skip to Main Content

Fastweb Fibercop Tiscali Tim Kkr Cutaway

Come si muove Fastweb tra fibra, Tim e governo

Che cosa dice Fastweb su fibra, Tim, Kkr e governo comunicando i dati del primo semestre 2020

Il Covid non ferma l’espansione di Fastweb. L’azienda continua, nei tempi previsti dal piano industriale, la crescita nelle reti in fibra e 5G e lavora, insieme a Tim e al fondo Kkr, ad una nuova società dove far confluire la rete secondaria in rame di Tim e la rete in fibra realizzata da FlashFiber (società di Tim e Fastweb).

Positivi anche i numeri della società: nei primi sei mesi dell’anno l’azienda del gruppo Swisscom raggiunge i 2,692 milioni di clienti, in aumento del 4% rispetto al primo semestre 2019, mentre i ricavi sono saliti sopra il miliardo di euro. Tutti i dettagli.

UNA NUOVA SOCIETA’ CON TIM E KKR: FIBERCOP

In occasione delle presentazione dei conti, Fastweb ha rimarcato lo scenario con la nascita di FiberCop: è “in fase di definizione un accordo tra Fastweb, Tim e il fondo infrastrutturale Kkr per la creazione di FiberCop”.

A COSA SERVIRA’ FIBERCOP

La nuova società vuole essere, spiega Fastweb, “un veicolo di coinvestimento nel quale conferire la rete secondaria in rame di Tim e la rete in fibra realizzata da FlashFiber, la joint venture costituita nel 2016 da Tim e Fastweb”.

L’ACCORDO

“L’accordo – continua l’azienda guidata da Alberto Calcagno – prevede il conferimento del 20% della partecipazione in FlashFiber di Fastweb a fronte del quale quest’ultima deterrà il 4,5 per cento della nuova entità”.

ANCHE IL GOVERNO IN FIBERCOP?

Avrà un ruolo anche il Tesoro? “La firma dell’accordo, prevista per il 4 agosto, è stata rinviata al prossimo 31 agosto per dare al Governo l’opportunità di valutare il progetto ed eventualmente prendervi parte”, si legge nella nota diffusa da Fastweb, riferendosi con tutta probabilità all’ingresso di Cdp (controllata dal Tesoro).

LE PAROLE DI CALCAGNO

L’ad di Fastweb Alberto Calcagno ha risposto alle critiche al progetto FiberCop e, indirettamente al presidente di OpenFiber Franco Bassanini che nelle recenti interviste paventava rischi per la concorrenza. “La contrapposizione tra modello verticalmente integrato e ‘wholesale only’ nel caso di FiberCop è totalmente fuorviante. Da competitor storico di Tim, siamo ben consapevoli che la scelta di scorporare la rete in rame e fibra in FiberCop è un passaggio epocale. Se il progetto andrà in porto, sarà una società terza – non coinvolta nella vendita di servizi agli utenti finali e aperta all’investimento di tutti gli operatori – ad occuparsi della realizzazione delle nuove reti e della vendita dei servizi wholesale, a garanzia della non discriminazione e del successo del progetto industriale. Un modello che abbiamo sperimentato con FlashFiber”. Così come “significativo è l’interesse di un fondo infrastrutturale come KKR, che certifica la solidità del progetto e il fatto che si è imboccata una strada di non ritorno per l’upgrade definitivo della rete in rame” aggiunge.

L’ACCORDO CON LINKEM

Il 4 agosto è stato invece siglato l’accordo con Linkem annunciato a dicembre scorso, in cui è prevista una collaborazione per la realizzazione delle rispettive reti 5G FWA. Grazie alla partnership l’azienda di Calcagno coprirà anche parte delle aree bianche: “alla copertura degli 8 milioni di case e sedi business previste dall’accordo originario nelle aree grigie si aggiungeranno 4 milioni nelle aree bianche”, spiega Fastweb.

I NUMERI DI FASTWEB

In attesa dei nuovi sviluppi, Fastweb festeggia una semestrale positiva. Nel primo semestre dell’anno i ricavi hanno raggiunto 1,1 mld di euro, in aumento del 5% rispetto al primo semestre del 2019.

L’ebitda complessivo si è attestato a 365 milioni (+5%) mentre l’ebitda inclusivo dei costi di locazione è di 339 milioni (+5%).

CRESCONO I CLIENTI

Anche i clienti sono in rialzo. Da gennaio a giugno, Fastweb ha acquisito 55 mila nuovi clienti di servizi di accesso a banda larga, portando la base clienti a 2.692.000 unita’ (+4% rispetto ai primi sei mesi del 2019).

L’ad di Fastweb Alberto Calcagno risponde alle critiche al progetto FiberCop e, indirettamente al presidente di OpenFiber Franco Bassanini che nelle recenti interviste paventava rischi per la concorrenza. “La contrapposizione tra modello verticalmente integrato e ‘wholesale only’ nel caso di FiberCop è totalmente fuorviante.
Da competitor storico di Tim, siamo ben consapevoli che la scelta di scorporare la rete in rame e fibra in FiberCop è un passaggio epocale. Se il progetto andrà in porto, sarà una società terza – non coinvolta nella vendita di servizi agli utenti finali e aperta all’investimento di tutti gli operatori – ad occuparsi della realizzazione delle nuove reti e della vendita dei servizi wholesale, a garanzia della non discriminazione e del successo del progetto industriale. Un modello che abbiamo sperimentato con FlashFiber”.
Così come “significativo è l’interesse di un fondo infrastrutturale come KKR, che certifica la solidità del progetto e il fatto che si è imboccata una strada di non ritorno per l’upgrade definitivo della rete in rame” aggiunge.

Back To Top