Dopo StreamYarde e Issuee, l’italiana Bending Spoons compra anche WeTransfer, il popolare servizio che consente agli utenti di trasferire file di grandi dimensioni online.
La società milanese, nota per lo sviluppo dell’app Immuni e non solo, ha annunciato di aver concluso l’acquisizione di WeTransfer, piattaforma di collaborazione e condivisione di file fondata nei Paesi Bassi.
WeTransfer aveva provato a quotarsi sulla Borsa di Amsterdam con una valutazione superiore a 700 milioni di euro nel 2022, salvo poi rinunciare all’Ipo a causa della volatilità delle condizioni di mercato.
L’azienda italiana, diventata uno dei leader nello sviluppo e commercializzazione di app per smartphone, sta accelerando sul fronte delle acquisizioni (WeTransfer è la quinta operazione dell’anno), dopo che a marzo ha chiuso un nuovo round di finanziamento da 155 milioni di dollari, ottenendo una valutazione di circa 2,55 miliardi di dollari. Negli ultimi mesi ha comprato le attività digitali di Mosaic Group e StreamYard e giusto due settimane fa Issuu.
Ora Bending Spoons “si candida a essere una delle principali realtà digitali europee”, scrive oggi il Corriere della Sera.
Tutti i dettagli.
IL VALORE DELL’OPERAZIONE
Non sono stati rivelati i dettagli finanziari dell’operazione anche se “fonti di mercato indicano il valore dell’acquisizione a 700 milioni di euro, un numero che secondo gli analisti americani spinge la valutazione complessiva di Bending Spoons ben oltre i 3 miliardi di dollari”, rileva ancora il Corriere.
COSA FARÀ BENDING SPOONS CON WETRANSFER
Dal momento che WeTransfer si è impegnata nel tempo nel campo della social responsibility e nei confronti della comunità creativa, Bending Spoons promette di donare almeno 3 milioni di dollari a The Supporting Act Foundation nei prossimi due anni. La missione della fondazione è quella di sostenere gli artisti emergenti e i gruppi guidati da artisti provenienti da comunità sottorappresentate. Bending Spoons si impegna inoltre a continuare a riservare il 30% dello spazio pubblicitario di WeTransfer a campagne a scopo benefico e a contenuti editoriali. Infine, WePresent continuerà a presentare il lavoro di creativi meritevoli, compresi artisti emergenti.
I NUMERI DELLA PIATTAFORMA OLANDESE
Ad oggi la piattaforma olandese conta più di 600.000 abbonati e 80 milioni di utenti attivi mensili.
“Negli ultimi dieci anni, WeTransfer è cresciuta da uno strumento di condivisione di file estremamente semplice a una piattaforma altamente redditizia e di grande impatto, a cui si affidano milioni di professionisti e creativi – ha detto il ceo di WeTransfer, Alexandar Vassilev. “Inoltre, coltivare le comunità creative e amplificare le loro voci è stata la chiave del nostro successo. Alcuni dei prodotti di maggior successo di Bending Spoons sono strumenti al servizio della creatività, pertanto siamo certi che questo traguardo sarà di complemento a entrambe le attività, rafforzerà la nostra crescita e ci aiuterà a creare ancora più valore per le industrie creative in generale”, ha aggiunto Vassilev.
IL SUPPORTO DELLE BANCHE BANCO BPM, BNP PARIBAS E INTESA SANPAOLO
Banco Bpm, Bnp Paribas/Bnl e Intesa Sanpaolo hanno agito in qualità di Global Coordinator, Mandated Lead Arranger, Bookrunner, Underwriter e Lender. Banco Bpm, Bnp Paribas e Intesa Sanpaolo hanno agito anche come consulenti finanziari. Nello specifico, Intesa Sanpaolo ha agito come Facility Agent e Security Agent. Milbank e Legance hanno assistito il pool di banche coinvolte nel finanziamento dell’operazione.
