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Ecco perché alla Bce sbuffano contro Amazon, Alibaba, Google, Paypal e Tencent

Che cosa ha detto il membro del comitato esecutivo della Bce, Yves Mersch, a una conferenza sui regolamenti finanziari a Parigi, facendo riferimento ai giganti della tecnologia americana come Paypal, Google, Amazon e Apple o ad aziende cinesi come Alibaba e Tencent

 

L’Europa sogna una Terza Via tra Stati Uniti e Cina nei sistemi di pagamento?

La domanda nasce dalle ultime dichiarazioni di esponenti di vertice sia della Banca centrale europea che del governo tedesco. Tutti puntano a sottrarsi dall’influenza nel settore degli Stati Uniti e della Cina.

Oggi è stato un banchiere lussemburghese che ha un ruolo di spicco nella Bce presieduta da Mario Draghi a esternare e ad auspicare scenari da Terza Via.

CHE COSA HA DETTO IL BANCHIERE MERSCH

I Paesi dell’Unione europea devono promuovere servizi di pagamento che funzionino in tutto il continente per accrescere il proprio settore finanziario e ridurre la dipendenza da Paesi terzi come gli Stati Uniti, ha detto il membro del comitato esecutivo della Bce, Yves Mersch, a una conferenza sui regolamenti finanziari a Parigi.

I RIFERIMENTI A PAYPAL, GOOGLE, AMAZON, APPLE, ALIBABA E TENCENT

Nonostante una serie di direttive europee volte ad armonizzare il mercato dei pagamenti, “le banche europee sembrano aver ceduto la maggior parte degli affari europei sui pagamenti”, ha affermato Mersch, secondo cui questi “sono spesso sfruttati da multinazionali extraeuropee che offrono soluzioni innovative e di facile utilizzo per il consumatore”.

L’alto funzionario della Bce ha fatto riferimento ai colossi della tecnologia americana come Paypal, Google, Amazon e Apple o ad aziende cinesi come Alibaba e Tencent.

L’ARTICOLO DEL MINISTRO TEDESCO CONTRO GLI USA

Sarà solo un caso, sta di fatto che le parole di Mersh seguono prese di posizione similari espresse da membri del governo tedesco.

L’Europa deve creare un sistema di pagamento indipendente dagli Stati Uniti, se vuole salvare l’accordo sul nucleare firmato nel 2015 con l’Iran, da cui il presidente americano Donald Trump si è ritirato lo scorso anno. Lo ha scritto nei giorni scorsi sul quotidiano economico Handelsblatt il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, sottolineando la necessità per l’Europa di fungere da «contrappeso» agli Stati Uniti ogni volta che Washington «supera le linee rosse».

CHE COSA PENSA LA GERMANIA DI SWIFT

«È indispensabile rafforzare l’autonomia europea creando canali di pagamento indipendenti dagli Stati Uniti, un Fondo monetario europeo e un sistema Swift indipendente», ha scritto Maas. «Ogni giorno che l’accordo sopravvive è meglio della crisi esplosiva che minaccerebbe altrimenti il Medio Oriente». «Viste le circostanze», ha aggiunto, «è di importanza strategica dire chiaramente a Washington: noi vogliamo collaborare, ma non ti consentiremo di danneggiare i nostri interessi senza consultarci».

LA CONTRAPPOSIZIONE GERMANIA-USA

Nell’articolo il ministro ha sottolineato che «l’obiettivo principale della nostra politica estera è quindi costruire un’Europa forte e sovrana». Affermazioni pesanti, che non esitano a disegnare un’Ue in contrapposizione agli Stati Uniti.

CHE COSA E’ SWIFT

Swift è una rete di pagamenti globale con sede in Belgio che consente alle istituzioni finanziarie di tutto il mondo di inviare e ricevere informazioni sulle transazioni finanziarie. Il management del sistema afferma che Swift è politicamente neutrale e indipendente, sebbene in passato sia stato utilizzato per bloccare le transazioni e far rispettare le sanzioni statunitensi contro vari Paesi, in particolare l’Iran, ha ricordato Mf.

IL COMMENTO DEL SOLE 24 ORE

Chissà se invece Mass non abbia pensato alla Banca europea degli investimenti che non ci pensa proprio a dare seguito all’autorizzazione arrivata di recente da Bruxelles per finanziare aziende e controparti iraniane, ha chiosato nei giorni scorsi il Sole 24 Ore: “Finora la Bei non ha mai erogato finanziamenti in Iran, e l’Europa finora non li ha sollecitati tramite il necessario via libera della Commissione. La Commissione europea però ha autorizzato la Bei a fare un “external lending mandate” con l’Iran, una sorta di accordo quadro. La Banca, che si finanzia sul mercato dei capitali mondiale dominato da banche e investitori americani, non porterà al suo Board la richiesta per aprire ora questa pratica con l’Iran”.

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