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Chatbot: quando il professore universitario è un robot

Per rispondere alle domande dei suoi studenti, il professore Ashok Goel ha pensato di farsi aiutare da un assistente speciale: il chatbot Jill Watson

La signora Jill Watson è una dei nove assistenti del corso di Computer science del Georgia Institute of Technology, tenuto dal professor Ashok Goel. Ma la signorina Watson non è come i suoi colleghi, lei non esiste: è un chatbot che può rispondere, senza aiuto esterno, alle domande poste dallo studente. E lo ha fatto, facendosi credere un umano, per ben 4 mesi.

“Era una persona buona, l’assistente insegnate che ci ricordava scadenze e poneva domande nel mezzo della settimana per stimolare le conversazioni”, ha detto Jennifer studente Gavin al Wall Street Journal. La conversazione era “molto simile a una normale conversazione con un essere umano”. Il chatbot, in effetti, è stato creato imitando alla perfezione l’interazione tipica tra allievi e professori fatta anche di espressioni colloquiali.

Jill Watson, programmato dai ricercatori del Georgia Institute of Technology (grazie alla tecnologia IBM Watson) e messo a punto dopo un training su 40mila richieste postate su forum e inviate via mail, ha fatto il suo debutto nel marzo 2015, soddisfacendo, inizialmente, le richieste più semplici degli studenti. Nelle prime settimane, Watson ha, praticamente, risposto alle domande che avevano una corrispondenza al 97% con i dati in suo possesso.

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Il professor Goel è convinto che entro un anno, la signora Watson sarà in grado di rispondere al 40% delle domande poste da tutti gli studenti, liberando i professori dal dover rispondere a domande tecniche e semplici. Con l’introduzione del chatbot, i veri professori potranno dedicarsi a rispondere a domande più complesse e non di routine.
A Watson, il professor Goel , affida anche il compito (arduo) di limitare l’abbandono dei corsi online, dovuti anche alla mancanza di assistenza da remoto.

Il chatbot continuerà ad essere l’assistente del professore anche il prossimo anno, ma sotto diverso nome: il professore ha deciso di sfidare i suoi alunni. Le matricole dovranno scoprire sotto quale pseudonimo si nasconde il nuovo bot.

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