I FINANZIATORI DELLA TECH COMPANY MILANESE
Fondata nel 2013, Bending Spoons ha attirato l’interesse di investitori istituzionali e privati, tra cui la già citata Intesa Sanpaolo e una piccola compagine di Hollywood tra cui l’attore Bradley Cooper e il regista Taika Waititi.
“Accanto a questi, ci sono alcuni soci italiani tra cui Renzo Rosso attraverso Red Circle Invstments, il gruppo Tip e una piccola presenza del rapper e podcaster Fedez. Mentre tra gli investitori della prima ora figurava anche la H14 guidata da Luigi Berlusconi”, ricorda il Corriere.
LE RECENTI ACQUISIZIONI
A gennaio ha accettato di acquistare le attività digitali di Mosaic Group, una sussidiaria di software mobile di IAC che contiene app mobili popolari come Clime, Robokiller e iTranslate, e Meetup, un social network con 60 milioni di membri in tutto il mondo utilizzato per organizzare eventi e incontri di persona e virtuali.
Dopodiché a maggio l’ex startup milanese ha acquisito l’app di streaming live StreamYard. Lo scorso 19 luglio Bending Spoons ha concluso l’acquisizione di Issuu, nota piattaforma di editoria digitale, che converte documenti, come riviste e libri cartacei, in pubblicazioni digitali che possono essere sfogliate online. Anche questa volta non sono stati divulgati i dettagli finanziari dell’operazione, né la quota acquisita da Bending Spoons, con la target che è finanziata da Heartcore Ventures e KDDI.
LA STRATEGIA DEL CEO FERRARI
E ora “WeTransfer è un nome molto rispettato in ambito tecnologico e creativo – ha commentato il co-fondatore e ceo di Bending Spoons, Luca Ferrari – Siamo entusiasti di diventarne i nuovi proprietari e sentiamo un forte senso di responsabilità nell’aiutare il brand e l’azienda a prosperare per molti anni a venire”.
Al Corriere della Sera, l’ex startupper Ferrari ha raccontato che la società vuole “andare avanti con la nostra strategia, potenziando sempre più la piattaforma e acquisendo prodotti tecnologici sempre più importanti. Nel tempo, speriamo di riuscire a costruire una delle aziende di maggior successo al mondo”. E l’ex startup milanese si mostra una convinta risorsa per il Vecchio Continente: “In Europa ci sono tantissime persone brillanti e motivate — è la risposta — non è necessario essere in Silicon Valley. Vogliamo dimostrare che si può costruire un’azienda tecnologica ai massimi livelli su scala globale anche con radici in Europa e in Italia”.
Quest’anno Bending Spoon si aspetta “ricavi di quasi 700 milioni di dollari, un margine operativo importante, più di 200 milioni di utenti attivi al mese e milioni di abbonati in tutto il mondo” spiega ancora il ceo Ferrari al quotidiano.
GLI SPOONER
Infine ci sono gli “spooner” come vengono chiamati i dipendenti, ricorda poi il Corriere. “Più di 200.000 persone ogni anno si candidano per lavorare con noi — racconta Ferrari — numero storicamente in rapida crescita. E la maggior parte non sono italiani. Ci arrivano quotidianamente le candidature di studenti dalle migliori università europee. La ragione? Sicuramente una retribuzione molto competitiva e benefit importanti aiutano, ma non sono la chiave di volta. Fin dal primo giorno, undici anni fa, non siamo scesi a compromessi sulla creazione di team di assoluta eccellenza”.
Anche se non tutti i dipendenti delle società acquisite da Bending Spoons diventano automaticamente spooner. Come rivela TechCrunch, l’azienda milanese licenzia anche regolarmente il personale delle aziende che acquisisce. A febbraio 2023, ha licenziato 129 dipendenti dello staff di Evernote. A dicembre 2023, Bending Spoons ha tagliato tutti i dipendenti di Filmic, la popolare app di editing di foto e video che ha acquisito nel 2022.