skip to Main Content

Consiglio Di Stato Polo Strategico Nazionale

Cloud nazionale, cosa succede al Polo con Tim, Leonardo e Sogei dopo la sentenza del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittima l'aggiudicazione del Polo Strategico Nazionale alla cordata capeggiata da Tim con Leonardo, Sogei e Cdp avvenuta a luglio 2022 per il diritto di prelazione. 

Illegittima l’aggiudicazione del Polo strategico nazionale — l‘infrastruttura cloud sicura per la Pa con i fondi del Pnrr — alla cordata Tim-Cdp-Leonardo-Sogei per il Consiglio di Stato.

Era l’agosto 2022 quando la newco composta da Leonardo, Cdp, Sogei e capeggiata da Tim ha sottoscritto con il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la convenzione per l’affidamento in concessione della progettazione, realizzazione e gestione dell’infrastruttura cloud nazionale Polo Strategico Nazionale a seguito dell’aggiudicazione della gara grazie al diritto di prelazione.

In prima battuta il duo Fastweb e Aruba aveva battuto l’offerta del quartetto capeggiato da Tim, aggiudicandosi la gara. Ma la cordata Tim-Cdp-Leonardo-Sogei, in quanto soggetto promotore, ha potuto usufruire del diritto di prelazione, pareggiando quindi il prezzo offerto dal concorrente e aggiudicarsi definitivamente l’appalto.

Nel frattempo, il Tar Lazio aveva accolto, con sentenza resa nota il 13 marzo, il ricorso proposto dal raggruppamento Fastweb-Aruba in merito all’aggiudicazione alla cordata Tim-Cdp-Leonardo-Sogei della realizzazione del Polo strategico nazionale per il Cloud nazionale. Ma non ci sarebbero state conseguenze dirette sulla realizzazione dell’infrastruttura. «Sono in corso gli approfondimenti tecnici volti all’impugnazione, comunque la sentenza non ha conseguenze per quanto riguarda l’esecuzione del contratto ma eventualmente solo sull’indennizzo» aveva evidenziato Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, in audizione alla Camera lo scorso aprile.

Tuttavia, la presidenza del Consiglio, ministero della Difesa, ministero dell’Economia e Difesa Servizi spa (stazione appaltante) aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato.

Con sentenza del 24 ottobre, i giudici amministrativi del Consiglio di Stato hanno stabilito l’illegittimità dell'”esercizio della prelazione” che implicherebbe che la concessione sarebbe stata, nella sostanza, affidata senza gara”.

Tutti i dettagli.

DIRITTO DI PRELAZIONE ESERCITATO DA TIM-CDP-LEONARDO-SOGEI IN “MODO ILLEGGITTIMO”

Dunque secondo il Consiglio di Stato il diritto di prelazione è stato esercitato in modo illegittimo.

“Se si permettesse di mutare le regole del gioco in corso d’opera, si arriverebbe al risultato di alterare la par condicio tra i concorrenti. Quello che è successo nel caso qui esaminato”, scrive il Consiglio di Stato nella sentenza letta da Start Magazine.

“Il promotore non ha affatto esercitato il diritto di prelazione “alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario” ma a condizioni che l’appellante incidentale ha correttamente definito una “ibridazione” tra l’offerta del promotore e quella della stessa appellante incidentale” proseguono i giudici amministrativi. Allo stesso tempo, riconoscono che “La circostanza è pacifica ed è oggetto di riconoscimento esplicito sia da parte dell’amministrazione sia da parte del promotore” si legge ancora nella sentenza del Consiglio di Stato.

Secondo il Consiglio di Stato, tutto ciò “equivale a dire che candidamente l’amministrazione ha ammesso di consentire la flagrante violazione dell’art. 183 comma 15 del codice dei contratti pubblici che non consente affatto soluzioni equivalenti nell’esercizio del diritto di prelazione, bensì le “medesime” condizioni offerte dall’aggiudicatario”.

PER IL CONSIGLIO DI STATO “CONCESSIONE AFFIDATA SENZA GARA” QUELLA DEL POLO STRATEGICO NAZIONALE

Quindi, tale operazione, stabilisce il Consiglio di Stato, “lungi dal costituire l’esercizio di un legittimo diritto di prelazione si risolve in una negoziazione diretta con il promotore di condizioni ritenute favorevoli alla parte privata e alla parte pubblica. Non una prelazione ma un illegittimo affidamento diretto”.

Pertanto, “all’illegittimo esercizio della prelazione consegue che la concessione è stata, nella sostanza, affidata senza gara” sentenzia il Consiglio di Stato.

QUALI CONSEGUENZE

Dunque, cosa succederà adesso?

“Ora andranno attentamente valutate le conseguenze, anche per i profili di finanziamento pubblico a valere sul Pnrr, il Piano europeo che prevede necessariamente aggiudicazione di fondi tramite gara. Va sottolineato che lo schema del Polo strategico nazionale non si basa su un finanziamento diretto ma nella possibilità per la cordata aggiudicataria di erogare, sulla base di una concessione, servizi di migrazione dei dati in modalità cloud alle Pubbliche amministrazioni che a questo scopo vengono supportate con voucher pubblici, del Pnrr, pari a 900 milioni di euro” conclude oggi il Sole 24 Ore.

ECCO LA SENTENZA INTEGRALE DEL CONSIGLIO DI STATO

Back To Top