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Attacco Hacker

Attacco hacker: danni economici come quelli di una catastrofe naturale

Un cyber attacco potrebbe provocare danni economici equiparabili a quelli provocati da una catastrofe naturale come l’uragano Sandy   Un cyber attacco può fare più danni di quanto, superficialmente, possiamo immaginare. Non solo furto di dati, disagi e pc che saltano, un attacco hacker a livello mondiale, infatti, è causa di seri danni per l’economia.…

Un cyber attacco potrebbe provocare danni economici equiparabili a quelli provocati da una catastrofe naturale come l’uragano Sandy

 

Un cyber attacco può fare più danni di quanto, superficialmente, possiamo immaginare. Non solo furto di dati, disagi e pc che saltano, un attacco hacker a livello mondiale, infatti, è causa di seri danni per l’economia. Danni, in denaro, equiparabili a quelli provocati da una catastrofe naturale come l’uragano Sandy: 53 miliardi di dollari. Ma andiamo per gradi.

Cosa è un cyber attacco

linkedin hackerAttacco informatico, per dirlo all’italiana. Si classifica come cyber attacco una manovra, impiegata da individui od organizzazioni, che colpisce sistemi informativi, infrastrutture, reti di calcolatori e/o dispositivi elettronici personali tramite atti malevoli, provenienti generalmente da una fonte anonima, finalizzati al furto, alterazione o distruzione di specifici obiettivi violando sistemi suscettibili.

2017: anno degli attacchi mondiali

E’ l’anno degli attacchi cyber mondiali. Il primo grande cyberattack ha colpito a maggio i dispositivi di 150 Paesi nel mondo, Spagna, Italia, Portogallo, Russia, Gran Bretagna, Ucraina, Usa, Cina, Vietnam, e Taiwan. Come riferito dalle aziende, il virus, chiamato Wannacry, chiede un riscatto per liberare il computer e per salvare i dati. In Gran Bretagna ad esser colpiti sono stati i pc di diversi ospedali. In Spagna è stata attaccata la rete telefonica. In Italia il malware ha colpito i computer di un’università.

Si tratta di un attacco “di proporzioni mai viste”, scrivevano alcuni esperti di sicurezza su Twitter.

Solo poche settimane dopo ha colpito NoPetya: gli hacker hanno  colpito e messo fuori uso davvero numerose piattaforme. Secondo quanto scritto da Bbc online l’agenzia pubblicitaria britannica Wpp risulta tra le società colpite, così come la francese Saint Gobin. L’Associated Press sostiene che gli hacker abbiano colpito anche il colosso dei trasporti marittimi Moller-Maersk.

“Un  attacco hacker senza precedenti ha colpito l’Ucraina ma i nostri specialisti informatici fanno il loro lavoro e proteggono le infrastrutture cruciali. I sistemi vitali non sono stati danneggiati, l’attacco verrà respinto e i responsabili saranno individuati”, annunciava la sera del 27 giugno 2017, il premier ucraino Volodomyr Groysman sul profilo Facebook.

Il sito della Rosneft, colosso petrolifero russo, nella serata del 27 giugno, risultava irraggiungibile e nella metropolitana di Kiev, non si potevano effettuare pagamenti elettronici (anche il sistema dei trasporti funzionava). Tra le vittime russe anche Mars e Nivea. Nell’aeroporto di Borispil, in Ucraina, si sono registrati ritardi ai voli.

Colpita anche la centrale nucleare di Cernobyl: a risultare fuori uso erano, nella sera di venerdì 27 giugno, i sistemi di monitoraggio dell’aria e il sito della centrale elettrica, mentre i sistemi interni tecnici della centrale funzionavano regolarmente, come ha spiegato l’Agenzia nazionale per la gestione della zona contaminata.

I danni di un attacco hacker

hackerDicevamo, un cyber attacco a livello mondiale potrebbe provocare, in media, perdite economiche fino a 53 miliardi di dollari. Una cifra che può essere equiparata (dollaro più, dollaro meno), ai danni provocati da una catastrofe naturale come l’uragano Sandy, che colpì i Caraibi e la costa orientale degli Stati Uniti nel 2012, provocando danni tra 50 e 70 miliardi. A fare qualche calcolo è una una ricerca congiunta di Lloyd’s e Cyence, azienda attiva nella modellazione ed analisi dei rischi cyber che indaga il potenziale impatto economico di due scenari ai cyberattacchi.

Secondo gli esperti, infatti, una violazione dolosa che provoca il blocco dell’operatività di un fornitore del servizio cloud potrebbe provocare perdite per circa 53 miliardi di dollari, circa 47 miliardi di euro. Ovviamente, non ci sarà una cifra fissa: i danni potrebbero oscillare, in base alle perdite, tra 15 miliardi e 121 miliardi nei casi più gravi (una cifra maggiore delle perdite causate dall’uragano Katrina del 2005, pari a 108 miliardi).

Se invece l’attacco cyber colpisce la vulnerabilità di un software di massa, allora le perdite potranno essere calcolate intorno ai 9,7 miliardi di dollari, ma potrebbero arrivare a 28,7 miliardi

“Questo report offre una rappresentazione reale dell’entità dei danni che un attacco cyber potrebbe causare all’economia globale. Come le peggiori catastrofi naturali, gli eventi cyber possono provocare conseguenze gravi ad aziende ed economie, dar origine a sinistri multipli ed aumentare considerevolmente il costo dei sinistri per gli assicuratori. Abbiamo presentato questi scenari per aiutare i sottoscrittori a comprendere meglio le esposizioni al rischio cyber così da migliorare la gestione di dette esposizioni relative al proprio portafoglio e la valutazione e quotazione dei rischi, oltre a definire limiti adeguati ed espandere con fiducia la propria attività in questo settore innovativo ed in via di rapido sviluppo”, ha commentato Inga Beale, ceo di Lloyd’s.

Concentrandoci sugli attacchi mondiali del 2017, l’attacco informatico WannaCry del maggio scorso ha provocato danni per 8 miliardi di dollari a livello globale. NotPetya ha fatto danni per 850 milioni.

In arrivo attacco ancora più forte di quelli precedenti

hackerIl pericolo è crescente. Petya è stato molto più pericoloso di Wannacry. “Mentre il precedente ha colpito esclusivamente le aziende, Petya ha colpito centrali elettriche e nucleari, minacciando la sicurezza nazionale e lanciando un chiaro avvertimento di quello che potrebbe accadere con una terza ondata di attacchi informatici”, ha affermato Valerio Pastore, esperto di cybersecurity e presidente di Boole Server – leader di mercato per soluzioni di data centric protection.

“Petya non è partito dalla Russia, ma la ha attaccata, perché i sistemi russi non sono costantemente aggiornati e risultano quindi i più vulnerabili. Il paradosso è che Wannacry e Petya hanno utilizzato la stessa porta d’ingresso: una falla di Windows, che probabilmente ha permesso di attaccare anche la centrale di Chernobyl. Evidentemente dall’errore non si è imparato nulla”. Se non facciamo qualcosa, “Dopo Petya potrebbe arrivare un nuovo attacco più potente: obiettivo Europa occidentale”, ha concluso Valerio Pastore.

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