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Google Africa

Come e perché Pichai con Google investirà nella sua India (anti Cina)

Google di Pichai ha annunciato per l'India un nuovo fondo per la digitalizzazione da 10 miliardi di dollari. Le mosse anche di Amazon e Facebook in India

 

È in vena di spendere il colosso tecnologico di Mountain View. Google ha annunciato un piano di investimenti da 10 miliardi di dollari nei prossimi 5-7 anni per accelerare l’adozione delle tecnologie digitali in India. Dopo aver archiviato il progetto cloud in Cina, il colosso della ricerca cerca di espandere ulteriormente la sua presenza nel mercato chiave d’oltremare.

Solo la scorsa settimana, sempre Google ha promesso 900 milioni di dollari in 5 anni per una ripartenza digitalizzata dell’Italia, nell’ambito del piano “Italia in Digitale”.

Tutti i dettagli del nuovo fondo di investimento di Google per l’India.

L’ANNUNCIO DI PICHAI

Oggi l’ad di Google Sundar Pichai — il cui paese di origine è proprio l’India — ha annunciato “Google for India” il fondo di digitalizzazione da 10 miliardi di dollari per il paese guidato da Narendra Modi.

“Questa missione è profondamente personale per me”, ha detto Pichai. “Quando ero giovane, ogni nuovo pezzo di tecnologia offriva nuove opportunità di apprendimento e crescita. Ma ho sempre dovuto aspettare che arrivasse da qualche altra parte. Oggi le persone in India non devono più aspettare la tecnologia”.

Il ceo di Google (e della parent company Alphabet) ha sottolineato inoltre come la pandemia di coronavirus abbia posto l’accento sull’importanza della tecnologia per condurre affari e per connettersi con amici e familiari.

DOVE SI CONCENTRERANNO GLI INVESTIMENTI

Il fondo si articola in investimenti azionari, partnership e investimenti operativi, infrastrutturali ed ecosistemici.

Secondo il post sul blog di Google, gli investimenti si concentreranno su diverse aree chiave: consentire l’accesso e le informazioni a prezzi accessibili per ogni indiano nella propria lingua, inclusi hindi, tamil e punjabi; costruire nuovi prodotti e servizi pertinenti alle esigenze uniche dell’India. Consentire inoltre alle aziende di continuare o avviare la trasformazione digitale sfruttando la tecnologia e l’intelligenza artificiale per il bene sociale.

PERCHÉ FA GOLA L’INDIA

Nel 2004 Big G ha fatto il suo ingresso nel paese con uffici a Bangalore e Hyderabad.

Da allora l’attività in India è diventata una delle più importanti per il colosso di Mountain View. Il paese ha più di 500 milioni di utenti Internet, secondi solo alla Cina, con una crescita che ha attratto tutti i giganti della tecnologia americana.

E NON SOLO A GOOGLE

Google, Amazon e Facebook stanno investendo miliardi nel mercato per ottenere utenti e gettare le basi per la crescita dei ricavi futuri. Il paese è un terreno fertile mentre le aziende si sfidano a diventare il gateway per gli utenti di Internet che si recano online per acquistare prodotti, trasmettere contenuti, trovare informazioni ed effettuare pagamenti.

Ad aprile Facebook per esempio ha effettuato un investimento di  5,7 miliardi di dollari in Reliance Jio Platforms, il principale operatore di telecomunicazioni della nazione per digitalizzare 60 milioni di negozi nel paese.

Durante la sua visita in India all’inizio di quest’anno, Jeff Bezos ha dichiarato che Amazon ha intenzione di investire 1 miliardo di dollari in India, per un totale dell’impegno della società fino a 6,5 miliardi di dollari.

SPAZIO ALLE SOCIETÀ MADE IN USA

Come sottolinea TechCrunch, “l’annuncio di Google arriva anche in un momento in cui l’India sembra chiudere le porte alle aziende cinesi. New Delhi il mese scorso ha vietato 59 app e servizi sviluppati da aziende cinesi. Tra quelle vietate ci sono Tencent di ByteDance, il browser UC di Alibaba Group e WeChat di Tencent. Alcuni operatori del settore ritengono che questo divieto aiuterebbe i giganti della tecnologia americana ad espandere ulteriormente i loro tentacoli in tutta l’India in quanto dovrebbero affrontare una minore concorrenza”.

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