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Google Fitbit

Chi contesta Google-Fitbit in attesa del verdetto antitrust Ue

Tutte le ultime novità sull'acquisto di Fitbit da parte di Google.

 

Giù le mani dai dati sanitari. Venti associazioni di consumatori di Stati Uniti, Europa, America Latina e non solo, hanno firmato una dichiarazione in cui esortano i regolatori antitrust a opporsi alla fusione di Google e Fitbit, pioniere del tracciamento del fitness. Le organizzazioni temono ripercussioni sulla privacy e un accesso sleale di Google a un nuovo mercato.

Nel frattempo, l’Ue ha reso noto che sta approfondendo l’indagine sulla proposta di acquisizione da parte di Big G inviando questionari ai rivali delle due società. Tra le domande si chiede se l’accordo danneggerà la concorrenza, svantaggerà altre app di monitoraggio del fitness nel Play Store di Google o fornirà a Google ulteriori dati di profilazione per migliorare le sue attività di ricerca e pubblicità online.

L’acquisizione di 2,1 miliardi di dollari del produttore di smartwatch e fitness tracker aggiungerebbe i dispositivi indossabili al business dell’hardware di Google. Non solo, Fitbit raccoglie i dati sulla salute e sull’attività di milioni di utenti.

Tutti i dettagli.

COSA LAMENTANO I GRUPPI

Le 20 organizzazioni — tra cui Public Citizen con sede negli Usa, Access Now basata in Europa e l’Istituto brasiliano di difesa dei consumatori — hanno sostenuto che l’accordo amplierebbe il già considerevole peso nei mercati digitali di Google.

“I dispositivi indossabili potrebbero sostituire gli smartphone come gateway principale per Internet, proprio come gli smartphone hanno sostituito i personal computer”, si legge nella dichiarazione.

L’acquisizione di Fitbit fornirebbe a Google informazioni così intime sugli utenti come quanti passi prendono quotidianamente, la qualità del loro sonno e le loro frequenze cardiache.

“I regolatori devono presumere che Google utilizzerà l’insieme dei dati unici e altamente sensibili attualmente indipendenti di Fitbit in combinazione con i propri”. Avvertono le associazioni.

LA REPLICA DI GOOGLE

“Questo accordo riguarda i dispositivi, non i dati”, ha replicato un portavoce di Google. “Riteniamo che la combinazione degli sforzi hardware di Google e Fitbit aumenterà la concorrenza nel settore”.

BIG G VUOLE FITBIT PER SÉ

Lo scorso novembre il colosso tecnologico di Mountain View ha annunciato l’accordo da 2,1 miliardi di dollari per acquisire il produttore di fitness tracker Fitbit.

Secondo International Data Corp., nel 2019 Fitbit era al quarto posto nel mercato dei dispositivi indossabili da aprile a giugno, dietro Xiaomi, Apple e Huawei.

I DATI DI FITBIT

Fondata nel 2007 da Park ed Eric Friedman, Fitbit è diventata leader dei dispositivi indossabili per il monitoraggio di fitness e salute. Da allora l’azienda di San Francisco ha venduto oltre 100 milioni di dispositivi in tutto il mondo con 28 milioni di utenti attivi. I dati raccolti da Fitbit vanno dal numero di passi quotidiani effettuati, alle calorie bruciate o alle ore di sonno perse.

Non appena annunciata l’acquisizione, i regolatori di tutto il mondo hanno sollevato preoccupazioni relative all’antitrust e alla privacy.

IL MONITO DEL GARANTE PRIVACY UE

Lo scorso febbraio, l’European Data Protection Board (Edpb) ha avvertito dei rischi per la privacy circa l’offerta di Google per acquisire Fitbit. Secondo l’ente Ue per la privacy l’acquisizione di Fitbit rappresenta un rischio dal momento che raccoglierà i dati sulla salute e l’attività di milioni di utenti.

Pertanto l’authority ha invitato Google a fare importanti assicurazioni sulla privacy e sui dati prima di approvare l’acquisto.

PRESSIONI AI REGOLATORI

Come riporta Reuters, questo mese anche l’autorità australiana per la concorrenza ha manifestato preoccupazioni sull’operazione e prenderà una decisione definitiva in agosto.

Anche a casa propria, negli Stati Uniti, Google è sotto inchiesta antitrust da parte del Dipartimento di Giustizia, un comitato congressuale e dozzine di stati per presunto utilizzo del suo enorme potere di mercato per danneggiare i concorrenti più piccoli.

ATTESA LA DECISIONE DELL’ATITRUST UE

Nel frattempo, il Financial Times ha riportato che i regolatori Ue stanno approfondendo l’indagine sull’accordo. Da Bruxelles sono stati inviati due questionari ai rivali di Google e Fitbit chiedendose l’accordo danneggerebbe la concorrenza, svantaggiando altre app di monitoraggio del fitness nel Play Store di Google o fornendo a Google ulteriori dati di profilazione per migliorare le sue attività di ricerca e pubblicità online.

L’Ue ha tempo infatti fino al 20 luglio per prendere una decisione dopo la fine della fase iniziale dell’indagine. La commissione europea potrebbe opporsi all’accordo, prorogare l’inchiesta o chiedere concessioni.

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