Presentati come trend di un futuro che non è mai arrivato, gli Nft (non fungible tokens) sembrano essersi rivelati una bolla. E come in tutte le bolle i soldi li ha fatti chi è arrivato per tempo. Mentre li ha persi chi è arrivato per ultimo. Il caso di Bored Ape è emblematico. Se non bastasse un recente approfondimento curato dagli analisti di Deloitte ha messo nero su bianco come nel 2022 si sia quasi del tutto fermata la corsa dei certificati digitali che attestano l’atto di proprietà di un prodotto virtuale, con un crollo verticale del 60%. Eppure Ubisoft è pronta a scommettere ancora sugli Nft.
GLI NFT FINORA NON HANNO PORTATO BENE A UBISOFT
La multinazionale francese, recentemente al centro delle cronache per i tagli al personale (ma i licenziamenti hanno riguardato un po’ tutte le realtà videoludiche, da Microsoft a Sony fino ad Amazon Game Studio, in questo difficilissimo 2023) e nel mirino del colosso cinese Tencent fa sapere di voler credere ancora nei non fungible tokens.
Ci aveva già provato lanciando, sul finire del 2021, Quartz, piattaforma ad hoc per acquisire Digits (oggetti cosmetici in edizione limitata, numerati e col registro dei vari proprietari succeduti nel tempo) da poter utilizzare, collezionare e rivendere.
Non è andata benissimo, ma nonostante l’indifferenza del pubblico ancora prima dell’estate il publisher francese annunciava l’arrivo di una collezione Nft dedicata ad Assassin’s Creed, tra le saghe più amate di Ubisoft, realizzati in collaborazione con Irl (Integral Reality Labs), realtà specializzata nella produzione di piattaforme e beni digitali.
LA RABBIA DEI GIOCATORI
Nel mentre, però, aveva chiuso alla chetichella progetti analoghi: non sono pochi gli utenti indispettiti per lo scarso supporto alla linea dedicata a Tom Clancy’s Ghost Recon: Breakpoint, cessata il 17 marzo 2022 a poco più di quattro mesi dal lancio. Con il rischio che la chiusura dei server corrisponda alla polverizzazione di quanto acquistato.
IL RESET
Ma l’aspetto positivo di questi oggetti che non esistono se non nel mondo virtuale è che per riniziare nuovamente tutto daccapo è sufficiente un reset. E allora ecco che Ubisoft torna alla carica promettendo faville a suon di Nft annunciando di aver stretto un accordo per una “nuova esperienza che i giocatori ameranno” con la piattaforma Web3 Immutable.
La partner di Ubisoft è già responsabile di una serie di videogiochi, come lo sparatutto con robottoni Metalcore, il tattico con collezionabili Shardbound, il gioco di basket arcade Infinite Victory e Guild of the Guardians, che hanno come fine ultimo quello di fare acquistare all’utenza questi beni digitali. Non è stato invece spiegato a cosa è finalizzata la loro sinergia, se a creare nuove Ip o dare supporto “Nft” a quelle esistenti. Ma è probabile che chi ha già speso i propri soldi su Quartz guarderà al nuovo progetto con diffidenza.