Scorte obbligatorie di munizioni per i paesi membri dell’Ue.
È la proposta raccolta dal Financial Times che ha intervistato Andrius Kubilius, nominato dalla rieletta presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, primo Commissario europeo per la difesa e lo spazio.
Se il Parlamento europeo approverà la nomina, l’ex primo ministro lituano dovrà occuparsi di migliorare la sua capacità militare. La guerra in Ucraina ha scatenato una corsa al riarmo per la maggior parte dei paesi europei. Ma oltre a essere competitiva, l’industria della difesa deve ancora rafforzarsi. E proprio il conflitto in Ucraina ha evidenziato enormi carenze nella capacità dell’Europa di difendersi. Il blocco a 27 ha dimostrato lentezza ad aumentare la spesa militare e a dare priorità alla produzione di proiettili di artiglieria, munizioni e sistemi di difesa aerea. Vero è che l’Europa non ha un esercito, bensì 27 eserciti dipendenti dai 27 paesi membri dell’Unione europea. In realtà, il signor Kubilius sarà un commissario per l’industria europea degli armamenti, non per la difesa stessa.
A gennaio l’Ue ha ammesso di non aver rispettato l’impegno di fornire all’Ucraina un milione di munizioni entro marzo 2024. Il 15 marzo ha stanziato 500 milioni di euro ai sensi dell’Act in Support of Ammunition Production (Asap) per aumentare la capacità produttiva a 2 milioni di proiettili all’anno entro la fine del 2025.
Al quotidiano britannico Kubilius ha affermato che si trattava di un miglioramento rispetto al limite annuale di 300.000 quando la Russia attaccò Kiev nel 2022. Ma è necessario fare di più: “Se non sbaglio, siamo ancora indietro rispetto ai russi”.
Ecco le proposte del neo commissario per la difesa europeo che ha sottolineato come non ci sia tempo da perdere con la Russia in agguato…
UN PIANO PER LE MUNIZIONI COME PER IL GAS NATURALE
Il primo commissario europeo per la difesa vuole obbligare i paesi a fare scorte minime di munizioni e altre forniture, sostenendo che è il modo migliore per aumentare le dimensioni dell’industria degli armamenti sottodimensionata del blocco per prepararla per la guerra.
Al Financial Times Kubilius ha paragonato il suo piano ad accordi simili per il gas naturale, in base ai quali i paesi devono conservare le riserve e condividerle con i vicini bisognosi. “Perché non abbiamo un qualche tipo di criterio chiamato sicurezza militare per conservare in deposito una certa quantità di proiettili di artiglieria e altri prodotti… diciamo esplosivi? Si apporta un valore aggiunto alla sicurezza degli stati membri ma, in aggiunta, si crea una domanda permanente di produzione, che è il problema più grande per l’industria della difesa. Mancano ordini di produzione stabili a lungo termine”.
IL NEO COMMISSARIO REDIGERÀ IL LIBRO BIANCO SULLA DIFESA
Dopodiché, la presidente von der Leyen ha dato al commissario 100 giorni di tempo dall’insediamento per produrre un libro bianco sulla strategia di difesa. Questo dovrebbe includere uno scudo aereo europeo, che costerebbe centinaia di miliardi di euro, e un sistema di difesa informatica, secondo Kubilius. Il documento descriverà anche altri progetti di interesse comune che sarebbero ammissibili per i finanziamenti dell’Ue, compresi i modi per incentivare le aziende del settore della difesa a lavorare insieme oltre i confini.
Per attrarre denaro privato, nel frattempo, l’Ue deve modificare le regole di investimento per classificare la spesa per la difesa come sostenibile, sostiene Kubilius.
Tesi che trovano terreno fertile anche nel rapporto sulla competitività Ue preparato dall’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, per la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha esaminato come l’industria europea può riguadagnare vantaggi sulla scena globale. Tra le proposte di Draghi anche quella “di modificare le politiche di prestito della Banca europea per gli investimenti (Bei) sull’esclusione degli investimenti nella difesa e di modificare i quadri finanziari sostenibili dell’Ue e gli standard ambientali, sociali e di governance (ESG) a vantaggio del settore.
L’URGENZA DETTATA DALLA POSTURA RUSSA
Infine, Kubilius ha avvertito che l’Ue deve prepararsi all’attacco russo entro pochi anni, citando la valutazione della Germania secondo cui la Russia potrebbe essere pronta ad attaccare un membro dell’Ue entro il 2029. “Gli europei democratici dovrebbero essere il più uniti possibile. Vedo il pericolo della nostra debolezza… e Putin potrebbe essere tentato di cercare altre avventure” ha aggiunto.
“Ma [anche] i cinesi stanno osservando. I cinesi trarranno una semplice conclusione. L’Occidente è piuttosto debole. Nonostante il fatto che il potere di spesa economico occidentale combinato sia 25 volte più forte di quello russo, non siamo in grado di vincere. Qual è il motivo? È una questione di volontà politica” ha chiosato il neo commissario per la difesa Ue.