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Con Libra Facebook cerca di inseguire i colossi cinesi come Tencent (WeChat)

Con Libra Facebook punta a diventare la WeChat occidentale, l’app più diffusa in Cina. Ma è solo questo l’obiettivo? Due giorni fa Facebook ha presentato Libra, la sua nuova criptovaluta. Il lancio è previsto per il 2020 con Calibra, un portafoglio digitale per la gestione semplice delle transazioni nella criptovaluta. Il wallet sarà disponibile sia…

Due giorni fa Facebook ha presentato Libra, la sua nuova criptovaluta. Il lancio è previsto per il 2020 con Calibra, un portafoglio digitale per la gestione semplice delle transazioni nella criptovaluta.

Il wallet sarà disponibile sia come app standalone o integrato in WhatsApp e Facebook Messenger, le app della galassia di Menlo Park.

Con la sua criptomoneta il colosso guidato da Mark Zuckeberg vuole dare filo da torcere ai colossi tech cinesi, come Tencent e Alibaba. Ecco come.

IMITARE WECHAT PAY E ALIPAY?

A colpo d’occhio Libra sembra essere un meccanismo di pagamento che imita WeChat Pay (funzione dell’app WeChat di proprietà del colosso Tencent) o Alipay (di Alibaba) in Cina. Nel 2004 il colosso dell’e-commerce del Dragone Alibaba ha lanciato la piattaforma di pagamento virtuale Alipay che oggi conta oltre un miliardo di utenti attivi. Ma il vero rivale è l’omologa WeChat. Come riporta Forbes, WeChat infatti è una social app usata da circa un miliardo di persone, con il 25% di esse che vi accede più di 30 volte al giorno mentre WeChat Pay uno dei primi operatori finanziari in Cina, con una stima di un milione di transazioni al minuto sulla piattaforma.

UNA CRIPTOVALUTA TARGATA FACEBOOK

Ma Facebook sottolinea che Libra non è un soltanto un meccanismo di pagamento bensì una vera e propria criptovaluta in quanto basata su tecnologia blockchain. Dopotutto, è un sistema centralizzato gestito da “nodi” che sarà governato e gestito nella sua evoluzione dalla Libra Association, un gruppo di 28 aziende, associazioni non profit e istituzioni accademiche (tra cui i player finanziari come MasterCard e PayPal).

MA CON MODELLO WECHAT

Eppure come ha evidenziato via Twitter la giornalistaRai  esperta di tecnologia Barbara Carfagna l’idea di Zuckerberg è proprio quella di applicare il modello Wechat, un’unica app che viene utilizzata dagli utenti per compiere praticamente qualsiasi operazione verso persone e aziende nel paese del Dragone. Si ritorna così alla sfida Usa vs Cina e al tentativo di un colosso statunitense di arginare la diffusione del rivale cinese.

IL DOMINIO DI WECHAT

Con i suoi 2,5 miliardi di utenti Facebook è il social network numero uno al mondo. Tuttavia c’è solo un altro social che minaccia il suo dominio globale. Si tratta proprio di WeChat. Con WeChat Pay, i cinesi pagano moltissime cose e servizi oltre a usare l’app di instant messagging. Se WeChat volesse superare il suo attuale mercato (e superare il miliardo di utenti) sfidando Facebook su scala globale, il colosso di Menlo Park non si farebbe trovare impreparato. Facebook sta per offrire ai suoi utenti un sistema di pagamento e trasferimento di denaro simile a WeChat, forse migliore.

LE VERE AMBIZIONI DI MR ZUCKERBERG

A questo punto perché una criptovaluta? È il quesito che si pone Max Read del New York Magazine. Se il limite dell’ambizione di Zuckerberg è di essere il WeChat occidentale, o la nuova Visa e American Express, perché Facebook ha la sensazione di aver bisogno di un mezzo di scambio completamente nuovo? Secondo il giornalista Facebook avrebbe potuto collaborare con un conglomerato bancario globale per ridurre le commissioni dei rivali e sfruttare la sua già enorme rete per entrare nel settore dei pagamenti — come fa WeChat o, in misura minore, Apple con AppleePay— senza dover dar vita a questa gigantesca operazione finanziaria.

Ma da quando Zuckerberg ha limitato la sua ambizione di competere con mere compagnie si domanda Read. Al momento c’è solo un’altra entità là fuori che sta sviluppando una valuta digitale basata su blockchain per un’economia da oltre un miliardo di membri: la Cina. La People’s Bank of China ha accumulato blockchain e brevetti in valuta digitale mentre sviluppa la sua criptovaluta, legata a un paniere di altre valute, proprio come Libra, che potrebbe aiutarla a monitorare e controllare in modo più efficiente i flussi di capitale. Secondo il giornalista Facebook non vuole competere con Mastercard o con Goldman Sachs. Piuttosto aspira a essere la piattaforma su cui Mastercard opera. Libra è una valuta completamente nuova perché la sua concorrenza a lungo termine non sarà PayPal o Visa o addirittura WeChat, ma il renminbi, l’euro, lo yen e il dollaro.

https://twitter.com/max_read/status/1140997299658788864

C’È ANCORA TEMPO

Non dobbiamo andare nel panico ora per Libra. Come sottolinea il Guardian ci vorranno anni affinché questa rete si affermi. Qualsiasi azienda che spera di gestire le transazioni monetarie di miliardi di persone deve essere in grado di soddisfare un groviglio di regolatori che lavorano per gli stati nazionali o per l’Ue o singoli stati come la California o New York. In un futuro non troppo lontano potremmo affrontare un ecosistema finanziario e di comunicazione globale dominato da due o forse tre imprese ma le piene implicazioni di tale concentrazione vanno oltre la nostra immaginazione.

 

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