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Chip

La Cina sta sviluppando armi per il controllo mentale?

Cosa sta facendo la Cina su controllo mentale e manipolazione genetica, secondo gli Stati Uniti. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

 

Il governo degli Stati Uniti afferma che la Cina sta sviluppando “armi per il controllo mentale”, nonché progetti di manipolazione genetica per “aumentare le prestazioni umane” e connessioni macchina-cervello simili al progetto Neuralink di Elon Musk. Come risultato di queste scoperte, hanno vietato il commercio con 33 organizzazioni nel paese asiatico.

Le informazioni sono pubblicate sul Financial Times, che cita anonimamente un alto funzionario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Secondo il giornale, la Cina sta usando queste tecnologie per future applicazioni militari. Nella sua dichiarazione ufficiale, il dipartimento afferma che l’attività di queste organizzazioni “è contraria agli interessi di sicurezza nazionale e di politica estera degli Stati Uniti”.

Il nuovo elenco di organizzazioni pubblicato dal dipartimento include l’Accademia militare cinese di scienze mediche e 11 laboratori associati. Nessuna azienda americana può avere relazioni con nessuna di queste identità a meno che non venga ottenuto un permesso speciale dal governo degli Stati Uniti.

Come dice The Register, nel 2018 l’esercito cinese ha pubblicato un rapporto che descrive in dettaglio i possibili usi militari delle neuroscienze come arma in una guerra futura. Sebbene quel rapporto mirasse a migliorare le capacità dei suoi soldati e ad attaccare le menti dei soldati nemici, non menzionava nulla di specifico su una possibile arma di controllo mentale.

Anche il rapporto americano non offre nulla di concreto. Secondo il segretario al Commercio Gina M. Raimondo, “la ricerca scientifica sulle biotecnologie e l’innovazione medica può salvare vite umane. Sfortunatamente, [il governo cinese] sta scegliendo di utilizzare queste tecnologie per perseguire il controllo sul suo popolo e la repressione dei membri delle minoranze etniche e religiose”. Gli Stati Uniti hanno un proprio programma di controllo del cervello chiamato BrainSTORMS, supportato dalla DARPA, il braccio di sviluppo tecnologico avanzato del Pentagono. Ma, logicamente, non vuole che l’industria americana acceleri ulteriormente l’avanzata apparentemente inarrestabile dei cinesi.

Il governo cinese non smette di ricercare tecnologie avanzate per scopi civili e militari. Secondo Nature, in questo momento, i suoi ricercatori sono quelli che pubblicano di più in prestigiose riviste scientifiche in settori come l’intelligenza artificiale, l’aeronautica, l’informatica quantistica, la genetica e altre discipline vitali per la società del 21° secolo.

Questo non significa che gli Stati Uniti siano indietro in tutto. Il suo potere nel settore dei semiconduttori non è ancora stato superato dal paese asiatico, che continua a dipendere da aziende come Intel, AMD o ARM (anche se ha un piano nazionale in atto per sviluppare i propri processori e non dipende affatto dagli Stati Uniti prima della fine del decennio). Ma, secondo gli stessi esperti americani e internazionali, la Cina è già molto avanti in settori chiave come l’informatica quantistica e l’intelligenza artificiale, per non parlare delle applicazioni militari critiche come le armi ipersoniche che abbiamo affrontato in numerose occasioni a Novaceno. La Cina, dicono quegli esperti, “ha già vinto la guerra del XXI secolo”.

L’aspetto drammatico di questa informativa – almeno per i comuni mortali – non è il fatto che la Cina stia superando gli Stati Uniti, ma il fatto che anche gli Stati Uniti – un paese formalmente democratico – stia portando avanti programmi speculari a quelli di un paese che viene considerato totalitario. L’ennesima dimostrazione insomma di come in determinati ambiti della realtà i confini fra democrazia e sistemi autoritari o totalitari siano molto sfumati. Per non dire inesistenti.

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