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Cybersecurity

Cina, la nuova legge su cybersecurity potrebbe danneggiare aziende estere

La nuova legge, approvata in Cina, sulla cybersecurity potrebbe rappresentare un ostacolo per le aziende estere che operano nel Paese La Cina ha approvato una nuova legge sulla cubersecurity che potrebbe consentire al Governo di Pechino un accesso, senza precedenti, ai sistemi informatici e alle tecnologie delle aziende estere le cui attività possano ledere la…

La nuova legge, approvata in Cina, sulla cybersecurity potrebbe rappresentare un ostacolo per le aziende estere che operano nel Paese

La Cina ha approvato una nuova legge sulla cubersecurity che potrebbe consentire al Governo di Pechino un accesso, senza precedenti, ai sistemi informatici e alle tecnologie delle aziende estere le cui attività possano ledere la sicurezza nazionale. Le misure fanno parte di un ampio programma del presidente Xi Jinping volto al controllo di Internet in Cina. Proviamo a capire.

La nuova legge sulla cybesecurity

La nuova legge sulla cybersecurity, approvata dal Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, massima autorità legislativa cinese, ha come obiettivo quello di salvaguardare la sovranità sul cyberspazio, la sicurezza nazionale e i diritti dei cittadini.

Non solo. La nuova legge intende punire severamente le attività criminali on-line e salvaguardare l’ordine anche in rete. Secondo la nuova legge sono vietate tutte le attività online che rappresentano “tentativi di rovesciare il sistema socialista, dividere la nazione, minare l’unità nazionale, sostenere il terrorismo e l’estremismo”.

E ancora. Le nuove norme mettono al bando comportamenti e attività che possono incitare all’odio etnico, discriminare e diffondere violenza e informazioni osceni in linea.

Cybesecurity e conseguenze sulle aziende estere

C’è di più. Con la nuova legge, il Governo di Pechino si riserva, con la nuova legge, un accesso senza precedenti anche ai sistemi informatici e alle tecnologie delle aziende estere le cui operazioni, come scrive Bloomberg, possano ledere la sicurezza nazionale. Il governo cinese potrà “monitorare, difendere e gestire i rischi di sicurezza informatica e le minacce provenienti dall’interno del paese o da fonti estere, proteggere le infrastrutture e le informazioni chiave da attacchi, intrusioni, disturbi e danni”.

CinaLe aziende estere, però, temono che la cybersecurity sia solo una scusa per favorire, ancora una volta, l’economia locale. Come specifica Bloomberg, infatti, le aziende hanno paura che i sistemi informatici e la tecnologia utilizzata fino ad oggi per memorizzare e trasmettere dati anche fuori dai confini cinesi possa essere considerata poco ‘sicura’, a tutto vantaggio, per esempio, dei sistemi cloud di Alibaba, big tecnologico cinese (al bando potrebbero essere messi i servizi di Microsoft e di Cysco).

“Molte aziende IT sono realmente preoccupate”, ha riferito il vicesegretario del Commercio, Bruce Andrews, ai giornalisti. “Il flusso di dati transfrontaliero è diventato sempre più importante per il commercio e per le aziende.”

Le imprese che operano sul suolo cinese raramente sollevano obiezioni pubbliche per decisioni di politica interna, per paura di ripercussioni, ma questo disegno di legge ha spinto più di 40 gruppi di lavoro provenienti da Stati Uniti, Europa e Giappone a scrivere al premier Li Keqiang questa estate, sostenendo che la nuova legge impedirebbe l’ingresso estero e la crescita del Paese.

“La legge ha lo scopo di salvaguardare la sicurezza nazionale”, ha detto Zhao Zeliang, direttore generale dell’ufficio di sicurezza informatica per il Cyberspace Administration of China. “I requisiti di sicurezza informatica della Cina non vengono utilizzati come barriera commerciale.”

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