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Bosch Chip

Chip, ecco come la tedesca Bosch aumenterà la produzione

 Il conglomerato per la tecnologia tedesco Bosch investirà tre miliardi di euro nella produzione di chip entro il 2026

La tedesca Bosch scommette sui semiconduttori: investirà 3 miliardi di euro nella produzione di chip.

Mercoledì Bosch ha annunciato che effettuerà l’investimento entro il 2026 come parte degli sforzi dell’Unione Europea e del governo tedesco per raddoppiare la quota europea della produzione globale di chip portandola al 20% entro la fine del decennio.

È l’ultima mossa del fornitore di ricambi auto per espandere la produzione di chip dopo aver speso 1 miliardo di euro per un nuovo impianto di wafer a Dresda, in Germania, aperto nel giugno dello scorso anno. La fornitura aggiuntiva di semiconduttori sarà utilizzata non solo in auto e camion, ma anche per una serie di altre applicazioni, dagli elettrodomestici alla tecnologia indossabile, ha affermato Bosch.

A inizio settimana l’italo-francese Stm e la statunitense GlobalFoundries hanno comunicato il progetto di una nuova fabbrica chip in Francia da 5,7 miliardi di dollari.

Tutti i dettagli.

L’INVESTIMENTO DA 3 MILIARDI DI EURO

Il conglomerato per la tecnologia tedesco Bosch investirà tre miliardi di euro nella produzione di chip entro il 2026. Soltanto nel 2022, l’azienda aumenterà gli investimenti nei semiconduttori del 50%. “Nell’interesse dei nostri clienti, ci stiamo preparando per una domanda in costante crescita di chip”, ha spiegato il ceo Stefan Hartung.

“L’Europa può e deve sfruttare i propri punti di forza nell’industria dei semiconduttori”, ha aggiunto Stefan Hartung. “L’obiettivo deve essere quello di produrre chip per le esigenze specifiche dell’industria europea”.

AMPLIAMENTO DEGLI STABILIMENTI TEDESCHI

A tal fine, Bosch sta espandendo i propri stabilimenti a Reutlingen e Dresda. Nel capoluogo della Sassonia, il conglomerato ha aperto “la più moderna fabbrica di chip” in Europa.

L’anno scorso il gruppo tedesco ha aperto una fabbrica di chip da 1 miliardo di euro a Dresda, un investimento record in quanto ha cercato di rivendicare la sua pretesa nel mercato in crescita dei chip per equipaggiare auto elettriche e a guida autonoma in mezzo a una carenza globale.

Un totale di 170 milioni di euro andrà ai nuovi centri di sviluppo di Reutlingen e Dresda, con 250 milioni di euro da spendere per l’ampliamento del sito esistente di Dresda.

Come verranno spesi i fondi rimanenti deve ancora essere deciso, ha precisato Hartung.

LA STRATEGIA DI BOSCH

Inoltre, Bosch intende dimostrare che in futuro sarà in grado di progettare chip per le centraline computerizzate delle auto. In questo modo, il conglomerato “si avventura in un nuovo campo”, avendo finora realizzato microsensori, circuiti integrati per controlli e semiconduttori di potenza. In tale prospettiva, entro il 2025, Bosch investirà altri 400 milioni di euro nello stabilimento principale per i chip a Reutlingen al fine di espandere soprattutto la produzione di semiconduttori di potenza in carburo di silicio. Questi chip non richiedono praticamente alcun raffreddamento, consumano meno energia e consentono una ricarica più rapida nelle auto elettriche, evidenza AgenziaNova.

IL QUADRO DELL’IPCEI EUROPEO

L’investimento, per il quale Bosch cercherà finanziamenti dell’Unione Europea nell’ambito del quadro IPCEI (importanti progetti di interesse comune europeo), dovrebbe aumentare la capacità di produzione europea di chip in un mercato globale ancora dominato da attori statunitensi e asiatici.

L’obiettivo è raddoppiare la quota dell’Ue nella produzione mondiale di semiconduttori dal 10 al 20% entro la fine del decennio.

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