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Nvidia

Chip, l’americana Nvidia si accaparra la rivale israeliana Mellanox

Il produttore di chip statunitense Nvidia acquisterà la società israeliana Mellanox per 6,9 miliardi di dollari. Obiettivo: rispondere alla domanda senza precedenti di capacità di calcolo nei datacenter

Meno videogames e più data center in futuro. Ieri Nvidia ha annunciato che acquisirà il produttore di microchip israeliano Mellanox per 6,9 miliardi di dollari in contanti, l’equivalente di 125 dollari per ogni azione.

Mellanox, pioniere della tecnologia di interconnessione di trasferimento dati, dovrebbe aiutare il produttore di chip di Santa Clara, in California, a concentrarsi maggiormente sui data center. Le entrate dai data center rappresentano già circa un quarto delle vendite di Nvidia, inoltre il settore è in crescita grazie all’aumento del cloud computing.

MAI SPESO COSÌ TANTO

Gli analisti saranno rimasti sorpresi dalla spesa eccessiva. Nel 2018 Nvidia ha realizzato un profitto inferiore ai 3 miliardi di dollari e non ha mai speso più di 400 milioni all’anno in acquisizioni. Per giunta l’azienda ha tagliato le sue previsioni di vendita solo sei settimane fa.

I PROBLEMI DI NVIDIA

Come ha sottolineato il Financial Times, la società ha dovuto affrontare una fine dell’anno turbolenta in quanto le vendite della sua divisione giochi sono scivolate, guidate in gran parte da un crollo delle vendite di schede grafiche ai minatori di criptovalute. Senza dimenticare che a gennaio il colosso giapponese delle telecomunicazioni SoftBank ha ceduto la propria quota del 5% in Nvidia.

DATA CENTER VOLANO PER LA CRESCITA

Dal momento che circa un quarto delle entrate proviene dal mercato dei data center, con Mellanox Nvidia amplierà tale accesso fornendo nuovi canali per la vendita della sua linea esistente. Secondo il ceo e fondatore, Jensen Huang, carichi come l’intelligenza artificiale e la scienza dei dati stanno alimentando una domanda di capacità di calcolo senza precedenti nei datacenter. “Affrontare questa domanda richiederà architetture olistiche che collegano un vasto numero di nodi di elaborazione veloce su di reti intelligenti per formare un gigantesco motore di calcolo”.

Il mercato del computing ad alte prestazioni HPC vale 12 miliardi di dollari all’anno e si rivolge principalmente ai clienti nel campo delle scienze biologiche, dell’aviazione, della difesa, del governo e della ricerca accademica. Hyperion Research prevede che il mercato HPC aumenterà fino a circa  20 miliardi di dollari entro il 2022.

SERVIRE I SUPERCOMPUTER DI GOOGLE E IBM

Le due società hanno affermato che l’entità combinata servirà ogni grande fornitore di servizi di cloud computing e alimenterà più della metà dei supercomputer più veloci del mondo, con clienti come Dell,  Alphabet (parent company di Google) e Ibm.

NVIDIA HA BATTUTO INTEL

Nell’acquisizione di Mellanox, che ha sede sia negli Stati Uniti sia in Israele, il produttore di chip ha battuto Intel in una gara competitiva. Intel è uno dei maggiori investitori stranieri in Israele. Solo due mesi fa, Intel ha annunciato piani per una produzione di 11 miliardi di dollari e un centro di ricerca nel paese. Nel 2017 Intel ha acquistato Mobileye, un produttore di sensori e telecamere per la guida assistita con sede a Gerusalemme per 15,3 miliardi di dollari.

DAI MERCATI: GLI INVESTITORI APPROVANO

La mossa è stata accolta positivamente dai mercati. Le azioni di Mellanox sono salite lunedì: Nvidia ha offerto un premio del 14% al prezzo delle azioni della società venerdì, rappresentando potenzialmente un guadagno eccezionale per i suoi investitori. In effetti, le azioni Mellanox sono aumentate di oltre il 50% da quando il produttore di chip rivale Intel aveva espresso per la prima volta interesse per la società a gennaio (e ne è stata successivamente superata). Anche il titolo di Nvidia è salito del 7% ieri.

I PROSSIMI STEP

La transazione dovrebbe concludersi entro la fine del 2019 e sarà finanziata in contanti sul bilancio di Nvidia. L’accordo richiederà l’approvazione regolamentare negli Stati Uniti, in Cina e in altre giurisdizioni. La Cina dovrebbe approvare l’accordo, dato che nel 2018 il paese rappresentava il 24% dei guadagni di Mellanox per 1,1 miliardi di dollari. Ma non è scontato. L’anno scorso Qualcomm ha rinunciato all’acquisizione da 44 miliardi di dollari dell’olandese NXP Semiconductors proprio perché non è arrivato il via libera delle autorità cinesi. La Cina ha mandato in frantumi l’acquisizione a causa delle tensioni commerciali tra Pechino e Washington. Come ha ricordato Bloomberg, il presidente Xi Jinping ha detto a dicembre che avrebbe preso in considerazione l’approvazione dell’acquisizione NXP di Qualcomm se gli fosse stata presentata di nuovo. L’accordo Nvidia-Mellanox sarà quindi il banco di prova.

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