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Coronavirus, cosa succede al sito di Google promesso da Trump?

Google ha rimandato il lancio del suo sito internet dedicato a fornire informazioni sul Coronavirus agli utenti statunitensi. Includerà test e screening come promesso dal presidente Trump?

Doveva essere online ieri sera e invece niente. Il ceo di Google, Sundar Pichai, aveva annunciato nel week end il lancio di un sito web lunedì 16 marzo in risposta all’emergenza coronavirus ma ieri il colosso di Mountain View ha cambiato i suoi piani. Colpevole forse l’aspettativa creata dall’amministrazione Trump venerdì scorso circa un sito web nazionale per effettuare test e screening del coronavirus?

IL SITO PRESENTATO DA PICHAI

Il sito web di Google, così come presentato da Pichai nel week end, è destinato sì a un pubblico nazionale, ma non si tratta affatto di uno strumento di screening per il Covid-19.

“Collaboriamo con il governo degli Stati Uniti nello sviluppo di un sito Web dedicato all’educazione, alla prevenzione e alle risorse locali di Covid-19 a livello nazionale” si legge nel post sul blog. “Ciò include le migliori pratiche in materia di prevenzione, collegamenti a informazioni autorevoli dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dei Centers for Disease Control (Ccd) e utili suggerimenti e strumenti di Google per privati, insegnanti e aziende. Distribuiremo una versione iniziale del sito web alla fine di lunedì 16 marzo e continueremo a migliorarlo e aggiornarlo con più risorse su base continuativa”.

LA SPIEGAZIONE DI BIG G

Tuttavia ieri sera la compagnia ha deciso di rinviare il lancio per poter fornire agli utenti informazioni aggiuntive non ancora disponibili, come spiegato ai media statunitensi. “Con le indicazioni locali e nazionali in rapida evoluzione, Google continuerà a collaborare con le agenzie e le autorità competenti per lanciare, entro la settimana, un sito web che offrirà informazioni autorevoli per gli statunitensi, comprese quelle sullo screening e il test”, ha dichiarato un portavoce.

UNO STUMENTO DI SCREENING E TEST?

Nonostante il riferimento allo screening e ai test, Google non sembra ancora sviluppare uno strumento nazionale per sondare direttamente i pazienti per i loro sintomi e guidarli verso i siti di test, come ha affermato l’amministrazione Trump negli ultimi giorni.

LA CONFUSIONE DI TRUMP SUL SITO DI GOOGLE PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS

Del sito di Google aveva parlato infatti venerdì scorso il presidente Usa Donald Trump, lasciando intendere che si trattasse di uno strumento per fare uno screening a distanza e indirizzare gli americani verso le strutture in cui eseguire il tampone. A seguito della dichiarazione di Trump, Pichai ha però precisato che il sito su scala nazionale fornirà informazioni, mentre a occuparsi di triage e test è un sito web diverso, che per ora si rivolge solo alla Bay Area di San Francisco.

…CON IL PROGETTO DI VERILY

Il sito presentato da Trump è in realtà uno strumento di triage di virus sviluppato da Verily, una divisione specializzata in sanità della holding Alphabet, consociata quindi di Google.

Questo strumento, che è stato sviluppato in collaborazione con il governo della California, guiderà gli utenti verso due siti di test pilota: uno ciascuno nelle contee di Santa Clara e San Mateo.

Poco dopo l’annuncio di Trump e Pence venerdì, Verily ha riconosciuto che è prevista la creazione di un sito web che consentirà agli utenti di inserire i propri sintomi e di essere indirizzati ai siti di test, se necessario. Ma Verely ha chiarito che il sito Web, noto come Project Baseline, per ora sarà limitato ai residenti in California – e non è pronto per il servizio nazionale.

PERCHÉ GOOGLE STA PRENDENDO TEMPO?

Secondo The Verge, sembra ancora improbabile che il sito di Google sia all’altezza delle funzionalità complete e nazionali di screening promesse dalla Casa Bianca la scorsa settimana.

Eppure da ieri Google afferma che il sito “presenterà informazioni autorevoli per le persone negli Stati Uniti, anche su screening e test”. Secondo il sito americano, se e quando il sito di Google si collegherà a uno strumento di screening, è probabile che si colleghi a qualcosa fornito dai Cdc.

Google continuerà dunque  a collaborare con le agenzie e le autorità competenti per implementare un sito Web entro la settimana in corso. Ma è più probabile che presenterà informazioni per le persone negli Stati Uniti, incluse quelle per effettuare i test, piuttosto che uno strumento di screening vero e proprio.

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