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Cloud

Cloud Pa, ecco come sarà (a controllo pubblico). Parola del ministro Colao

Che cosa ha detto il ministro dell'innovazione e transizione digitale, Colao, nel corso della conferenza stampa per la presentazione della strategia nazionale del cloud della Pubblica amministrazione

Primi dettagli ufficiali sul progetto del governo per il Cloud della Pubblica amministrazione.

Nella realizzazione del Polo Strategico Nazionale, che è la prima “Missione” del Pnrr finalizzata anche al cloud della Pa, “vediamo cosa arriva come proposta, ma c’è una certa preferenza per tenere il controllo da parte dello Stato, in forma magari flessibile”. Lo ha detto il ministro dell’innovazione e transizione digitale Vittorio Colao nel corso della conferenza stampa per la presentazione della strategia nazionale del cloud.

Il ministro ha sottolineato quindi l’importanza di avere la capacità di dirigere questa entità, “ma – ha aggiunto – non voglio perdere il contributo degli esterni”.

L’aggiudicazione della gara per il polo strategico nazionale del cloud dovrà avvenire al più tardi entro fine del 2022.

La tempistica prevede inoltre che al più tardi entro la fine del 2021 si procederà a pubblicare il bando di gara per la realizzazione del polo; poi ci sarà appunto l’aggiudicazione del bando di gara entro la fine dell’anno prossimo.

Il processo di trasferimento inizierà dalla fine del 2022 e dovrà concludersi, per almeno il 75% delle amministrazioni, entro il 2025, appunto.

Nella fase di migrazione sarà data precedenza alle Pac che attualmente operano con data center propri classificati, secondo il censimento AgID del patrimonio Ict della Pa, in Categoria B (con carenze strutturali e/o organizzative o che non garantiscono la continuità dei servizi).

“A giorni ci aspettiamo proposte per il polo strategico nazionale”, ha precisato Colao.

Alla conferenza stampa per la presentazione della Strategia Cloud Italia erano presenti Franco Gabrielli,  sottosegretario di Stato delegato alla Sicurezza, Roberto Baldoni direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Paolo de Rosa, chief technology officer del Dipartimento per la Trasformazione digitale.

Il progetto Cloud Italia nelle slide del governo

Tutti i dettagli.

AGGIUDICAZIONE DELLA GARA PER IL PSN ENTRO IL 2022

La Strategia Cloud Italia si articolerà in fasi successive a cominciare dalla pubblicazione del bando di gara per la realizzazione del Polo strategico nazionale.

Come ha delineato Colao, entro la fine del 2021 si procederà a pubblicare il bando di gara per la realizzazione del Psn. “Al più tardi entro la fine del 2022 dovrà avvenire l’aggiudicazione del bando di gara”.

LE RISORSE

Colao ha poi ricordato che la somma totale del Pnrr per la digitalizzazione sono 6,7 miliardi e circa 1,9 miliardi tra Psn e aiuto a migrazione del cloud.

MIGRAZIONE SUL CLOUD ENTRO 2025

Nella strategia per il cloud nazionale presentata oggi in conferenza stampa si prevede che la migrazione dovrà concludere entro il 2025, attraverso un processo uniforme per tutte le amministrazioni.

OBIETTIVO DEL POLO STRATEGICO NAZIONALE

Come spiega biettivo del Polo Strategico Nazionale è di ospitare i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti).

Le amministrazioni interessate ai servizi del PSN, anche sulla base dei risultati del Censimento condotto da AgID nel 2020, sono state suddivise in tre gruppi.

“Saremo sul territorio per aiutare le pubbliche amministrazioni a fare la migrazione” ha assicurato Colao. “Abbiamo fatto un lavoro ben concertato con il ministro Brunetta”.

LE CARATTERISTICHE DEL PSN

Come si legge sul sito del ministero per l’Innovazione tecnologica, “Il Polo dovrà: effettuare la migrazione dei dati e servizi delle amministrazioni senza alterazioni (garantendo almeno la modalità lift and shift) e abilitando servizi di cloud privato (private cloud ), cloud ibrido (hybrid cloud) in modalità Infrastructure as a service (IaaS) e Platform as a Service (PaaS), anche sfruttando tecnologie scalabili (hyperscaler); essere conforme alle disposizioni europee in materia di localizzazione e trattamento dei dati e garantire soluzioni idonee a risolvere i problemi giuridici posti dell’applicazione extraterritoriale della normativa di Paesi extra Unione Europea”.

LE PRECISAZIONI DI COLAO SULLA “GARA”

La scelta attuale per mettere in piedi il Polo Strategico Nazionale ” non sarà tecnicamente una classica gara ma un’offerta di partnership e ci aspettiamo proposte da soggetti pubblici e privati” ha precisato il ministro per l’Innovazione e la transizione digitale. “Ci aspettiamo che arrivi una proposta e se ci piacerà verrà valutata da una serie di soggetti, poi la potremo comunque pubblicare” e a quel punto potranno arrivare delle controproposte, ha spiegato Colao.

E sottolinea che il criterio di scelta non sarà “chi è l’azionista” ma di “chi ha le competenze per farlo”. E precisa che il progetto “non è aperto ai paesi extra Ue, come ad esempio la Cina. C’è un muro che si chiama Europa, con le sue regole”. Perché “gli italiani devono potersi fidare che i loro dati nella Pubblica amministrazione siano al sicuro”.

LE OFFERTE

Nel frattempo, si delineano le partnership dei maggiori gruppi italiani e internazionali per partecipare alla gara d’appalto del Psn.

Dal forum Ambrosetti sono giunte le dichiarazioni di Luigi Gubitosi, capoazienda di Tim che ha annunciato la prossima discesa in campo nella gara per il Psn: «Lavoriamo con Cdp, Leonardo e Sogei, c’è un consorzio. Il ministro Colao non rimarrà deluso, l’offerta ci sarà», ha detto.

Tim ha come partner tecnico Google, mentre Leonardo utilizza Microsoft, operatore di riferimento della Pa italiana. Senza dimenticare altre due cordate quali Fincantieri-Amazon e Poligrafico-Fastweb.

A inizio agosto è giunta invece la manifestazione d’interesse del neo costituito Consorzio Italia Cloud che segue quella presentata lo scorso 15 luglio dal tandem Almaviva, gruppo attivo in soluzioni per il digitale, e Aruba, società di cloud provider e data center.

E proprio alla domanda sull’ipotesi di cordata tra Tim, Cdp, Sogei e Leonardo per il polo del cloud nazionale il ministro Colao ha risposto: “Io leggo i giornali, ho letto e sentito quello che e’ stato dichiarato riguardo a un’offerta da parte di un consorzio, l’ho letto, vediamo cosa succederà”. C’è stata la fase della “manifestazione di interesse, abbiamo risposto, abbiamo dato chiarificazioni su quello chiesto, a questo punto è il momento in cui si deve concretizzare qualcosa”.

Il progetto Cloud Italia nelle slide del governo

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