I razzi russi Soyuz intasano lo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese.
È quanto rivela Politico, sottolineando l’urgenza di prendere una decisione su cosa fare con i lanciatori, bloccati lì da due anni, per far posto a nuovi razzi di fabbricazione europea nel centro spaziale dell’Agenzia spaziale europea (Esa).
Il 26 febbraio 2022 l’agenzia spaziale russa Roskosmos ha sospeso infatti la cooperazione con l’Europa sui lanci spaziali dallo spazio porto di Kourou nella Guyana francese in risposta alle sanzioni occidentali sull’Ucraina. All’epoca l’Unione europea aveva minimizzato le ripercussioni dall’interruzione dei lanci tramite il razzo russo Soyuz da Kourou. In realtà non è andata proprio così.
Per la prima volta da decenni, il Vecchio Continente non disponeva di un lanciatore per portare in orbita i suoi satelliti. Oltre il ritiro di Ariane 5 dopo l’ultimo volo del luglio 2023, Ariane 6 ha subito ritardi e con il debutto costantemente rinviato (dalla previsione iniziale del lancio nel 2020), mentre Vega è rimasto bloccato sulla rampa di lancio a seguito del fallimento il 20 dicembre 2022 del primo volo commerciale di Vega C (il lanciatore leggero europeo progettato e prodotto dall’italiana Avio). Da allora, i satelliti europei sono stati inviati a SpaceX o messi nell’hangar, in attesa del nuovo Ariane.
Situazione finalmente interrotta lo scorso 9 luglio quando l’Esa ha lanciato l’Ariane 6 per il suo primo volo di prova. La missione ha avuto un successo notevole e, con il razzo di medie dimensioni Vega, sviluppato congiuntamente dall’Esa e dall’Agenzia Spaziale Italiana, il cui lancio è previsto per la fine dell’anno, il numero di missioni dallo spazioporto sta per aumentare drasticamente, segnala Politico.
Serve quindi “spazio” nel centro in Guyana urge trovare una soluzione per i Soyuz bloccati negli hangar.
Tutti i dettagli.
L’ACCORDO TRA RUSSIA ED EUROPA PER IL CENTRO SPAZIALE DI KOUROU
Appena a nord-est di Kourou, nella Guyana francese – un dipartimento della Francia d’oltremare – si trova lo spazioporto europeo, scelto dal governo francese nel 1964 come base per il lancio di satelliti e attualmente sede delle famiglie dei lanciatori Ariane e Vega, sviluppati dall’Esa.
Poiché Kourou si trova a soli 500 km a nord dell’equatore, è nella posizione ideale per i lanci in orbita, giacché i razzi ottengono una prestazione superiore grazie a un effetto fionda dovuto alla velocità di rotazione della Terra. Inoltre, non vi è alcun rischio di cicloni o terremoti.
Nel 2005 l’Esa e Roscosmos hanno stretto un accordo per far partire i russi dalla Guyana francese.
I LANCIATORI SOYUZ BLOCCATI NELLO SPAZIOPORTO EUROPEO NELLA GUYANA FRANCESE
Ma, come già detto, all’indomani della guerra in Ucraina, l’agenzia spaziale russa ha bloccato tutti i lanci di razzi Soyuz dallo spazioporto europeo nella Guyana francese.
Rinchiusi in silos in un angolo dello spazioporto ci sono almeno due razzi russi Soyuz-2 fuori uso, secondo quattro funzionari che hanno parlato a condizione di anonimato con Politico.
Da parte sua, l’agenzia spaziale francese Cnes ha affermato che i razzi erano conservati in sicurezza sul terreno dello spazioporto. “Non ci sono piani per rispedirli in Russia”, si legge in una dichiarazione inviata via e-mail.
“C’è una sorta di accordo in preparazione”, ha detto uno dei funzionari a conoscenza dei colloqui. “Abbiamo bisogno dello spazio”. Ma questo solleva grandi questioni geopolitiche, secondo la testata.
COME FARE?
“La prospettiva di caricare razzi preziosi e pesanti, ciascuno del valore di 80 milioni di dollari e del peso di circa 100 tonnellate, su una chiatta e rispedirli in Russia è politicamente problematica”, sostiene Politico.
“Ce n’è uno completamente assemblato [Soyuz-2 in un magazzino] perché all’inizio della guerra in Ucraina il lancio era previsto tra qualche giorno”, ha detto a Politico il funzionario, aggiungendo che le trattative su cosa fare con i razzi “vengono svolte ad altissimo livello”.
A complicare ulteriormente le cose, dal momento che Roscosmos ha schierato i propri ingegneri per installare e alimentare i razzi Soyuz-2, i team del Cnes e dell’Esa non sono addestrati a smontarli e spostarli, precisa ancora la testata.
NECESSITÀ DI TROVARE UNA SOLUZIONE A BREVE
Ma i lanciatori russi devono essere spostati perché ci sono programmi per le aziende di razzi private per utilizzare l’ex area Roscosmos all’estremità settentrionale dello spazioporto, secondo Politico. Ciò fa parte degli sforzi del Cnes e dell’Esa di affrancarsi dalla tradizionale dipendenza dai grandi programmi statali e passare a un modo di fare impresa più americano, incentrato sull’offrire una spinta alle startup più piccole e agili. È probabile che i razzi costruiti da aziende come la spagnola PLD Space, la francese MaiaSpace e il duo tedesco Isar Aerospace e Rocket Factory Augsburg decolleranno presto dal centro nell’ambito del piano di avvio, sostiene Politico.
Senza dimenticare che con il debutto ufficiale dell’Ariane 6, lo spazioporto riprenderà ad operare dopo la pausa degli ultimi anni: il piano prevede sei lanci di Ariane 6 l’anno prossimo, insieme a tre missioni Vega. Si tratta di un ritorno alla cadenza di lancio degli anni precedenti.