Raffaele Mincione sta scalando Retelit? E’ quanto in queste ore ci si chiede in Borsa viste le ultime notizie che riguardano il finanziere socio anche di Banca Carige.
LE INDISCREZIONI DI MILANO FINANZA SU MINCIONE E RETELIT
Secondo le ultime indiscrezioni oggi di Mf/Milano Finanza, il gruppo di investitori Fiber 4.0 guidato da Mincione e composto anche da Luca Cividini e Stefano Giorgetti sarebbe ormai prossima ad arrivare al 25% del capitale con l’obiettivo di procedere con una serie di iniziative volte a scompaginare l’attuale azionariato.
LE MIRE DEL FINANZIERE MINCIONE
Mincione e soci sarebbero pronti – secondo le ricostruzioni di fonti finanziarie – a chiedere l’annullamento delle ultime delibere assembleari e a convocare una nuova riunione degli azionisti secondo una strategia vagheggiata ma mai realizzata anche per Carige. A differenza della banca ligure, però, l’ultima assemblea di Retelit ha visto Mincione non in un ruolo da protagonista.
CHE COSA E’ SUCCESSO NELL’ASSEMBLEA DI RETELIT
Nell’assemblea del 27 aprile è stato nominato il nuovo cda del gruppo tlc, con la conferma dei precedenti vertici: la lista che ha conquistato la maggioranza dei voti, battendo la Fiber 4.0 (cordata guidata dal finanziere Raffaele Mincione), era sostenuta dai libici di Bousval (Lybian Post Telecommunications) e dai tedeschi di Axxion, sotto il coordinamento di Shareholder Value Management (Svm).
LA DECISIONE DEL GOVERNO CONTE
Da ricordare che il nuovo Governo guidato da Giuseppe Conte ha deciso di esercitare la golden power su Retelit, come ha deciso la scorsa settimana il consiglio dei ministri.
Nel dettaglio, l’esecutivo ha stabilito di “esercitare i poteri speciali con riferimento alla modifica della governance di Retelit derivante dall’assemblea dei soci del 27 aprile 2018, mediante l’imposizione di prescrizioni e condizioni volte a salvaguardare le attività strategiche della società nel settore delle comunicazioni”.
LA POSIZIONE DOPPIA DELL’AVVOCATO E PREMIER CONTE
Va anche ricordato che – come ricostruito da Radiocor – proprio il premier Giuseppe Conte, meno di un mese fa (lo scorso 14 maggio), nell’esercizio della propria professione di avvocato aveva formulato un parere per la Fiber 4.0 sull’assunzione del controllo dei libici nell’assemblea del 27 aprile e sull’eventuale violazione degli obblighi stabiliti in materia di golden power.
LO SCENARIO
La conclusione? Perlomeno alla data dell’assemblea i libici avrebbero dovuto notificare, come previsto dalla disciplina della golden power, l’assunzione del controllo di Retelit poiché quest’ultima detiene asset strategici. Per questo, sempre secondo Conte, la delibera assembleare e le successive delibere del cda neo-eletto sono da considerarsi nulle.