la mia più grande paura su ChatGPT: è stato addestrato per esprimersi in modo fluente. Parla fluentemente e autorevolmente. Quindi ci credi anche quando è sbagliato… E questo significa che è uno strumento perfetto per la disinformazione…”. È quanto ha affermato Craig Martell, Chief Digital and AI Officer del Dipartimento della Difesa, alla conferenza TechNet Cyber ​​di AFCEA a Baltimora il 3 maggio, ripreso da Breaking Defense.

COSA HA DETTO BIDEN SULLA IA

Il presidente USA, Joe Biden, in una nota, ha dichiarato che aziende come quelle convocate in tutta fretta al meeting hanno il dovere di assicurarsi che i loro prodotti siano sicuri prima di renderli disponibili al pubblico. «È imperativo mitigare i rischi attuali e potenziali che l’IA rappresenta per gli individui, la società e la sicurezza nazionale – si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca – Questi includono rischi per la sicurezza, la protezione, i diritti umani e civili, la privacy, il lavoro e i valori democratici».

Un dovere, prima di tutto, «morale», come ha ribadito la vicepresidente Harris, di proteggere la società dai potenziali pericoli derivanti da questa tecnologia. «Ogni azienda deve rispettare le leggi esistenti per proteggere il popolo americano – ha affermato la vicepresidente USA – L’intelligenza artificiale è una delle tecnologie più potenti di oggi, con il potenziale per migliorare la vita delle persone e affrontare alcune delle più grandi sfide della società. Allo stesso tempo, l’IA può aumentare drasticamente le minacce alla sicurezza e alla protezione, violare i diritti civili e la privacy».

HINTON, IL CONVITATO DI PIETRA

Nella conversazione devono avere pesato come macigni le parole del padrino dell’IA, Geoffrey Hinton, dimessosi appositamente da Google per parlare liberamente dei rischi delle intelligenze artificiali. Lo psicologo cognitivo e scienziato informatico britannico-canadese, ritenuto tra le personalità più influenti in materia, ha già avvertito che «le cose intelligenti possono superarci in astuzia». Il rischio, insomma, è che oggi ChatGpt entri alla Casa Bianca come ospite, un domani non troppo lontano possa arrivarci da inquilino. Un inquilino che non dorme mai e che non invecchia.

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