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Luxottica

Attacco cibernetico a Luxottica, che cosa è successo

Attacco hacker a Luxottica, produzione ferma e dipendenti a casa."Non abbiamo rilevato alcun accesso o sottrazione di informazioni di utenti e consumatori", ha spiegato oggi l'azienda.

 

Il colosso dell’occhialeria fondato da Leonardo Del Vecchio sotto attacco cibernetico. Nella giornata del 21 settembre gli stabilimenti della produzione e della logistica di Luxottica si sono fermati alle 11 a causa di un attacco informatico.

Dopo 48 ore la situazione sembra tornata sotto controllo.

Rientrati i disagi provocati da un tentativo di pirataggio informatico ai danni dei server Luxottica, ha scritto oggi il Gazzettino. “Non abbiamo rilevato alcun accesso o sottrazione di informazioni di utenti e consumatori” ha spiegato l’azienda al quotidiano veneto.

L’attacco cibernetico arriva pochi giorni dopo l’annuncio che Facebook e EssilorLuxottica (multinazionale nata dalla fusione tra la francese Essilor e Luxottica) lavoreranno insieme per sviluppare la prossima generazione di smart glasses.

L’ATTACCO INFORMATICO

Luxottica è stata oggetto di un attacco informatico ad opera di un ‘malware’ individuato e isolato senza danni all’infrastruttura IT dell’azienda. Lo hanno fatto sapere lunedì pomeriggio all’agenzia LaPresse fonti vicine alla società, secondo le quali non risultava al momento alcun accesso o sottrazione di informazioni di utenti e consumatori.

DIPENDENTI A CASA

Tuttavia, lunedì le maestranze delle sedi di Agordo e Sedico, nel bellunese, sono state poste in libertà, data l’impossibilità di eseguire qualsiasi operazione. Lo avevano riferito fonti sindacali, riportate dall’Ansa.

IL COMMENTO DELL’AZIENDA

“L’attacco informatico del fine settimana ad opera di un malware è fortunatamente stato individuato e isolato senza danni all’infrastruttura”, ha spiegato oggi Luxottica secondo il Gazzettino: “Non abbiamo rilevato alcun accesso o sottrazione di informazioni di utenti e consumatori. In meno di 24 ore in Luxottica è stato realizzato il sistema per annientare l’hacker ed è stata bonificata la rete dei server interessati”.

Le attività lavorative stanno tornando progressivamente alla normalità negli stabilimenti e nella sede di Milano, hanno aggiunto le fonti.

RIPERCUSSIONI ANCHE IN CINA

“Il blackout – che a quanto pare si è riverberato anche nelle propaggini più lontane dell’impero Luxottica in Cina – è presumibilmente correlato ad un ransomware, ovvero ad uno di software maligni che crittografa indebitamente i file e rende totalmente inservibile il patrimonio informativo di una azienda”, ha spiegato l’esperto Umberto Rapetto su Infosec news.

LE CONSEGUENZE SECONDO L’ESPERTO RAPETTO

“L’effetto della cifratura fraudolenta è drammatico.” Ha proseguito Rapetto. “La illeggibilità delle informazioni vitali inchioda i processi decisionali, blocca le linee di produzione, acceca la gestione dei magazzini, ferma la spedizione delle merce, rende irricevibili i nuovi ordini, azzera la contabilità, trasforma in sconosciuti dipendenti, clienti e fornitori. Il protrarsi dei “disagi” lascia immaginare che la probabile ferale trasformazione dei dati in sgangherate sequenze di bit incomprensibili abbia riguardato non soltanto qualche postazione di lavoro, ma l’intero sistema informatico e presumibilmente anche tutto quello che era conservato nel cosiddetto “cloud” (ovvero le risorse messe a disposizione da soggetti terzi per garantire la prosecuzione delle attività in caso di incidenti locali) e che avrebbe dovuto garantire una ripartenza rapida che invece non ci sarebbe stata”.

A MARZO COLPITA ESSILOR

Come ha ricordato Wired, “a marzo a finire nel mirino di un attacco informatico è stato l’altro versante della multinazionale degli occhiali, la francese Essilor, colpita da un ransomware che ha reso inaccessibili i server aziendali. In quell’occasione Luxottica è rimasta illesa poiché la sua rete è separata da quella di Essilor”.

I RECENTI ATTACCHI RANSOMWARE

Non si tratta di un episodio unico. Due settimane fa infatti anche l’ateneo romano di Tor Vergata ha subito un attacco cibernetico. I responsabili hanno cifrato i dati di docenti e allievi ed esfiltrato informazioni sensibili e documenti riservati di ricerca scientifica come quella per contrastare Covid-19.

Infine, va ricordato il recente attacco hacker all’ospedale universitario di Dusseldorf, in Germania, che potrebbe aver provocato la morte di una donna. La paziente non ha potuto essere ricoverata ed è stata inviata in un’altra struttura all’arrivo al pronto soccorso, chiuso a seguito della violazione cibernetica.

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