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Sparkle Grecia

Che cosa farà il fondo di Abu Dhabi in Fibercop con Tim e Kkr

Il fondo sovrano di Abu Dhabi è interessato a entrare nel capitale di Fibercop. Fatti, numeri e indiscrezioni. 

C’è fermento in Fibercop prim’ancora che la società sia davvero operativa: muovono i primi passi anche i nuovi possibili investitori nella newco. Interessato ad entrare nel capitale è il fondo sovrano di Abu Dhabi, in contatto per rilevare parte della partecipazione di Kkr.

Il fondo avrebbe già avviato – secondo le indiscrezioni di Reuters – contatti anche con il governo. Andiamo per gradi.

L’INTERESSE Di ABU DHABI

Il fondo sovrano di Abu Dhabi è interessato ad entrare nel capitale di Fibercop, società per la rete secondaria che vede in campo Tim con il 58%, Fastweb con il 4,5% e Kkr con il 37,5%. La newco, nata solo poche settimane fa, è il primo tassello per la nascita delle rete unica, con gli asset di Open Fiber.

LE TRATTAIVE CON KKR

Il fondo medioorientale avrebbe già avviato le trattative con Kkr per acquisire una quota rilevante (circa il 10%, secondo il Sole 24 Ore) della società.

IN BALLO FINO AL 30% DI KKR

In particolare, spiega Reuters, l’operazione di ingresso nel capitale vedrebbe in campo Infinity Investments, controllata dell’Abu Dhabi Investment Authority, che potrebbe dunque entrare a far parte della newco con un 11% considerata la diluzione delle partecipazioni.

“ADIA sarebbe un investitore indiretto e passivo”, ha detto una delle fonti.

AVVIATI I CONTATTI CON IL GOVERNO

Il fondo ha anche avviato i contatti con il governo italiano. E, secondo quanto scrive Reuters, il ministero dell’industria italiano ha già informato l’ufficio di gabinetto dei piani di Kkr. L’organo tecnico incaricato di esaminare gli investimenti stranieri in attività strategiche italiane prevede di ascoltare le opinioni di Tim sulla questione all’inizio di dicembre.

L’OK A KKR

Proprio il Governo, nei giorni scorsi, ha dato il via libera condizionale all’acquisizione da parte di Kkr della quota di rete dell’ultimo miglio.

GLI ALTRI INVESTIMENTI DEL FONDO

Il fondo sovrano interessato a FiberCop, è stato creato nel 1976, è collettore dei proventi derivanti dall’export di petrolio e ha partecipazioni azionarie nelle principali banche mondiali (è tra i principali azionisti di UniCredit tramite la lussemburghese Aabar), in società energetiche (la società di gas norvegese Gassled), immobiliari e infrastrutturali (aeroporto londinese di Gatwick), scrive il Sole 24 Ore.

I NUMERI DEL FONDO

Secondo i numeri 2018, il fondo è tra i più importanti del Medio Oriente con un patrimonio di circa 840 miliardi di dollari.

I PRIMI PASSI DI FIBERCOP

FiberCop, la nuova società di Tim per la fibra, intanto, muove i primi passi, in attesa di una decisione di Open Fiber sulla rete unica. Il 13 novembre si è riunito, sotto la presidenza di Massimo Sarmi (già ai vertici di Poste e Tim), il consiglio di amministrazione di FiberCop. Il consiglio ha deliberato sull’assolvimento degli adempimenti societari finalizzati all’avvio dell’operatività della società, previsto per il primo trimestre 2021.

COSA FARA’ FIBERCOP

FiberCop offrirà servizi d’accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato. L’obiettivo è quello di portare completare i piani di copertura in fibra nelle aree nere e grigie del Paese e accelerare l’adozione dei servizi Ultrabroadband (UBB). L’azienda intende, “con senso di responsabilità e di urgenza alla luce del momento contingente”, accelerare il “processo di digitalizzazione in Italia”, spiega l’azienda in una nota.

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