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Google Intelligenza Artificiale

ChatGpt rovescerà il regno di Google? Samsung dirà a addio a Chrome?

Samsung potrebbe preferire Bing, che ha dietro l'IA di ChatGpt, a Google. Ecco come l'intelligenza artificiale nelle mani di Microsoft potrebbe sovvertire gli equilibri. Fatti e approfondimenti

 

I fautori di Internet, almeno quello delle origini, dicevano che fosse il mezzo migliore mai creato dall’uomo perché totalmente democratico: non solo era accessibile a chiunque (all’epoca gratuitamente, non esistendo servizi in abbonamento alle varie piattaforme) ma soprattutto non aveva piazze. Sul piano virtuale, insomma, il proprio blog era sulla medesima strada dello struscio di un sito di una multinazionale. Sappiamo poi com’è andata: gli affari sono affari e nel giro di poco alcune Big Tech si sono imposte tra i nodi principali della Rete. Google, su tutti, è arrivata a costituire la piazza più trafficata del nostro nuovo mondo virtuale, ma adesso con ChatGpt le cose potrebbero cambiare…

CHATGPT ROVESCERA’ IL REGNO DI GOOGLE?

Cosa c’entra ChatGpt con il dominio incontrastato di Google? C’entra eccome ed è il motivo per cui Microsoft ha deciso di foraggiare con fior di miliardi l’intelligenza artificiale di OpenAi. E c’entra su più fronti, come testimoniano le notizie di istituti scolastici allarmati dal fatto che l’IA si sostituisca agli alunni nei lavori di ricerca.

Se ChatGpt può scrivere articoli, tesi e saggi al posto di un umano, ecco che Google perde già una buona parte di utenti che quotidianamente vi si affida per scopi didattici o affini, interpellandolo al fine di rintracciare il materiale maggiormente idoneo per documentare i propri scritti. In questo caso, dunque, l’IA si sostituisce in toto al motore di ricerca.

Ma, soprattutto, l’intelligenza artificiale di OpenAi sarà sempre più il cervellone dietro Bing, l’altro grande motore di ricerca che Microsoft non è mai riuscita a sfruttare a dovere perché si imponesse sul rivale. Fino a oggi.

IL FUGGI FUGGI DEGLI AZIONISTI

Tant’è che Samsung, tra i colossi nel settore dei produttori di cellulari, ha aperto alla possibilità di sostituire Chrome con la versione di Microsoft, Bing,. ora potenziata dall’IA, dai software pre-installati sui propri device portatili.

E visto che buona parte del traffico online arriva da mobile, si capisce la portata dirompente di un futuribile (non c’è nulla di certo, difatti) cambio di rotta del produttore coreano: un tonfo in borsa di Google, che inizia a sentire sulla propria pelle le sferzate di ChatGpt. Tanto difatti è bastato perché in apertura di contrattazioni al Nasdaq Alphabet, la casa madre di Google, bruciasse oltre il 3% del suo valore. Circa 40 miliardi di dollari.

APPLE E SAMSUNG CRUCIALI PER LA SPARTIZIONE

Sappiamo che Google paga circa 2 miliardi di dollari l’anno ad Apple per risultare il motore di ricerca predefinito su ogni iPhone commercializzato e che dall’accordo col principale avversario della Mela di Cupertino, Samsung, incassa qualcosa come 3 miliardi.

Chiaro l’intento, da parte coreana, di spuntare probabilmente a Mountain View accordi economici migliori: non è facile migrare da una piattaforma all’altra e Google negli anni ha fatto di tutto per assicurarsi una fidelizzazione “quasi coatta” dell’utenza, collegata a una pluralità di servizi (molti dei quali però dagli esiti disastrosi, lo avevamo raccontato qui). E Samsung sa bene che non tutta l’utenza potrebbe gradire la novità di trovare Bing e non Google.

E poi naturalmente c’è in cantiere la risposta Google a ChatGpt: Bard. Se ne parla da tantissimo, Mountain View è consapevole che la sua posizione dominante sarà legata alle prestazioni di questa intelligenza artificiale perciò sta investendo fiumi di denaro per potenziare i suoi algoritmi. Con buona pace di coloro che chiedevano una moratoria per comprendere le conseguenze di IA troppo sveglie: la battaglia delle intelligenze artificiali è solo all’inizio e decreterà la sopravvivenza stessa delle Big Tech.

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