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Cosa farà Philip Morris a Taranto (con la benedizione del governo)

Investimenti per 100 milioni di euro e 400 dipendenti a regime: il piano di Philip Morris per Taranto

 

Philip Morris investe nel futuro di Taranto. La compagnia statunitense attiva nell’industria del tabacco mette sul piatto fino a 100 milioni di euro e promette 400 posti di lavoro nel nuovo Digital Information Service Center rivolto ai consumatori italiani dei prodotti senza combustione.

L’iniziativa, presentata in occasione dell’incontro “Le filiere integrate per il rilancio del Paese”, organizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti, ha trovato il plauso del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano (Pd) e non solo. Tutti i dettagli.

IL PIANO DI PHILIP MORRIS

Philip Morris Italia, che già impiega oltre 30.000 persone nel nostro Paese (occupazione diretta ed indiretta), apre a Taranto il nuovo Digital Information Service Center (Disc), un avanzato centro di assistenza rivolto ai consumatori italiani dei prodotti senza combustione. Il centro, testato durante la prima fase di emergenza sanitaria, “rappresenterà il punto di riferimento dell’azienda per tutte le attività di customer care ai consumatori italiani dei prodotti senza combustione”, spiega Philip Morris.

I NUMERI DEL PROGETTO

Il Disc, a regime, nel 2021, impiegherà 400 persone, mentre la società statunitense promette di investire, in cinque anni, circa 100 milioni di euro. Una svolta per la città pugliese.

PROVENZANO: BUONA SCELTA TARANTO COME SEDE

Ha detto Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, intervenendo al workshop: “Un plauso va all’iniziativa di Philip Morris Italia non solo per il valore in sè ma anche per la scelta di localizzarla a Taranto, frutto anche di un lavoro che il governo ha accompagnato”.

“Per noi Taranto ha un valore molto rilevante. Nella sfida che il governo ha lanciato per liberare le potenzialità del Sud, a Taranto si gioca un grande pezzo della sua credibilità. Se riusciamo a realizzare una diversificazione produttiva insieme a un rilancio dell’area industriale in modo sostenibile noi abbiamo fatto un pezzo importante del nostro lavoro”, ha aggiunto il ministro.

MISIANI: PER RILANCIO SERVONO INIZIATIVE COME QUELLA DI PHILIP MORRIS

Anche Antonio Misiani, viceministro dell’Economia e delle finanze, plaude all’iniziativa: “Se vogliamo aggredire il nodo della frammentazione dei sistema produttivi, dobbiamo potenziare gli strumenti collaborativi e aggregativi del mondo imprenditoriale. Se il tema dello scarso livello del capitale umano italiano che ci separa rispetto alle altre economie più avanzate è un nodo chiave, allora la formazione deve diventare un diritto soggettivo e le piattaforme normative, anche a distanza imparando dall’esperienza di questi mesi, sono un punto chiave. Dobbiamo aprire una prospettiva per il nostro Paese e farlo tutti insieme con il contributo anche di iniziative come quello della Philip Morris Italia”.

VIESTI: MOMENTO PER IL SUD DI RECUPERARE GAP CON NORD

L’iniziativa di Philip Morris può essere occasione per il Sud di recuperare il gap con in Nord, secondo l’economista Gianfranco Viesti: “La circostanza che oggi stiamo accompagnando la creazione di 400 nuovi posti di lavoro a Taranto ci dà tanta fiducia. Da questo punto di vista, trovo che la misura sostenuta dal ministro Provenzano della decontribuzione nel Mezzogiorno sia una misura fondamentale di accompagnamento”.

MARCHESINI: DOBBIAMO APPROFITTARE DEL RECOVERY PLAN

Ha spostato l’attenzione al recovery plan e alla tecnologia 4.0, Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria. La tecnologia “permette di fare a costi estremamente contenuti la personalizzazione, la possibilità di costruire a misura. Questo vale per tutto il mondo che si parli di moda, tecnologia, food”, ha detto

E mostrando una maschere da sub trasformata in respiratore, Marchesini ha aggiunto: “Questo oggetto è stato prodotto nella nostra ditta (Marchesini group spa, ndr) sulle nostre stampanti 3D. Introdurre queste cose non ci ha affatto ostacolato perché contemporaneamente abbiamo fatto anche la ‘nostra’ produzione”.

“Questa è la sintesi di quello che potrà darci la tecnologia 4.0 che deve essere rilanciata dal sistema Paese. Dobbiamo far crescere anche la competenza delle nostre maestranze, ma anche la conoscenza dei nostri imprenditori. Per questo bisogna approfittare di questa grande occasione data dal recovery plan per ricostruire un’industria completamente nuova; le filiere saranno una parte essenziale, ci danno la flessibilità, l’intelligenza, la capacità di adattarsi al mercato. Come anche esemplificato dall’investimento di Philip Morris nel nostro Paese”.

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