Due astronauti sono entrati nella Stazione Spaziale Internazionale (Iss) trasportati dalla navicella Starliner di Boeing.
“Che posto fantastico, è bello essere di nuovo qui”, ha detto l’astronauta della Nasa Butch Wilmore, che, come la collega Sunita Williams, è alla sua terza visita all’avamposto orbitante. Ma per la prima volta hanno viaggiato a bordo della capsula Starliner, lanciata per la prima volta da Boeing con un equipaggio.
“Suni e io siamo onorati di condividere questo sogno del volo spaziale con ognuno di voi”, aveva dichiarato sempre Wilmore, che è il comandante del volo di prova, poco prima del decollo. “Mettiamo un po’ di fuoco in questo razzo e spingiamolo nel cielo.”
Dopo cinque rinvii, e nonostante nuovi problemi rilevati durante il volo, questa prima missione con equipaggio rappresenta un passo cruciale per il gigante aerospaziale e per la Nasa. Dopo aver già raggiunto la Iss una volta nel 2022 senza equipaggio a bordo, ora l’obiettivo è dimostrare che Starliner è sicuro per iniziare le operazioni regolari come nuovo “taxi spaziale” della Nasa, alternativo alle navette Dragon di SpaceX di Elon Musk.
Tutti i dettagli.
IL PRIMO VOLO CON EQUIPAGGIO DI STARLINER E L’ATTRACCO SULLA ISS
La navicella di Boeing è decollata con razzo Atlas V il 5 giugno dalla Florida, si è agganciata alle 17:34 GMT di giovedì, circa un’ora e venti minuti dopo il programma originale. Il ritardo deriva da qualche intoppo ai propulsori della navicella.
Aperto il portello della navicella circa due ore dopo l’aggancio, gli astronauti Butch Wilmore, 61 anni, e Suni Williams, 58 anni, hanno ricevuto l’accoglienza dalle altre sette persone già a bordo della Iss.
LA TABELLA DI MARCIA
I due passeggeri del Boeing trascorreranno poco più di una settimana sulla Stazione spaziale internazionale, prima di tornare sulla Terra, sempre a bordo di Starliner. Secondo la Nasa gli astronauti potrebbero tornare sulla Terra nella capsula Starliner il 14 giugno, ma la data di atterraggio potrebbe cambiare con l’avanzare della missione.
L’IMPORTANZA DELLA MISSIONE
“Il volo segna solo il sesto viaggio inaugurale di una navicella spaziale con equipaggio nella storia degli Stati Uniti, aveva osservato l’amministratore della Nasa Bill Nelson in una conferenza stampa di maggio. “È iniziato con Mercury, poi con Gemini, poi con Apollo, lo space shuttle, poi Dragon (di SpaceX) e ora Starliner”, ha aggiunto Nelson.
Da quando ha ripreso i voli con equipaggio in orbita dal suolo americano nel 2020, nove anni dopo la fine del programma dello space shuttle, l’agenzia spaziale statunitense ha dovuto fare affidamento esclusivamente sui razzi Falcon 9 e sulle capsule Crew Dragon della società privata SpaceX del miliardario Elon Musk.
LA CONCORRENZA CON SPACEX
Dieci anni fa, la Nasa ha ordinato infatti due nuovi veicoli a Boeing e SpaceX per trasportare i suoi astronauti sulla Iss.
Mentre SpaceX opera come taxi spaziale già da quattro anni, il programma di Boeing è in ritardo. “Quando Starliner completerà il suo prossimo volo, Boeing avrà raggiunto l’obiettivo della Nasa di avere due veicoli commerciali per il trasporto degli astronauti”, aveva dichiarato Boeing in una nota.
LE RICADUTE PER LA NASA
“Quando Starliner sarà certificato, gli Stati Uniti disporranno di due sistemi per il trasporto di esseri umani sulla Iss, cosa che nessun altro Paese ha”, ha dichiarato Jim Free, amministratore associato della Nasa.
Fino a quel momento infatti l’agenzia statunitense dipendeva dal missile russo Soyuz. La Nasa spendeva più di 80 milioni di dollari per far volare un suo astronauta alla Iss. Con Crew Dragon e Starliner gli Stati Uniti si sono affrancati dalle capacità di volo spaziale della Russia.