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Esercito Piaggio Aerospace

Ecco come l’Esercito tiene in vita Piaggio Aerospace

Piaggio Aerospace ha firmato un contratto da 35 milioni di euro di manutenzione motori sugli elicotteri Mangusta, in dotazione all’Esercito Italiano. Atteso a breve il nuovo proprietario dell'azienda ligure

 

Dopo due contratti dagli Stati Uniti, Piaggio Aerospace si aggrappa all’Esercito in attesa della vendita.

A pochi giorni dall’annuncio della vendita di un velivolo P.180 a un cliente statunitense, arriva per Piaggio Aerospace, e in particolare per la sua divisione Motori, un nuovo contratto del valore di circa 35 milioni di euro, di cui 3,5 milioni per prestazioni opzionali.

L’accordo, della durata di nove anni, prevede la manutenzione dei propulsori montati sugli elicotteri “Mangusta”, in dotazione all’Esercito Italiano.

“Si concretizza il progetto di rendere la società uno dei centri nazionali per le manutenzioni dei motori delle flotte istituzionali” ha commentato il commissario Vincenzo Nicastro.

L’azienda ligure arricchisce dunque il suo portafoglio ordine nelle fasi finali della procedura di vendita dei complessi aziendali.

Nelle prossime settimane infatti il commissario conta di annunciare il futuro societario di Piaggio Aerospace, in amministrazione straordinaria dal 2018. Il governo si pronuncerà comunque sul verdetto del commissario, proprio per valutare il nuovo azionista sottolinea Repubblica.

Tutti i dettagli.

CONTRATTO PER PIAGGIO AEROSPACE SUGLI ELICOTTERI DELL’ESERCITO

La società ligure ha reso noto ieri di aver sottoscritto con il Ministero della Difesa un contratto per la manutenzione dei propulsori Rolls-Royce GEM MK1004. Quest’ultimi sono montati sugli elicotteri AW129 “Mangusta” in dotazione all’Esercito Italiano.

LICENZIATARIA ROLLS-ROYCE PER IL MOTORE GEM MK1004

Piaggio Aerospace è infatti licenziataria Rolls-Royce per il motore GEM MK1004. Inoltre l’azienda ha collaborato alla stesura dei piani logistici e manutentivi necessari a soddisfare le esigenze operative dell’Esercito Italiano.

I DETTAGLI

Più in dettaglio, il contratto – stipulato con la Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità che fa capo al Dicastero e della durata di nove anni – impegna Piaggio Aerospace a effettuare attività di riparazione, ispezione e manutenzione del turbomotore anche presso le aree operative. E a svolgere analisi e indagini di carattere tecnico sul sistema propulsivo.

Piaggio Aerospace garantirà anche il relativo supporto logistico.

NICASTRO: “RAFFORZATO IL PORTAFOGLI ORDINI”

“Con questo contratto, si rafforza ulteriormente l’attività di supporto di Piaggio Aerospace alla componente motoristica delle Forze Armate, rendendo così ancora più concreto il progetto di far diventare la società uno dei centri nazionali per le manutenzioni dei motori delle flotte istituzionali”, ha commentato Nicastro.

“Si arricchisce sensibilmente, inoltre, il portafoglio ordini della società, che l’Amministrazione Straordinaria dovrà affidare presto alla gestione di un nuovo proprietario”.

NUOVO PROPRIETARIO ANNUNCIATO A BREVE

“Proprio nelle prossime settimane, infatti — ha continuato Nicastro — conto di poter individuare il soggetto ritenuto più idoneo a valorizzare al meglio tutte le potenzialità che l’azienda sa esprimere e – dopo le necessarie autorizzazioni – a gestirne a pieno titolo il processo di rilancio”.

L’AZIENDA COMMISSARIATA IN VENDITA

Finita in amministrazione straordinaria a dicembre 2018 per la decisione del socio di controllo, il fondo Mubudala di Abu Dhabi, Piaggio Aerospace è ora in vendita.

A febbraio 2020 il commissario straordinario Nicastro, nominato dal governo, ha lanciato il bando di gara internazionale per la cessione dei complessi aziendali della società, invito cui hanno risposto 19 soggetti.

QUATTRO SOGGETTI IN LIZZA PER L’ACQUISIZIONE

Sono quattro i soggetti che hanno risposto positivamente all’invito a presentare offerte non vincolanti per l’acquisizione dei beni aziendali di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation, le due società in amministrazione straordinaria che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace.

Al momento il commissario Nicastro in collaborazione con un team di esperti sta valutando le proposte, giunte sul tavolo entro il termine del 5 marzo.

FIOM: “PREOCCUPAZIONE PER ASSENZA DI AZIENDE ITALIANE”

Ma i sindacati sono preoccupati circa il futuro dell’azienda di Villanova D’Albenga.

“Riteniamo non utile il fatto che le imprese italiane non sembrino interessante perché è un settore di eccellenza, un’azienda storica” aveva commentato Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil. Riferendosi al fatto che i soggetti interessati all’acquisto dell’azienda siano tutti stranieri. “Abbiamo chiesto di essere certi che non si tratti di operazioni di tipo finanziario. Abbiamo visto in questi anni le multinazionali senza vincoli decidere che cosa fare, come delocalizzare, con logiche fuori dall’interesse dell’Italia e dei lavoratori. Pensiamo che le aziende partecipate dovrebbero svolgere un ruolo”.

PREVISTO IL PARERE DEL GOVERNO

“Immediata la replica del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé” — riporta Repubblica —, che auspica un acquirente italiano “o almeno europeo”, tenuto conto dell’attività “sensibile” di un’azienda attiva sia sul fronte civile, sia su quello militare. Il governo si pronuncerà comunque sul verdetto del commissario, proprio per valutare il nuovo azionista”.

LA POSIZIONE DEL MINISTRO GUERINI

“La Piaggio ha goduto negli ultimi due anni di provvedimenti di sostegno assicurati dal Governo, inizialmente valutati in circa 500 milioni di euro. E cresciuti nel tempo fino al valore attuale che si attesta intorno a 700 milioni di euro. Sebbene le problematiche aziendali non rientrino nell’ambito delle competenze del Dicastero, la Difesa è comunque a conoscenza e segue attentamente le azioni poste in essere dal Commissario, per la valorizzazione della ditta e alla finalizzazione nel breve termine del processo di vendita”. Così il ministro della Difesa Guerini in audizione davanti alle commissioni riunite Difesa la settimana scorsa aveva risposto alla domanda del deputato Renzo Tondo.

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