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Elon Musk Contro Meta

Che combina ora Musk: perché il Ceo di Twitter strilla (ancora) contro Meta

A inizio 2021 il patron di Tesla aveva invitato gli utenti WhatsApp a boicottare la chat per Signal: adesso Musk torna a sferrare attacchi contro Meta

Un nuovo giorno, un nuovo nemico. O forse sarebbe meglio dire nuovo bersaglio, dato che molte delle polemiche animate da Elon Musk nascono e muoiono sul proprio account Twitter, senza che gli interessati raccolgano la provocazione. Ultimamente, gli attacchi un po’ sguaiati dell’imprenditore sudafricano avevano avuto come oggetto l’intelligenza artificiale: prima il patron di Tesla ha accusato la società di Sam Altman, ricordando che OpenAI era nata come non profit, mentre oggi è votata al business grazie all’accordo multimiliardario con Microsoft. Quindi, non contento, se l’è presa proprio con il Colosso di Redmond, sostenendo che Microsoft avrebbe utilizzato dati di Twitter senza autorizzazione per allenare software di intelligenza artificiale. Come si legge su The Verge Microsoft non ha voluto commentare. Il nuovo match che anima il suo social ora pare essere Musk contro Meta…

COSA HA DETTO MUSK CONTRO META

Nelle scorse ore il Ceo di Twitter ha condiviso il post di un ingegnere Twitter (di un proprio dipendente, insomma) in cui si vede lo screenshot con tutte le volte in cui WhatsApp avrebbe avuto accesso al microfono dell’utente a sua insaputa. “Non ci si può fidare di WhatsApp”, ha commentato Musk.

 

Continuando la conversazione coi suoi follower Elon Musk ha svelato il vero bersaglio dei suoi strali, ricordando che i fondatori di WhatsApp hanno abbandonato Meta per dare vita al progetto Signal: «Hanno lasciato Meta disgustati, lanciando la campagna #delegatefacebook». Ha poi aggiunto: «Quello che hanno imparato su Facebook e sulle modifiche a WhatsApp li ha ovviamente turbati molto».

E MUSK TWITTÒ: USATE SIGNAL

Non è la prima volta che il patron di Twitter fa discorsi simili. A inizio 2021, approfittando delle polemiche suscitate dal fatto che il Gruppo di Mark Zuckerberg aveva annunciato un cambio delle sue regole e termini di servizio a partire dall’8 febbraio dello stesso anno, Elon Musk aveva invitato tutti i suoi follower a ‘boicottare’ WhatsApp consigliando Signal.

 

Anche per effetto di quelle due parole, “usate Signal”, rimbalzate per oltre 40mila volte, l’app rivale a WhatsApp aveva registrato un boom di nuovi utenti. La stessa Signal aveva dovuto avvertire gli utenti che stava riscontrando un ritardo nell’invio dei codici di verifica ai nuovi utenti a causa dell’elevato numero di adesioni all’app.

MUSK ANCORA CONTRO META

Questo insomma sembra il secondo round di uno scontro iniziato nel 2021. Poche ore prima Musk aveva già avviato la sua campagna contro Meta ricondividendo un articolo in cui  si accusa Mark Zuckerberg di aver “comprato” le elezioni del 2020 negli Stati Uniti.

 

During the 2020 election – si legge nell’articolo linkato dal patron di Tesla -, Facebook CEO Mark Zuckerberg spent hundreds of millions of dollars to turn out likely Democratic voters. But this wasn’t traditional political spending. He funded a targeted, private takeover of government election operations by nominally non-partisan — but demonstrably ideological — non-profit organizations.

Ricordiamo che lo slogan delle elezioni rubate è stato alla base dei disordini di Capitol Hill il 6 gennaio 2021, che hanno portato al ban di Donald Trump da tutti i social. Un ban cui Musk si è sempre opposto. Che le ultime beghe abbiano radici politiche?

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