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Pnrr Butti

Come la francese Ovhcloud e la tedesca T-Systems avviano Gaia-X

OVHcloud e T-Systems, unità IT di Deutsche Telekom, uniscono le forze per sviluppare una piattaforma cloud pubblica nell'ambito del progetto Gaia-X

 

Passo in avanti per Gaia-X, il progetto di un’alternativa alle piattaforme cloud statunitensi e cinesi per mantenere la propria sovranità digitale.

Il gruppo francese OVHcloud, specializzato in servizi di cloud computing, ha annunciato lunedì una partnership strategica con T-Systems, la filiale IT della tedesca Deutsche Telekom, nello sviluppo di un’offerta di cloud pubblico per dati aziendali sensibili.

La nuova piattaforma fa parte del progetto Gaia-X, che mira a offrire un’alternativa alle soluzioni cloud offerte da Google, Amazon e Microsoft.

OVHcloud e T-Systems prevedono di lanciare un’offerta di cloud pubblico nel 2021.

Tutti i dettagli.

L’OFFERTA OVHCLOUD E T-SYSTEMS

“Questa offerta soddisferà le esigenze specifiche del settore pubblico, operatori di vitale importanza, nonché aziende di tutte le dimensioni che operano in settori strategici o sensibili di interesse pubblico”, ha scritto OVHcloud in una nota.

“Siamo particolarmente orgogliosi di collaborare con T-Systems e diventare i primi attori in un servizio di cloud pubblico veramente sovrano, in linea con le raccomandazioni di Gaia-X.” Ha dichiarato Michel Paulin, ceo di OVHcloud, nella nota diffusa.

“Fornirà i più elevati standard di sicurezza alle aziende più strategiche ”.

I due partner prevedono di lanciare le prime offerte all’inizio del 2021.

IL CONTRIBUTO DEI DUE PARTNER

Nello specifico, OVHcloud porterà la sua esperienza nei data center, mentre la controllata di Deutsche Telekom spingerà le sue competenze nel mercato del settore pubblico. Questo primo mattone dell’iniziativa Gaia-X mira a competere con le offerte di cloud pubblico promosse da Google, AWS o Microsoft.

NEL RISPETTO DEL GDPR

L’offerta OVHcloud e T-Systems, basata su OpenStack, punterà alla sovranità europea dei dati e al rispetto del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr), sottolinea OVHcloud.

PASSO CONCRETO PER L’INIZIATIVA FRANCO-TEDESCA

Lo scorso giugno, i ministri dell’Economia di Francia e Germania hanno presentato il progetto Gaia-X. Oggi, questa iniziativa prende un’altra svolta con l’annuncio della partnership tra OVHcloud e T-Systems, una filiale di Deutsche Telekom.

COSA SERVE A GAIA-X

“Per fare in modo che un’infrastruttura cloud europea sovrana abbia successo, dobbiamo scalare rapidamente”, ha affermato Frank Strecker, responsabile del business cloud pubblico di Deutsche Telekom. “E abbiamo bisogno del sostegno del settore pubblico”.

IL MERCATO DEL CLOUD

La partnership franco-tedesca è il primo tentativo di offrire un’alternativa europea ad Amazon, Microsoft e Google nel cloud computing (seppure anche i colossi americani potranno partecipare al progetto). Secondo la società di ricerca Gartner, si tratta di un business previsto in crescita del 6,3% nel 2020 a 257,9 miliardi di dollari. La spinta fornita dalla pandemia Covid dal momento che molte persone lavorano da casa a causa delle misure per il contenimento del contagio.

Secondo la società, i tre colossi statunitensi avevano una quota di mercato mondiale combinata del 60% nel secondo trimestre.

GAIA-X VERA ALTERNATIVA ALLE AZIENDE STATUNITENSI?

Tuttavia, è improbabile che le aziende tedesche lascino i servizi cloud statunitensi dopo aver aderito al progetto Gaia-X.

Secondo un report di Cynthia Kroet della società britannica di analisi di mercato MLex dello scorso mese, le principali società tedesche, tra cui Deutsche Telekom e il fornitore di software Sap — entrambe aderenti al progetto del cloud europeo d’iniziativa franco-tedesca — smettano di utilizzare il servizio cloud di fornitori statunitensi.

Secondo MLex, le aziende percepiscono infatti l’alternativa dell’Ue ai colossi Amazon e Microsoft come un buon modo per offrire una strategia “multi-cloud” ai loro clienti piuttosto che in sostituzione.

GAIA-X NON ESCLUDE AMAZON E MICROSOFT

Come sottolinea MLex, è improbabile che Gaia-X funzioni senza il contributo dei principali attori stranieri del settore. “Francia e Germania possono scegliere di non lavorare con i fornitori statunitensi per alimentare la loro retorica sulla “sovranità digitale” dell’Ue, ma la realtà è diversa nello spazio cloud, dove è necessaria la collaborazione”.

ARRUOLATE LE AZIENDE STRANIERE

Lungi dall’escludere le società straniere, Gaia-X le ha incluse infatti nel suo lavoro nella prima fase concettuale dalla fine del 2019, arruolando colossi come Amazon Web Services per fornire competenze e aderire all’obiettivo del progetto di rendere i servizi cloud “interoperabili”.

“Amazon Web Services ha partecipato a più gruppi di lavoro tecnici Gaia-X e sarà felice di continuare a farlo”, ha dichiarato un portavoce del gigante statunitense, come ha riportato Politico.

LA SPINTA FORNITA DALLA SENTENZA DELLA CGUE SU PRIVACY SHIELD

La questione dell’accesso dei fornitori di servizi statunitensi ai dati degli utenti europei è tornata alla ribalta a luglio.

La Corte di giustizia europea ha dichiarato infatti non valido il regolamento dello scudo per la privacy (Privacy Shield) sul trasferimento transatlantico dei dati degli utenti Usa-Ue.

Come ha evidenziato Heise, la sentenza ha sottolineato inoltre anche la necessità del progetto Gaia-X, un’infrastruttura di dati sicura e sovrana per l’Europa.

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