Prosegue la strategia di diversificazione e ampliamento del proprio portafoglio prodotti e servizi per Fincantieri. Il colosso della cantieristica navale di Trieste, attraverso la propria controllata Insis, ha acquisito una quota di maggioranza del capitale di Support Logistic Services (Sls).
La società con sede a Guidonia Montecelio è specializzata nella realizzazione, installazione e manutenzione di sistemi di comunicazione satellitare, sistemi radar e di comunicazione radio, per applicazioni in ambito militare e civile.
L’operazione si inserisce nel disegno di sviluppo della Divisione Electronics, Systems & Software, recentemente costituita in Fincantieri, per valorizzare e far crescere il proprio potenziale innovativo.
COS’È E COSA FA SLS
Nata nel 1999, i principali settori di attività della Sls sono: la Difesa (Radar/ATC), lo Spazio, le TLC/Comunicazioni Satellitari, il supporto logistico, la progettazione e l’ingegnerizzazione di attrezzature di test per collaudi di apparati analogici e digitali.
“Questa capacità è stata sviluppata e arricchita nel corso degli anni ed ha permesso alla SLS di soddisfare le richieste di numerosi clienti, civili e militari”, si legge sulla scheda aziendale dell’Aiad, l’associazione che riunisce e rappresenta 121 aziende della difesa, della sicurezza e dell’aerospazio: “In particolare nell’ultimo periodo è notevolmente aumentata la capacità di supporto tecnico su gruppi elettrogeni per l’alimentazione di servo-meccanismi in campo militare”.
Sls impiega complessivamente 35 persone, di cui circa il 50% sono ingegneri, sistemisti, progettisti e tecnici specializzati.
L’AZIONARIATO DI SLS
L’azionariato è così composto, secondo una visura camerale: il 90% è in mano a Giovanni Occhipinti, amministratore unico della società, il 23% fa capo a Giovanni Della Valle (che ricopre il ruolo di direttore vendite) e il 17% appartiene a Fabio Occhipinti, direttore generale.
IL CONTO ECONOMICO
Sls ha chiuso il 2018 – secondo l’ultimo bilancio depositato – con ricavi per 9,39 milioni di euro (5,08 milioni nel 2017). I costi della produzione ammontano invece a 8,59 milioni di euro (4,81 milioni nel 2017). L’utile operativo si è attestato a 407.717 euro (150.604 nel 2017).
Nella nota diffusa si legge che “la società ha registrato nel 2019 ricavi pari a circa 9 milioni di euro, che si prevedono in crescita per l’anno in corso”.
Sotto il controllo di Fincantieri, Sls potrà godere di ulteriori garanzie per lo sviluppo del suo piano industriale, intraprendere percorsi di crescita e aumentare ulteriormente il proprio giro d’affari. Dal sito dell’azienda romana risultano come suoi clienti: la Marina militare, l’Esercito, Leonardo, Thales Alenia Space, Mbda, Enav e la tedesca Rheinmetall.
L’OBIETTIVO DI FINCANTIERI
Con questa operazione, Fincantieri punta ad avere accesso diretto a un bacino di risorse altamente qualificate, creando un centro di eccellenza ad altissimo contenuto tecnologico.
L’operazione si inserisce nella nostra strategia di più ampio respiro volta a consolidare e tutelare una filiera composta da piccole e medie imprese che, sotto il coordinamento della nostra divisione dedicata, potranno mantenere autonomia operativa e attitudine imprenditoriale, trattenendo così al loro interno risorse chiave, in un’ottica di rafforzamento del bacino di competenze del Gruppo stesso”, ha commentato l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono.
IL CLOSING DELL’OPERAZIONE
Il closing è soggetto alle consuete condizioni previste per questo tipo di operazioni, nonché al mancato esercizio della golden power da parte del Governo italiano e all’ottenimento delle autorizzazioni delle autorità competenti.
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